Renzi: obiettivo riforma e processo civile in un anno
Il primo punto della riforma della giustizia (vedi box) che il governo sta preparando è la riduzione dei tempi del processo civile, con un obiettivo chiaro: “Approveremo i ddl il 1° settembre, quando partirà l’operazione mille giorni. Al termine dei mille giorni, l’Italia deve avere un processo civile che dura un anno per il primo grado. Tutti i nostri competitor hanno un primo grado che dura meno di un anno, noi vogliamo arrivare a quelle cifre lì”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
“Le linee guida presentate dal governo sulla giustizia sono convincenti”. Lo ha dichiarato il senatore del Nuovo Centrodestra Renato Schifani, nel corso di un’intervista su Rainews24 ricordando che “già da presidente del Senato avevo evidenziato la necessità di una riforma organica che toccasse i punti di maggiore criticità come la lentezza dei processi civili, la questione della regolamentazione delle intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati. Sono sempre stato convinto che una citazione diretta nei confronti del magistrato, senza il filtro dello Stato, si sarebbe configurata come un elemento di turbativa per la serenità del giudizio di chi deve applicare la legge da giudice terzo. Perciò la scelta di prevedere che sia lo Stato a dover essere citato in giudizio, e quindi a risponderne, rivalendosi poi nei confronti dei singoli ritengo sia il modo migliore di procedere”. Anche sul fronte delle intercettazioni, continua Schifani, “è necessario un intervento soprattutto per tutelare la privacy di persone non direttamente coinvolte nelle vicende giudiziarie, ma che si vedono trascinate, loro malgrado, sui giornali. Il tutto però senza mai limitare il potere di indagine della magistratura. Su queste basi ritengo che sia possibile avviare una seria discussione, e che possa poi portare effettivamente a settembre alla presentazione di testi da sottoporre all’esame del Parlamento”.
Per quanto riguarda le riforme sulla giustizia ha preso parola anche Franco Roberto, il procuratore nazionale antimafia: “L’efficacia della giustizia ordinaria è la grande sfida” che il nostro paese deve affrontare anche perché la sua inefficienza si può rivelare “un grande regalo alle mafie”. A “salutare con ottimismo e fiducia le misure annunciate del Governo” in tema di riforma della giustizia è stato il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberto, che ha preso la parola nel corso di un convegno a Ostia organizzato dalla scuola di Polizia tributaria della Guardia di finanza sul tema: “Criminalità organizzata nel contesto globalizzato”. Secondo il procuratore le mafie oggi possono contare su 3 fattori di forza che sono: la debolezza del mercato economico-finanziario, la debolezza della politica che porta spesso alla corruzione e lo sviluppo tecnologico e la globalizzazione e l’apertura dei mercati. Ma per l’Italia, ha subito aggiunto Roberti “vi è una peculiarità in più ed è l’incapacità del sistema giudiziario nel dare risposte immediate a livello civile e penale”. Da qui la sua positiva valutazione dell’opera di riforma in questo delicato settore che però dovrà non mancare di prevedere “provvedimenti incisivi anche sul tema della corruzione”. “Basti pensare – ha detto Roberti – che ancora oggi è un reato ordinario e soggetto a prescrizione breve”.
Buccarella del M5S valuta il nuovo piano come solo uno slogan: “Continua la politica di slogan, piena di fumo e senza sostanza da parte del Presidente Renzi”. È quanto afferma il capogruppo M5S al Senato, Maurizio Buccarella, commentando l’esito della presentazione della nuova riforma della giustizia ventilata dal governo. “Ci hanno fatto perdere due mesi al Senato millantando un imminente arrivo di norme su autoriciclaggio e falso in bilancio, che in concreto si sono ridotte ad uno scopiazzamento di un emendamento del PD nel primo caso e nel nulla assoluto nel secondo”, continua Buccarella. “Anche questa annunciata riforma epocale della giustizia in dodici punti non apporta alcun contributo concreto alla discussione odierna. Ancora una volta solo slogan e buone intenzioni che i media stanno cercando di far passare come progetto concreto. Il Movimento 5 Stelle sarà come sempre disposto a confrontarsi sui delicati temi della giustizia non appena questi annunci si tradurranno in disegni di legge”, spiega il capogruppo M5S al Senato. “Per il momento profonderemo tutte le forze necessarie affinché la Commissione Giustizia al Senato riprenda celermente l’esame del testo unificato su corruzione, autoriciclaggio e falso in bilancio visto che ancora una volta la promessa del Governo di portare la sua proposta non è stata mantenuta e ci batteremo affinché l’aula del Senato lo licenzi al più presto”, spiega Buccarella. “Ma oggi purtroppo è arrivato l’ennesimo segnale negativo. La conferenza dei capigruppo non ha calendarizzato fino al 17 luglio la legge anticorruzione, dicendo ‘no’ alla nostra richiesta”, conclude il capogruppo del Movimento 5 Stelle.
BOX: Riforma giustizia 12 punti
– GIUSTIZIA CIVILE: la riduzione dei tempi punta a portare ad un anno il primo grado del procedimento civile. La riforma vuole poi portare a dimezzare l’arretrato con una corsia preferenziale per imprese e famiglia
– CSM: “chi giudica non nomina, chi nomina non giudica” ha detto Renzi spiegando che la carriera sarà legata al merito
– RESPONSABILITÀ CIVILE DEI MAGISTRATI sul modello europeo.
– RIFORMA DEL DISCIPLINARE DELLE MAGISTRATURE SPECIALI
– NORME CONTRO LA CRIMINALITÀ ECONOMICA (falso bilancio, autoriciclaggio)
– ACCELERAZIONE DEL PROCESSO PENALE E RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE
– INTERCETTAZIONI (diritto all’informazione e tutela privacy)
– INFORMATIZZAZIONE integrale del sistema giudiziario
– RIQUALIFICAZIONE del personale amministrativo.