I bianconeri si aggiudicano un tesissimo scontro diretto, la Sampdoria scavalca l’Udinese al terzo posto, brave Napoli e fiorentina, ultimi e in piena crisi Parma, Palermo e Sassuolo
La Juventus (3-2) non abdica, batte ancora la Roma e resta sola in vetta. Ma la supersfida allo Juventus Stadium è degenerata per la mediocre conduzione di gara dell’arbitro Rocchi e dei suoi collaboratori, costellata da interminabili errori. Rocchi si è fatto sfuggire da subito la sfida e ha condizionando i comportamenti dei giocatori, nervosissimi fino alle fine e complici della tensione in campo: sette ammoniti e tre espulsi (tra cui l’allenatore Garcia). Gli errori di Rocchi hanno alimentato polemiche che si trarranno a lungo.
La Juventus ha fatto valere la legge del più forte restando sola in vetta alla classifica. La Roma torna ancora a mani vuote da Torino , ma è riuscita a tenere testa all’avversario ribaltando l’1-0 di Tevez e ha da recriminare per alcuni episodi sfavorevoli che l’hanno punita. Sugli interventi che hanno portato ai due rigori per la Juventus, l’arbitro ha sbagliato due volte: il fallo di mano di Maicon e il contrasto di Pjanic su Pogba erano fuori area. All’85’ gli assistenti non hanno rivelato la netta posizione di Vidal che ha coperto la visuale a Skorupski sul tiro di Bonucci che è valso la rete della vittoria bianconera. Ne ha risentito lo spettacolo (i portieri non hanno fatto una parata) ed è stata una brutta partita, perché i giocatori si sono persi nella confusione dimenticando di giocare a calcio. Solo la bella l’azione che ha portato al gol di Iturbe e il tiro di Bonucci sono stati degni di una partita di questo livello. Il duello continua, con la Juventus ora leggermente avvantaggiata e con la Roma che non esce ridimensionata come lo scorso anno. La speranza è che previlegi la sportività tra le due protagoniste e lo spettacolo, ma la sfida si giocherà anche sul filo dei nervi. In questo senso Allegri e Garcia saranno chiamati a gestire il gruppo con autorevolezza.
Il terzo posto è occupato sorprendentemente dalla Sampdoria (1-0) che scavalca l’Udinese (1-1) fermata in casa dal Cesena. Il progetto di Mihajlovic prende forma, dopo avere accantonato paure e dubbi, riportato entusiasmo, ma è lo stesso serbo a predicare di stare con i piedi per terra. Per battere l’Atalanta è bastato un gol di Gabbiadini, ancora decisivo. I blucerchiati hanno imposto il loro gioco nel primo, ma nella ripresa hanno sofferto, dimostrando però di sapere essere compatti difendendo risultato e imbattibilità. Quarta sconfitta consecutiva per l’Atalanta che resta a 4 punti e molti con molti dubbi dopo la brutta prestazione di Genova. Beffata invece l’Udinese all’ultimo minuto da un rigore dubbio concesso al Cesena. I friulani mancano la quarta vittoria consecutiva per le difficoltà di trovare spazi per scardinare l’attenta disposizione difensiva del Cesena. In una gara equilibrata esce fuori la giocata del singolo: Fernandes è bravo a trovare l’angolino su un diagonale. Sembra bastare l’1-0 a zero, ma l’Udinese non chiude l’incontro e al termine incassa il pareggio, d’oro per il Cesena.
Prima vittoria casalinga della Fiorentina (3-0) che impartisce una severa lezione di calcio all’Inter in evidente crisi. I viola giocano una partita perfetta sotto tutti i punti di vista, mentre i nerazzurri, al seconda sconfitta consecutiva, hanno giocato malissimo, senza idee e prevedibili. Niente da salvare per Mazzarri, che avrà la sosta per trovare le adeguate soluzioni, mentre la Fiorentina scavalca i nerazzurri in classifica e si avvicinano al terzo posto. Anche per il Napoli (2-1) arriva in rimonta contro il Torino la prima vittoria casalinga e dà continuità ai risultati, che lo lancia verso le zone alte della classifica . Il lavoro di Benitez incomincia a dare i frutti, ma la realtà dice che il Napoli fa fatica a segnare. Imprecisi gli attaccanti partenopei, su tutti Higuain ancora all’uscito in campionato. Il Torino fa un passo indietro, anche per le fatiche delle gare in Europa. Bravi nel primo tempo, i granata sono calati fisicamente quando il Napoli ha cambiato marcia. La sosta sarà benevola per il Torino che potrà tirare il fiato. Il Milan (2-0) batte il Chievo e torna a vincere dopo tre gare. Partita difficile per la squadra di Inzaghi che risolve la partita solo a due prodezza personali di Muntari e Honda su punizione. La vittoria rasserena Inzaghi, se l’attacco funziona restano ancora le difficoltà in difesa. Neanche la coppia di centrali Alex-Rami ha convinto e la pausa permetterà a Inzaghi di perfezionare i meccanismi. Il Chievo è stato perfetto a chiudere gli spazi solo nel primo. La sconfitta lascia i veronesi in acque agitate della classifica. Il Verona (1-0) di Mandorlini continua a stupire. Il Cagliari di Zeman non ripete l’ottima prova di San Siro contro l’Inter. Gara molto intesa e spettacolare con i sardi che dominano i primi 45’ e concedono la ripresa ad un Verona arrembante. Alla partita mancava un gol, che è arrivato a un minuto dalla fine con Tachtsidis, quando il risultato sembrava congelato sullo 0-0. Il Verona resta a ridosso delle posizione alte e il Cagliari recrimina per l’occasione persa di portare via un punto d’oro dal Bentegodi.
La Lazio (3-2) sembra rivitalizzata dal suo allenatore Pioli. Ma i laziali sono bravi a complicarsi la vita, quando la gara sembra chiusa con il 2-0 di Mauri e Djordevic. Le amnesie difensive permetto al Sassuolo di rientrare in partita con Berardi. La Lazio conferma l’efficienza della fase offensiva, non riesce a chiudere la partita per gli errori clamorosi sotto porta e soffre fino alla fine rischiando il pareggio. La classifica inizia a sorridere alla Lazio portatasi, mentre al Sassuolo non bastano Berardi e il portiere Consigli per schiodarsi dall’ultimo posto con soli 3 punti all’attivo. Arriva invece il primo successo per l’Empoli (3-0). Meritatissima la vittoria sul Palermo, arrivata dopo una gara a senso unico. A segno Maccarone, Tonelli e Pucciarelli che premiano la bella prestazione della squadra. Senza vittorie invece il Palermo incapace di tenere testa all’avversario. Iachini è a rischio esonero e la classifica si fa già precaria. Donandoni non riesce a fare uscire il Parma (1-2) dalla profonda crisi e si battere in casa dal Genoa. Meritata la sconfitta contro un Genoa che ha saputo approfittare della paura del Parma di perdere e in inferiorità numerica ha trovato la vittoria con Matri nei minuti i recupero. Il Genoa si rilancia, per il Parma è notte fonda.
Classifica 6° giornata
Juventus 18; Roma 15; Sampdoria 14; Udinese 13; Verona e Milan 11; Napoli10; Fiorentina e Lazio 9; Genoa e Inter 8; Cesena e Empoli 6; Torino 5; Atalanta, Cagliari e Chievo 4; Palermo, Parma e Sassuolo 3