Renzi: “Si affrontino le questioni del Jobs act. Se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati”
Nonostante le proteste e gli scontri che hanno segnato l’arrivo di Renzi a Brescia, il Premier è riuscito comunque a pronunciare il suo intervento all’assemblea degli imprenditori, facendo leva sul senso di urgenza che muove il governo. È adesso il momento di intervenire, ha specificato Renzi, non è più tempo per rimandare a chissà quando l’azione perché “si è aperta un’opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo” dice chiaramente il Premier, auspicando per l’Italia un futuro promettente perché “se facciamo ciò che siamo in grado, l’Italia dei prossimi anni sarà la locomotiva in Europa.
Ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell’urgenza che muove me e il mio governo” afferma Matteo Renzi. Ma per fare questo bisogna scongiurare tutti i pericoli, primo fra tutti il “rischio pazzesco” che l’Italia possa essere divisa, “non esiste una doppia Italia, dei lavoratori e dei padroni: c’è un’Italia unica e indivisibile e questa Italia non consentirà a nessuno di scendere nello scontro verbale e non solo, legato al mondo del lavoro” dice chiaramente il Premier, suggerendo che per attaccare lui e il suo governo è possibile farlo attraverso tantissime altre strade senza dover per forza intaccare il Jobs act e “senza sfruttare il dolore dei disoccupati”. “Se vogliono contestare il governo – ha detto ancora Renzi – lo facciano” senza però fare del mondo del lavoro “un campo di gioco di uno scontro politico”. Per Renzi inoltre “Il clima fuori è cambiato: tre mesi fa eravamo una banda di ragazzini – ha detto – ora che stiamo facendo le riforme siamo diventati la quintessenza dei poteri forti, la lunga manus di chissà quali disegni, gli uomini soli al comando. Ma non c’è un uomo solo al comando, c’è un popolo che chiede di cambiare per sempre”.
Nel corso della riunione Renzi ha ricevuto parole di merito e di fiducia da parte del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi per il quale “sta dimostrando leadership e autorevolezza. Ci dà fiducia ma adesso serve uno sforzo in più”. E nel ringraziarlo ha precisato: “Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l’Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino. Di questo arduo impegno non possiamo che esserle grati. Se ne sentiva la necessità”.