“Finalmente l’Hadopi diventa legge dello Stato Francese. È il primo raggio di luce dopo anni di devastazione della creatività che hanno arricchito le imprese della rete e i provider ma non certo coloro che la creatività l’hanno prodotta”.
Questo il commento di Filippo Sugar, presidente del Gruppo Sugar e della Fem, la Federazione degli editori musicali, all’ok del Consiglio Costituzionale Francese sulla legge dall’Hadopi (Haute autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur Internet), la commissione da cui prende il nome la legge.
La seconda versione di Hadopi – la prima era stata respinta proprio dal Consiglio Costituzionale perchè non riconosceva ai giudici il potere sanzionatorio – ridimensiona il ruolo della commissione Hadopi, che avrà il solo compito di segnalare all’autorità giudiziaria le violazioni. La cosiddetta Hadopi 2.0 era stata approvata con 258 voti a favore e 131 contrari lo scorso 23 settembre dal parlamento francese.
“Facciamo appello al governo italiano e a tutte le forze della creatività nella musica, nel cinema e nella produzione televisiva – aggiunge Sugar – affinché anche in Italia si faccia una scelta di campo precisa a tutela di coloro che lavorano nel comparto della creatività. Sono certo – conclude Filippo Sugar – che le orme della Francia saranno seguite con norme simili in altri Paesi importanti come Stati Uniti e Gran Bretagna. E spero che l’Italia faccia presto passi decisivi in questa stessa direzione”.
“Un segnale importante che possa valere da valido deterrente per chi scarica illegalmente contenuti. Speriamo che anche l’Italia si allinei presto alla legge francese”: questo invece il commento di Riccardo Usuelli di Downlovers.it, piattaforma di distribuzione digitale, dopo che la Francia ha sancito la costituzionalità dell’Hadopi, il provvedimento contro la pirateria digitale, che é così diventata legge dello Stato.
“Tutto ciò non potrà che favorire una rinascita della creatività in questo settore – aggiunge Usuelli – riconoscendo il giusto valore culturale ed economico a chi ancora crede nella musica. Senza necessariamente gravare sull’utente finale. Downlovers ne é un esempio: sono le aziende che investono su www.downlovers.it a regalare all’utente le migliaia di canzoni soltanto in cambio della visione di uno spot pubblicitario”.
Tra le misure previste dalla legge francese, la disconnessione per un anno da Internet dopo il terzo avviso inviato a chi scarica illegalmente contenuti dalla Rete, multe fino a 300 mila euro e reclusione fino a due anni di carcere.
Ad occuparsene sarà un nuovo ente, l’Autority per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet, che potrà finanziare fino a 10.000 mail e 3.000 raccomandate ogni giorno. L’approvazione della legge con cui la Francia cerca di dare una risposta al fenomeno della pirateria digitale può attivare fenomeni negativi per la musica, come un ulteriore allontanamento dei fans dopo che questi si sono allontanati anche dal cd”: è questa la valutazione di Giordano Sangiorgi, patron del Meeting delle etichette indipendenti (Mei), dopo la decisione del Consiglio Costituzionale francese sulla legge anti-pirateria digitale.
“Accanto ad un doveroso apprezzamento per la deterrenza contenuta nella norma – aggiunge Sangiorgi – ritengo che la legge approvata abbia un’impostazione tardiva e obsoleta in quanto affronta la questione solo in termini sanzionatori, senza affrontare alla radice il problema: cioé prendere di petto le società di telefonia che traggono colossali vantaggi economici dall’offerta libera e gratuita di questi contenuti creativi in rete e obbligarli a riconoscere i giusti compensi ai legittimi titolari dei diritti.
Una legge come questa – conclude – non avrà alcun senso se contemporaneamente non si attuerà una norma che consenta di poter fare avere i giusti ed equi compensi agli artisti e produttori dalle multinazionali di internet e della telefonia”.
Nonostante i dissensi e le proteste messe in atto contro questa legge (per molti si tratta di una legge liberticida, poiché prevede un controllo poliziesco degli abbonamenti a internet: il traffico personale di ogni utente verrebbe infatti passato al setaccio, con il pretesto della caccia al download non consentito), la legge francese ha raccolto larghi consensi in Gran Bretagna, che vorrebbe adottarne una simile e tagliare il collegamento internet a chi fa download di musica e film.
Così com’è accaduto in Francia, le associazioni che si battono per la difesa della libertà in rete si preparano alla protesta. Hanno già incassato un inatteso sostegno, quello dei servizi segreti di Sua Maestà. L’MI5 ha espresso perplessità sul provvedimento in esame. Il taglio dell’accesso – dicono gli 007 britannici – favorirebbe la creazione di Darknets, cioè reti criptate difficili da sorvegliare.
Leggi come la Hadopi francese sono caldeggiate un po’ in tutto il mondo dalle potenti lobbies di discografici e major cinematografiche.
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