La Giornata contro la violenza alle donne dimostra soprattutto una cosa: c’è ancora tanto da fare!
Da New York a Tokyo, da Kiev in Guatemala: in tutto il mondo sono state organizzate diverse manifestazioni per dire no alla violenza sulle donne, in Italia entro gennaio il nuovo piano nazionale anti violenza sulle donne “sarà operativo”. Lo assicura all’AdnKronos Giovanna Martelli, la consigliera del presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità che ha presentato il piano durante l’evento romano organizzato “Vincere la partita più importante: quella contro la violenza sulle donne”. “Le risorse stanziate per l’attuazione del piano sono 19 milioni e 100 mila euro”, ha detto Martelli. “Altri 7 milioni saranno destinati al mantenimento dei centri e associazioni anti violenza”. Quanto alla tempistica, Martelli ha ricordato che “dal 30 novembre sono disponibili sul sito del Dipartimento per Pari Opportunità le linee guida del piano, sottoposto ad una consultazione online di un mese. Poi sarà la volta di incontri di condivisione. Infine, credo che a gennaio il piano sarà operativo”.
Parlando della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, Martelli ha parlato di “Una giornata molto intensa” per la consigliera di Renzi per le Pari Opportunità che nel pomeriggio, insieme al ministro della Giustizia Orlando, si è recata a Regina Coeli dove si è svolta “una iniziativa significativa sulla punizione del reato”, ha detto sottolineando “quanto la punizione può diventare elemento fondante della prevenzione”.
A giudizio di Martelli, “capire le dinamiche che ci sono dietro alla violenza sulle donne è un passaggio importante per costruire politiche di prevenzione efficaci”. Ma la parola d’ordine non è soltanto prevenzione, “è anche cambiamento dei paradigmi culturali: la donna deve essere protagonista della sfera pubblica. Questo è l’impegno del governo”. Sono seguite anche altri pareri, come quello della presidente Laura Boldrini alla Camera che sostiene che si può contrastare questo fenomeno soltanto “se cambia il modo di pensare e parlare: diversamente la normativa repressiva non servirà a nulla”. Ma “non può essere una battaglia solo delle donne” le ha fatto eco il presidente del Senato, Piero Grasso, che ha parlato di fenomeno “socialmente, ancor prima che penalmente inaccettabile”. Il dibattito a Montecitorio si è infiammato quando la portavoce dei deputati di Fi ed ex ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, ha accusato il Governo di promettere e non mantenere: “non ci interessa la retorica né gli annunci e le buone intenzioni” e neanche “le consultazioni online” ma “che il Governo non prenda più in giro le donne italiane”.
Uno studente su cinque ha alzato le mani nei confronti della sua ragazza
Il dato allarmante arriva dall’agenzia stampa AdnKronos che ha pubblicato i dati di un sondaggio svolto dal portale Skuola.net a conferma del fatto che l’Italia ha bisogno di cambiare la sua mentalità. Come? Magari a partire proprio dalla scuola, luogo dove viene affrontata ancora troppo poco questa tematica. Infatti, il 45% dei ragazzi racconta di non aver mai toccato l’argomento. E ancora più preoccupante è la visione romantica che le ragazze hanno dell’uomo violento: una studentessa su due afferma di essere disposta a perdonare uno schiaffo del suo ragazzo. E nonostante il numero allarmante di femminicidi e le storie di cui parlano ogni giorno social, Tg e web, quasi la metà degli studenti, circa il 45%, non ha mai affrontato l’argomento dentro le mura scolastiche.
Evidentemente quello della violenza di genere non sembra essere un problema così grande, specie per i ragazzi stessi. Tanto che il 20% confessa tranquillamente di aver tirato un ceffone alla sua fidanzata almeno una volta. E nemmeno si sono pentiti tutti. A chiedere scusa immediatamente dopo il gesto violento è solo il 60% dei maneschi. A preoccupare ancora di più è che uno studente su tre racconta a Skuola.net di essere a conoscenza di episodi di violenza sulle ragazze, e il 20% nemmeno si scandalizza troppo. Il 35% di loro giustifica il gesto con il classico e scontato “se l’era proprio cercata”, mentre il restante 65% dice tranquillamente che uno schiaffo ogni tanto alla propria fidanzata “ci sta”. Ma come la vivono le ragazze stesse? Stando a quanto riportato da Skuola.net anche fin troppo bene. La metà dice tranquillamente che perdonerebbe immediatamente un fidanzato un po’ troppo manesco, anche se l’80% di loro dice che starebbe comunque più attenta ai suoi comportamenti futuri. Senza contare che le scenate di gelosia, anche quelle eccessive, sono viste dalle ragazze come un gesto romantico tanto che il 16% delle studentesse ne è lusingato. E lo stalking? Ma quale violenza, per il 16% delle intervistate è solo il comportamento di un ragazzo che è ancora “cotto” di loro.