La maggior parte degli apprendisti svizzeri è contenta della scelta del lavoro, chi lavora per una ditta grande però è più soddisfatto, mentre in tutti i campi disturbano noia o lo stress
Per quasi 70’000 apprendisti la scorsa settimana è cambiata la vita, almeno per quanto riguarda il percorso formativo, infatti, hanno cambiato dalla scuola all’apprendistato. Yousty, la piattaforma per gli apprendistati, ha effettuato uno studio nella Svizzera tedesca sotto l’argomento “Soddisfazione degli apprendisti della scelta del lavoro e il posto d’apprendistato”. Il risultato è che una gran parte degli apprendisti è contenta della propria scelta. Urs Casty, fondatore e direttore di Yousty AG dice: “È bello che gli apprendisti sono contenti. Questo mostra che l’economia ha bisogno di loro e che vengono presi sul serio. È la prova che il nostro sistema di formazione duale funziona”.
Lo studio dimostra che non ci sono grandi differenze d’opinione tra i sessi e le origini degli apprendisti, dove invece sono stati notati differenze notevoli è per quanto riguarda la grandezza dell’impresa. Chi fa l’apprendistato in un’impresa più grande risulta più contento, infatti solo l’8% ha pensato ad un licenziamento (nelle imprese piccole il numero è più elevato) e nelle imprese più grandi gli apprendisti sono molto soddisfatti del clima al posto di lavoro. Il fattore che per gli apprendisti risulta maggiormente un disturbo è la mancanza dello spirito di gruppo, da cui poi risulta una comunicazione insufficiente e perfino pettegolezzi. Inoltre gli apprendisti hanno dichiarato fastidiosa la monotonia quotidiana al lavoro, troppo poco lavoro, oppure contrariamente troppo stress e che gli viene chiesto troppo. Questi fattori però si noterebbero soprattutto all’inizio dell’apprendistato e diventerebbero meno con il tempo. Casty spiega: “I giovani devono prima ambientarsi alla nuova responsabilità e ai doveri, ci sono ragazzi che all’inizio si sentono messi sotto troppa pressione, perché vogliono fare tutto nel miglior modo già dall’inizio”.
Ci sono differenze anche per quanto riguarda il settore in cui si sceglie di fare l’apprendistato, il lavoro dove gli apprendisti risultano più contenti è quello dell’informatico, mentre chi fa l’apprendistato nella gastronomia risulta maggiormente insoddisfatto. L’istruttore ha molta influenza sulla soddisfazione dell’apprendista, se questo si prende abbastanza tempo per spiegare il lavoro ed è pronto a discutere su problemi o novità con l’apprendista, questo si sente accompagnato meglio e automaticamente più soddisfatto. Al contrario invece se l’istruttore ha poco tempo, l’apprendista risulta meno soddisfatto. Casty commenta: “Purtroppo le imprese ancora non sono consapevoli dell’importanza che l’istruttore ha, spesso, soprattutto per quanto riguarda le imprese piccole, il compito dell’istruttore viene eseguito come attività collaterale. Il responsabile stesso spesso non è consapevole di quanto sia importante la sua funzione. Spero che il sistema economico presto si renderà conto di questa problematica e s’impegnerà più per gli istruttori e per la loro formazione”.
Gli apprendisti hanno dichiarato che è stato tendenzialmente facile trovare un posto di lavoro, il 40% ha dichiarato di aver inviato solo 1-5 domande d’impiego fino ad aver ottenuto un posto d’apprendistato. Questo è un fattore però dove troviamo grandi differenze, stranieri o svizzeri naturalizzati hanno avuto più difficoltà a trovare un posto d’apprendistato. Casty: “Non possiamo riconoscere direttamente dove si trova l’origine di queste differenze, manca ad esempio il dato se questa differenza può essere connessa ad una mala formazione scolastica”.
Non è molto sorprendente che la maggior parte dei giovani si sono informati sulle possibilità d’apprendistato presso internet, gli altri punti di riferimento sono gli uffici dell’orientamento professionale, la scuola e i parenti. Gli apprendisti hanno dichiarato pure che l’informazione migliore è quella di un giorno di prova presso l’impresa, per avere un’impressione concreta del posto di lavoro.