Minivocabolario di Paolo Tebaldi
Stagione che inizia il 23 settembre e finisce il 21 dicembre. Così almeno secondo quanto fa sapere l’astronomia con la divisione dell’anno in quattro intervalli di tempo, secondo i passaggi del sole agli equinozi e ai solstizi. Ma un conto è la scienza studiosa degli astri e dei fenomeni celesti, e un conto è la bizzarria del trascorrere dei giorni e dei mesi che spesso si fa beffe delle previsioni meteorologiche e ci propina un improvviso temporale invece del cielo sereno, il freddo al posto del caldo e viceversa. Come sarà dunque l’imminente autunno? Ben lontani dall’avventurarci in congetture e profezie che potrebbero rivelarsi avventate, proviamo invece a citare qualche esempio dall’ampio ventaglio di definizioni, aforismi e modi di dire riguardanti l’autunno.
In senso figurato, come ricorda Tullio De Mauro nel suo Grande Dizionario Italiano dell’Uso, è “un periodo di un’età storica che ne precede il declino, l’a. del Medioevo, momento di decadenza d’una istituzione, di uno Stato: l’a. dell’Impero”. E, soprattutto, fase dell’esistenza di una persona che segue la maturità. E’ quindi persino ovvio il richiamo simbolico, con gli alberi che si spogliano e l’allungarsi delle ombre, al percorso della vita umana. Nella sua somma dei proverbi, Carlo Lapucci con il motto: “l’autunno fa cadere le foglie e la vecchiaia fa passare le voglie” paragona l’inaridimento della campagna alla terza età quando si perdono illusioni e progetti. Vediamo qualche altra massima analoga o riguardante i mutamenti atmosferici: “Ogni primavera ha il suo autunno. Così ogni giovinezza ha il suo declino, ogni promessa e speranza hanno la loro delusione”. “L’autunno allunga le ombre. L’avvicinarsi della vecchiaia fa vedere meglio all’uomo gli aspetti più negativi della vita, che non scorgeva nel mondo spensierato della giovinezza”. “D’autunno appassisce quello che era verde”. “Chi si ammala d’autunno stenta fine a maggio”. ”Autunno caldo, inverno lungo”. Dal Grande Dizionario della Lingua Italiana del Battaglia, riprendiamo, infine, alcune diverse impressioni e sensazioni di celebri poeti: “Carducci: plumbeo / il cielo e il mattino d’autunno / come un grande fantasma n’è intorno. D’Annunzio: Era prossimo l’equinozio d’autunno, il più dolce tempo dell’anno, quel tempo che sembra portare in sé una specie di ebrietà aerea diffusa dalle uve mature. Negri: Precoce e grigio è l’autunno. Piove spiove, con intermezzi di raggi pallidi, filtrati tra gli sfioccamenti delle nubi. Cardarelli: Autunno / Già lo sentimmo venire / nel vento d’agosto, / nelle piogge di settembre / torrenziali e piangenti, / e un brivido percorre la terra / che ora, nuda e triste, / accoglie un sole smarrito. Quasimodo: Autunno mansueto, io mi posseggo / e piego alle tue acque a bermi il cielo, / fuga soave d’alberi e d’abissi”. Insomma, c’è chi ama l’autunno come il tempo di colori, suoni, immagini sfumate, che invitano alla riflessione, ad atteggiamenti romantici e idilliaci. C’è chi, in mezzo ad acquazzoni, si sente come liberato da sensi di colpa, pronto ad una rigenerazione del proprio essere. Molto più prosaicamente, per chi scrive, l’autunno può essere l’occasione ideale per dedicarsi a letture interessanti, ascoltare della buona musica, richiudersi, la fine settimana, tra le mura domestiche, invitando amici e parenti a condividere banchetti prelibati con vini d’annata e cucina casalinga.