Il presidente degli USA ha presentato la strategia per “degradare e distruggere l’IsW, Obama: “la maggior parte delle vittime è musulmana”
I jihadisti dell’Is hanno decapitato un terzo ostaggio, il cooperante britannico David Haines, esperto di sicurezza per una ong rapito in Siria nel 2013. Nel video in cui si mostra l’esecuzione viene mandato un messaggio al premier inglese David Cameron: “L’esecuzione è tua responsabilità, paga la promessa di armare i peshmerga” per farli combattere contro l’esercito dello Stato islamico. Al termine del filmato si vede un quarto ostaggio, sempre britannico. Si tratta di Alan Henning, verso il quale i jihadisti hanno rivolto la minaccia di ucciderlo. Haines è “un eroe britannico”, ha detto il premier David Cameron, definendo la decapitazione un “atto di pura barbarie”, “spregevole e sconvolgente” e promettendo di “fare tutto quanto in nostro potere per catturare gli assassini e assicurarli alla giustizia”. “L’Islam è una religione di pace” e i jihadisti dello stato islamico “non sono musulmani ma mostri”, ha aggiunto nel discorso a Downing Street, dopo la riunione d’emergenza del comitato Cobra.
“Gli Stati Uniti condannano con forza il barbaro assassinio del cittadino britannico David Haines da parte dei terroristi dell’Isil”. Con queste parole il presidente Usa Barack Obama commenta l’uccisione del cooperante britannico. Nella sua dichiarazione Obama esprime solidarietà alla famiglia di Haines e al Regno Unito, rinnovando l’impegno per la creazione di una “vasta coalizione di nazioni” per assicurare alla giustizia “gli esecutori di questo atto oltraggioso” e per “degradare e distruggere” l’Is. A commentare l’uccisione terribile è anche Papa Francesco. La guerra è “una pazzia” della quale “l’umanità non ha ancora imparato la lezione”. Dopo l’Angelus, Papa Francesco ha ricordato così il suo pellegrinaggio di sabato della settimana scorsa al Sacrario di Redipuglia. “I numeri della prima guerra mondiale sono spaventosi – ha sottolineato il Pontefice – circa 8 milioni di giovani soldati caduti e circa 7 milioni di feriti. Questo ci fa capire quanto la guerra sia una pazzia, una pazzia della quale l’umanità non ha ancora imparato la lezione”. “La risposta della guerra fa solo aumentare il male e la morte”, ha rimarcato Papa Bergoglio.
Intanto gli USA hanno presentato la strategia contro l’Is, il Presidente Barack Obama l’ha esposta lo scorso dieci settembre. Di seguito i passaggi più importanti della strategia contro l’Isis illustrata dal Presidente: Gli atti dell’Is sono una minaccia crescente. “Questi terroristi possono rappresentare una minaccia al di là della regione, compresi gli Stati Uniti. E anche se noi non abbiamo rilevato un complotto specifico contro il nostro Paese, i responsabili dell’Is hanno minacciato l’America e i nostri alleati”. Il Presidente ha dichiarato di agire con una strategia simile a quella in Somalia e Yemen. “Questa strategia che consiste nell’eliminare i terroristi che ci minacciano, sostenendo i nostri partner sul fronte è la stessa che attuiamo da anni con successo nello Yemen e in Somalia”. Inoltre questa “è l’essenza della leadership dell’America: siamo al fianco della popolazione che combatte per la propria libertà; siamo insieme alle altre nazioni in nome della comune sicurezza e della nostra umanità”. Per quanto riguarda la situazione in Siria Obama ha illustrato che “Aumenteremo il nostro aiuto militare all’opposizione siriana. Chiedo di nuovo al Congresso di dare il via libera a risorse supplementari per formare ed equipaggiare i combattenti”. Gli Stati Uniti sanno però di non poter contare su Bashar al-Assad, il Presidente siriano: “In questa lotta contro l’Is non possiamo contare sul regime di Assad che terrorizza il suo popolo, un regime che non avrà mai alcuna legittimità”. E ancora Obama parla della brutalità con la quale i terroristi dell’Is agiscono: “Questi terroristi sono unici nella loro brutalità. Uccidono i prigionieri e i bambini, sottomettono alla schiavitù, usano violenza sulle donne, che costringono al matrimonio. Minacciano di genocidio le minoranze religiose. Tra questi atti barbari, hanno assassinato due giornalisti americani, Jim Foley e Steven Sotloff”. “Lo Stato islamico non è affatto islamico. Nessuna religione giustifica la morte di innocenti e la grande maggioranza delle vittime dell’Is è musulmana”.