Paolo Virzì racconta uno spaccato dell’élite di oggi. In Svizzera a partire dall’11 settembre prossimo
Quale sia il valore di una vita umana al giorno d’oggi e quello che si chiede Paolo Virzì nella sua ultima fatica cinematografica, “Il capitale umano”. Il film trae spunto ed ispirazione dall’omonimo romanzo dell’americano Stephen Amidon, riscritto e adattato ai tempi attuali dal regista insieme ai cosceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo. Per adattarlo ai tempi attuali e soprattutto all’alta società italiana sono bastati solo pochi accorgimenti, prima di tutto ambientare la vicenda in una non definita cittadina della Brianza e affidare il ruolo del protagonista, Drew Hagel nel libro, a Dino Ossola, interpretato da Fabrizio Bentivoglio. “All’origine di questo progetto c’è innanzitutto un vero colpo di fulmine per lo splendido romanzo di Stephen Amidon, Human capital, ambientato nel decennio scorso in un sobborgo residenziale del Connecticut. Quei personaggi, quella vicenda, ci sono apparsi subito come emblematici di questo nostro momento, anche in Italia: la ricchezza che non trae origine dal lavoro, ma dalle più spregiudicate speculazioni finanziarie, le speranze mal riposte di elevazione sociale, l’ansia procurata dal denaro, una generazione di figli costretti a pagare il prezzo più alto in termini di felicità, a causa della spasmodica ambizione dei loro genitori, o della loro frustrazione”, spiega il regista.
Tutto il film ruota attorno la figura del protagonista e delle persone a lui vicine che partecipano al compimento della descrizione, da parte del regista, di un tipo di società realmente esistente, la stessa, affamata di soldi e potere che ha scommesso “sulla rovina del Paese” vincendo, come afferma ingenuamente Carla, la moglie di Dino che di mestiere fa l’agente immobiliare dagli affari malmessi, ma che cerca di risollevarsi sfruttando il fidanzamento della figlia. Insieme a loro, infatti, entrano in gioco tutti gli altri personaggi: il potente e spregiudicato Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), la figlia Serena (Matilde Gioli) che è la ragazza di Massimiliano (Guglielmo Pinelli), suo compagno di liceo e figlio del facoltoso azionista. “La storia di Drew Hagel, l’immobiliarista smanioso che approfitta del presunto fidanzamento della figlia con il rampollo di un ricco broker per cercare di diventare socio di un aggressivo fondo d’investimento, ci è sembrata subito familiare, sembrava scritta apposta per raccontare qualcosa che ci riguarda. Così l’abbiamo trasformata in quella di Dino Ossola, immobiliarista in cattive acque, che ha iscritto la figlia Serena ad un prestigioso liceo privato che a malapena può permettersi. E abbiamo immerso quel mosaico di storie e di personaggi in una Brianza di oggi, a cavallo tra la ricchezza e la disperazione” spiega il regista. Tutto inizia dal percorso che il Bmw guidato da Dino deve percorrere insieme alla figlia per raggiungere la villa dei Bernaschi. Il racconto si sviluppa così verso un epilogo drammatico, in cui si intrecciano interessi economici, crisi finanziaria ed egoismi vari. La vicenda di “Il capitale umano” è raccontata, ogni volta dai punti di vista dei vari personaggi, da Dino a Serena. Ogni volta, il cambio di prospettiva è segnato dal ritorno alla sequenza della Bmw che arriva nella villa dei Bernaschi.
“Abbiamo scelto di strutturare la vicenda come un vero e proprio thriller, con un morto fin dalle prime pagine: un ciclista investito in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale. E tutto il copione, nel seguire i passi dei diversi personaggi, ricostruisce pezzo dopo pezzo quel che è successo quella notte. E racconta come quell’episodio potrebbe cambiare le vite di tutti i personaggi. Ma soprattutto si narra di come il denaro, l’ansia di moltiplicarlo, l’angoscia di perderlo, determini la vita affettiva, il destino, il valore delle persone” spiega meglio Virzì. Interessante la vicenda e i risvolti umani narrati, bravi gli attori, ottima la capacità del regista di individuare luoghi e racconti simbolici del declino culturale, politico e sociale del nostro paese. Il film, in proiezione nella Svizzera francese già dal 20 febbraio, sarà visibile nella Svizzera tedesca a partire dal prossimo 11 settembre e in Ticino dal 3 dicembre.