Il dna del corpo trovato il 18 ottobre in un canale di scolo a Isola d’Asti, è compatibile con quello di Elena Ceste, la casalinga madre di quattro figli scomparsa dalla sua casa di Costigliole d’Asti dal 24 gennaio scorso
A confermarlo sono le analisi affidate dalla procura di Asti a un istituto specializzato di Torino. I familiari della donna sono stati informati da alcuni ufficiali del comando provinciale dei carabinieri di Asti. Le indagini proseguono per determinare cosa sia successo alla donna. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, era stato trovato in un canale di scolo in località Chiappa a Isola d’Asti a circa due chilometri dalla casa di Elena Ceste. I carabinieri sono tornati di nuovo sul luogo del ritrovamento del corpo in avanzato stato di decomposizione. Con una pala meccanica è stato prelevato il fango dal canale che è stato poi passato con un setaccio. Durante il sopralluogo sono così state recuperate altre ossa della donna. I legali Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia, che hanno convocato una conferenza stampa a Torino per chiedere rispetto per la privacy della famiglia, hanno riferito che i genitori di Elena Ceste “erano perplessi e increduli” alla notizia che il marito Michele Buoninconti era indagato dalla Procura di Asti per la morte della moglie. Dopo il ritrovamento del corpo, “per la prima volta – hanno detto i legali – hanno metabolizzato che possono essere successe delle cose che loro non avevano ipotizzato. Loro hanno sempre sperato che Elena fosse viva e tornasse a casa”.
Gli avvocati hanno quindi lanciato un appello: “Il padre e la madre di Elena sono stravolti, la famiglia è scossa e deve gestire una situazione che non si aspettava. Per questo ora chiedono di essere lasciati tranquilli”. “Ci sono anche quattro minori da tutelare – hanno sottolineato – e non lasceremo più dichiarazioni fino a quando le indagini non saranno terminate o se ci saranno novità eclatanti. La famiglia ha fiducia nelle indagini” hanno ribadito i legali.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato: sono state non poche le donne più o meno giovani scomparse in circostanze misteriose e poi ritrovate cadaveri anche a distanza di anni: da Elisa Claps a Yara Gambirasio fino al recente caso della ex attrice hard Ginevra Hollander, alias Federica Giacomini, la cui scomparsa era stata denunciata a fine gennaio e il cui corpo è stato trovato nel giugno scorso all’interno di una cassa sul fondo del Lago di Garda. Resta un giallo la misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa, svanita dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, e mai più ritrovata. Il pm Aldo Mantovani della Procura di Pisa ha firmato l’avviso di conclusioni delle indagini per Antonio Logli, il marito, indagato per omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Sempre in Toscana il 4 novembre del 2013 è scomparsa Francesca Benetti, 55 anni, originaria di Cologno Monzese. Anche in questo caso non c’è ancora nessuna traccia della donna. Della sua scomparsa è accusato Antonino Bilella, 69 anni, custode della villa di Benetti a Gavorrano, in provincia di Grosseto. Il 69enne è accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della donna ma di lei nessuna traccia. Rimase per anni un mistero la scomparsa di Elisa Claps: la giovane svanì nel nulla nel 1993 ma i suoi resti vennero ritrovati solo nel 2010. E proprio in questi giorni il sostituto procuratore generale della Cassazione, Paolo Canevelli, ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Danilo Restivo.Epilogo tragico anche per la piccola Yara Gambirasio. Il corpo della 13enne scomparsa il 26 novembre del 2010 venne ritrovato solo il 26 febbraio del 2011. “Non siamo in Argentina, molti scomparsi sono omicidi e suicidi. I numeri vanno letti”. A parlare con l’Adnkronos è la giornalista Federica Sciarelli, che da 10 anni conduce ‘Chi l’ha visto’, programma che continua a incassare ottimi ascolti, costola di ‘Telefono Giallo’, trasmissione risalente ormai a 30 anni fa che affrontava casi giudiziari e misteri ancora aperti. Quello di Sciarelli è in sostanza un invito a leggere con più attenzione i dati forniti oggi dal Viminale (solo nel 2012 sono scomparse, in media, due donne al giorno: dal 1974, più di 200 l’anno, ndr).
“L’Italia non è l’Argentina”, insiste la giornalista facendo riferimento al fenomeno dei desaparecidos, e poi spiega: “Facciamo il caso di Elena Ceste. Annoverata fra le donne scomparse, in realtà è stata ritrovata morta nell’asitigiano ed ora è stato aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Idem per Elisa Claps. Prima c’era la ‘lupara bianca’, ora tantissime donne non sono scomparse, ma sono casi di omicidio con occultamento di cadavere. Come vengono fatte le ricerche che conducono alla stesura dei numeri effettivi di persone scomparse?”, si chiede. Quanto al numero di segnalazioni ricevute da ‘Chi l’ha visto’, Sciarelli, osserva: “Quasi tutti si rivolgono a noi. ‘Chi l’ha visto’ sta prendendo piede e quindi noi riceviamo sempre più segnalazioni di scomparsi, ma questo non significa che siano aumentati. Abbiamo più segnalazioni, perché sempre più persone si rivolgono a noi”. La conduttrice, inoltre, invita a tenere alta la guardia su fenomeni “sempre più frequenti: sono molti purtroppo gli uomini che perdono il lavoro e, per vergogna, si allontanano dalla famiglia per andarsi ad ammazzare da qualche parte, così come gli anziani che si sentono inutili e scelgono il suicidio”.