Genova, tra fango e maceria significa l’ennesima sconfitta delle istituzioni, fatta di responsabilità politiche del disastro colposo che ha flagellato la città e regione, oppure della natura che si ribella alla cementificazione del territorio? Eppure Renzi era stato informato dei rischi e come al solito aveva promesso svariati miliardi per la tutela del territorio. Anzi sembra che appena due mesi fa, i legali delle ditte incaricate della messa in sicurezza avessero avvisato il premier sull’emergenza. Sulla rete ho trova la lettera inviata a Palazzo Chigi il 5 agosto, in cui si chiedeva di consentire l’immediato avvio delle opere. Di questo grave fatto nessun accenno sulle emittenti pubbliche, sul vostro giornale e come per altre vicende di catastrofi naturali siamo già nella fase dell’insabbiamento da ogni responsabilità. Che poi
molti cittadini siano anch’essi responsabili sia per la loro omertà, sia per vivere in costruzioni abusive è un dato di fatto che passa come un dettaglio. Molti diranno poi che Renzi non può assumersi la responsabilità né di questo, né di altro, giacché in Italia non è mai successo! Si creerebbe un precedente antidemocratico!
Spesso per distrarre la gente nei casi di catastrofi simili si mettono in funzione due macchine. Quella del volontariato o Angeli del fango e la Macchina politica del Fango. Infatti, molto fango spalato e ammucchiato lo stanno usando i media con la macchina del fango per buttarlo addosso a chiunque sia all’opposizione, (vedi le trasmissioni la gabbia e Piazzapulita). In quei giorni di giusta rabbia e dolore è stato dato anche un’adeguata informazione sulle manifestazioni degli studenti in tutta Italia e i tre giorni di Roma del M5S? Purtroppo la popolazione votante in Italia, è situata nella fascia avanzata di età, che non usando la rete come mezzo informativo, è indottrinata dalle varie trasmissioni dei regnanti e proprietari delle reti, fatte su misura per pensare a tutte le baggianate presentate tranne una seria riflessione sullo stato delle cose.
Altro tasto dolente è l’iniziativa tramite l’approvazione del dl stadi “fuori i violenti dalle curve”. Non solo le società pagano già oltre un miliardo di contributi in tasse (avendo poi un calo spaventoso della presenza agli stadi) allo stato, ma essendo piene di debiti devono farsi anche carico della criminalità organizzata, che travestita da Ultras le ricatta per svariati motivi. Di queste vicende vorrei più approfondimenti e fatti, invece di causare ancor più confusione e ingiustizia con dl che sanno più di campagna elettorale, oltre che un indebitamento maggiore con conseguente fallimento dell’intero movimento calcistico, già in grave ritardo rispetto alle altre nazioni europee. Le solite leggi che nessuna società potrà mettere in pratica, come la moviola in campo tanto auspicata dai tifosi delusi nei giorni in cui ha perso la loro squadra (ma sapete quanto costerebbe alle società meno adiacenti codesti impianti?), e le bagarre mediatiche o parlamentari tra Juve o la squadra nemica di turno?
Basterebbe applicare le leggi già esistenti e fare pulizia dei vari procuratori che succhiano il sangue alle società, usate spesso come strumento politico o addirittura criminoso (forse è la stessa cosa). Avrei molto da dire sul tema essendo appassionato da un’intera vita del calcio e dello sport in generale. Se una minima parte delle energie che i milioni di tifosi “sprecano” per difendere la loro fede fosse impiegata per faccende più serie, avremmo una società sicuramente migliore e non solo in Italia.
Sul tema della chiusura delle sedi consolari, per come è sempre stato gestito il servizio, non credo sia una grossa perdita per quanto riguardi la qualità. Entrando negli uffici del consolato ho sempre avuto la sensazione di trovarmi come in Italia, ma in senso negativo. Parlo della disorganizzazione, delle chiamate telefoniche eterne prima di avere un interlocutore valido, delle informazioni inesatte per quanto riguarda i vari documenti da portare per ogni faccenda burocratica. La mia criticità nasce dal semplice fatto che vivendo in Svizzera, i documenti sono inviati tramite posta, gli orari sono accessibili a tutte le esigenze e tante altre cose positive che conosciamo tutti. Purtroppo ciò è in parte dovuto al fatto che il personale essendo in gran parte espatriato dall’Italia, si trascina inevitabilmente la mentalità del nostro bel paese. Intanto si taglia spensieratamente e non credo alle lacrime di coccodrillo di quelli che dicono “quanto ci dispiace!” I servizi consolari e la stessa rete all’estero per ottenere un risparmio che, oltre a non essere stato quantificato con sufficiente approssimazione, è stato stimato d’importo talmente esiguo da non giustificare il grave disagio che la soppressione delle sedi provoca all’utenza, proprio in un momento in cui i flussi migratori verso l’estero, soprattutto dei nostri giovani in cerca di lavoro, hanno subito una tragica impennata. E che dire della chiusura degli Istituti di Cultura, di quelle strutture, cioè, che pur tra mille difficoltà finanziarie, cercano di promuovere l’immenso patrimonio culturale che il mondo ci invidia, le nostre città d’arte, i nostri siti archeologici, i nostri tesori, patrimonio universale dell’umanità, e ciò facendo portano ricchezza economica al Paese?
Altro manto pietoso sono i Comites. Che cosa sono? Un altro ente inutile, istituito a suo tempo per dare voce agli immigrati italiani in altri paesi quando non c’era ancora il voto estero. Il 19 dicembre, si rinnovano le cariche al vertice di 124 Comites sparsi per il mondo e il governo italiano ha stanziato vari milioni di euro per le elezioni. È l’ennesimo carrozzone nato con la vecchia politica. Io e molti nostri connazionali, non ci sentiamo per niente coinvolti sia per quanto riguarda l’elettorato attivo sia per quanto riguarda l’elettorato passivo. A Zurigo su 200.000 residenti quanti sono gli iscritti? In base alle mie modeste conoscenze e in base alle definizioni di tale organismo pongo il seguente quesito: Quando i Comitati chiamati a cooperare con l’Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare, hanno agito e con quali risultati? È troppo chiedere almeno cinque esempi?
Mario Pluchino