È in tour da inizio dell’anno con il suo ”The Greatest Hits World Tour”, che la sta portando in giro per l’Europa, Sudamerica, Centro e Nord America e Canada con il quale celebra vent’anni di carriera. Una carriera iniziata sul palcoscenico dell’Ariston nel 1994, quando una giovanissima e timida Laura Pausini vinceva tra i giovani con “La solitudine”, iniziando la sua inarrestabile scalata verso il successo. Abbiamo incontrato la cantante romagnola a Locarno prima di salire sul palco del “Moon & Stars” in Piazza Grande
Laura, hai finalmente potuto realizzare il sogno di condurre un programma televisivo in prima serata…
Sì e sono contenta. Ero molto emozionata, anzi, impaurita. Da anni mi proponevano uno show in tv, io lì per lì accettavo, ma poi mi sono sempre tirata indietro per paura di fare brutta figura. Sono maniacale nel controllo e nella cura del dettaglio.
E stavolta come è andata?
La Rai mi ha proposto lo show in occasione dei miei 20 anni di carriera e a Taormina non avevo mai cantato prima: tutto si è incastrato alla perfezione. E poi da quando è nata Paola mi sento più forte.
Si parla di uno show di quattro puntate tutto per te in autunno
Mi piacerebbe un varietà come quelli di una volta, curati ed elegantissimi. Ma non so se sono pronta. Comunque non in autunno, perché sarò impegnata con il tour mondiale.
Tua figlia a soli 19 mesi sembra intenzionata a seguire le tue orme…
Ora è fissata con il mio brano “Limpido”, lo canticchia e prende pure le note giuste. E pensare che in gravidanza non cantavo per evitare che le risultasse così naturale.
Come mai?
In Italia ci sono troppi pregiudizi sui figli d’arte. Paola farà quello che vuole, ma non vorrei che soffrisse per “colpa” mia. Se scegliesse di diventare cantante verrebbe subito paragonata alla mamma.
Tu che tipo di mamma sei?
Giocherellona e innamorata: non riesco a dirle di no, è ancora troppo piccolina. E soprattutto sono incredula. La guardo e mi chiedo: “Davvero sono Mamma di questa meravigliosa creatura?”.
20 anni carriera anche in Svizzera. Che ricordi hai?
Bellissimi! La Svizzera mi ha dato tanto affetto sin dall’inizio. E di questo devo ringraziare tutti. Mi piace sempre tornare qui. I ricordi d’infanzia sono legati ai parenti che venivo a trovare e ai laghi. Penso spesso ai cigni, ho tante foto. Non penso soltanto alla cioccolata. E stimo molto l’ordine, l’educazione e la pulizia. A me piace molto l’ordine e lo insegno anche a mia figlia Paola. Io amo vivere nella mia terra, ma c’è un’attrazione forte per la Svizzera, e non ti nascondo che in futuro quando viaggerò meno, forse mi trasferirò in Svizzera.
Hai venduto 62 milioni di dischi in 47 Paesi: che impressione ti fa?
A volte non ci credo nemmeno io. Anni fa ero a Los Angeles in un supermercato. La cassiera mi riconosce e urla all’altoparlante “C’è Laura Pausini alla cassa 8!”. Non ci potevo credere.
Hai duettato con le star americane, che sensazione
Nel 2007 ho fatto un tour negli Usa con il re della salsa Marc Anthony, che lì è famosissimo. Gli dissi: “Io ti insegno la mia salsa, il ragù, e tu mi insegni la tua, il ballo latino”. Alla fine il segreto del ragù l’ho insegnato a Jennifer Lopez, che allora era sua moglie. Lei in cambio mi ha dato consigli di trucco.
Canti in inglese, francese, spagnolo, portoghese. Prossima lingua?
Forse il cinese. In un’intervista alla radio cinese ho accennato un verso di “Incancellabile” nella loro lingua. Mi è piaciuto.
È vero che ami le canzoni di chiesa?
Eccome. Vorrei mettere insieme brani religiosi di tutto il mondo, riarrangiarli in chiave rock e fare un grande concerto. Secondo me a Papa Francesco piacerebbe. Sogno di incontrarlo.
E professionalmente cosa sogni?
Un varietà con Fiorello, un disco con Ramazzotti e un tour in Europa con le mie amiche Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e Fiorella Mannoia. Solo donne, meravigliosamente italiane.