La Commissione federale contro il razzismo CFR ricorda che la coesione nazionale esige il rispetto reciproco e l’osservanza dei limiti imposti dal Codice penale. Le reti sociali devono essere richiamate alle loro responsabilità
L’articolo 261bis del Codice penale svizzero, approvato in votazione popolare nel settembre del 1994, recita: «Chiunque incita pubblicamente all’odio o alla discriminazione contro una persona o un gruppo di persone per la loro razza, etnia o religione […] è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria». Da qualche tempo le reti sociali vengono strumentalizzate per diffondere messaggi di incitazione all’odio e alla violenza che violano questa norma penale. Attualmente ne sono vittima soprattutto gli ebrei a causa del conflitto israelo-palestinese, ma anche altri gruppi – quali i musulmani e i neri, per non citare che quelli più esposti – sono già stati oggetto di simili attacchi. La CFR condanna fermamente tutti i discorsi di odio e le incitazioni pubbliche alla violenza, a prescindere dal loro motivo e dal loro bersaglio. La CFR ricorda che la coesione nazionale esige il rispetto reciproco e l’osservanza dei limiti imposti dal Codice penale. Le reti sociali che fungono da strumento di diffusione di derive suscettibili di condanna penale devono essere richiamate alla loro responsabilità: occorre trovare soluzioni che permettano di cancellare esternazioni oggetto di condanne penali e di evitare, come succede oggi, che possano essere reiterate in Internet. Non si tratta di operare una censura, ma di porre fine a una situazione che rende le reti sociali complici di una propaganda dell’odio e della violenza. La CFR tiene inoltre a rammentare quanto sia importante sensibilizzare i giovani, che sono i maggiori fruitori delle reti sociali, alle conseguenze di comportamenti e discorsi di odio e violenza. Non si tratta di bandire soltanto le esternazioni razziste, ma tutte le le dichiarazioni offensive per l’integrità e la dignità di una persona. Il buon uso di Internet (Internet Literacy) costituirà per la CFR un tema importante del suo programma di lavoro nei prossimi mesi.