La poliedrica città tedesca è una delle mete più ambite in questo scorcio d’autunno, non solo per le sue bellezze architettoniche ma soprattutto per la maratona di eventi che la vede protagonista nelle celebrazioni per la ricorrenza di una delle più significative ricorrenze storiche: vent’anni fa, precisamente il 9 novembre 1989, cadeva infatti il Muro di Berlino; data simbolo di un nuovo inizio per la Germania.
Una data che Berlino ha onorato con eventi e manifestazioni che si sono rivelate non solo un’occasione per ripercorrere le vicende storiche determinanti per tutta l’Europa e non solo, ma anche un’opportunità per conoscere o riscoprire le piazze e le strade della città tedesca.
La ricorrenza è stata festeggiata in tutto il mondo, a partire da Roma dove, dalla scalinata di Trinità dei Monti a Villa Ada, si sono avvicendate mostre e convegni per ricordare la caduta del Muro, fino a Los Angeles, che ha scelto invece un modo ancora più singolare per celebrare il ventennale della caduta del muro: otto pezzi originali del muro, cui presto se ne aggiungeranno altri per formare la più grande porzione mai ‘esportata’ all’estero, saranno esposti al Wende Museum di Los Angeles per poi essere decorati da vari artisti, tra i quali Farrah Karapetian e Thierry Noir.
Ma, ovviamente, l’indiscutibile baricentro delle celebrazioni della caduta del muro non poteva non essere la città dove tutto ebbe inizio, Berlino, che già il 5 novembre ha dato il via alle manifestazioni con il conferimento degli MTV Awar dinnanzi al monumento simbolo della città.
In realtà, già qualche giorno prima per le strade della città si era assistito a dei festeggiamenti con due gigantesche marionette di legno e acciaio portate a “passeggio” per il centro di Berlino fino ad incontrarsi davanti alla Porta di Brandeburgo a celebrare l’anniversario della riunificazione tedesca, avvenuta il 3 ottobre del 1990, meno di un anno dopo la caduta del Muro.
Le imponenti marionette hanno interpretato una favola scritta da Courcoult, ambientata in un’antica area paludosa abitata da giganti, Berlino, in cui vivevano i due protagonisti, un gigante di 15 metri e la sua ‘nipotina’ di 13 metri: la storia racconta della separazione dei due e della loro successiva ricongiunzione, una metafora per simboleggiare la riunificazione della Germania.
Ma il clou dei festeggiamente si è avuto con con La Festa della Libertà, la “Fest dei Freiheit”, che ha visto la partecipazione di ospiti provenienti da tutto il mondo, con testimoni e personalità della vita pubblica. La festa è stata inaugurata al di là della porta di Brabdeburgo, sulla Pariser Platz, con il concerto della Staatskapelle di Berlin per concludersi, sempre all’ombra della Porta di Brandeburgo, con il Domino Aktion, l’emozionante simbolica rappresentazione della caduta del Muro, una allegorica riproposizione dell’effetto domino che la caduta del muro di Berlino ebbe in tutta l’Europa dell’Est.
La ‘galleria’ del Muro, costituita da mille blocchi di poliestere, è stata in lavorazione per mesi: le tessere, dell’altezza di 2.50 metri sono state dipinte a mano dagli studenti di Berlino e da artisti internazionali, e tutto è stato studiato nei minimi particolari, inclusa la distanza tra un blocco e l’altro, misurata al centimetro per garantire che ogni blocco potesse far cadere quello successivo, lungo tutto il percorso di circa 1,5 km tra la Potsdamer Platz, l’anima di Berlino, avveniristica con le sue nuove e numerose costruzioni, e il Reichtag, imponente sede del parlamento tedesco dalla suggestiva cupola di vetro realizzata da Lord Norman Foster.
L’ex presidente della Polonia, Lech Walesa, ha fatto cadere la prima ‘pietra’ del gigantesco domino mentre dall’altro capo del ‘Muro’ erano presenti il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il presidente dell’europarlamento, Jerzy Buzek.
Lungo la East Side Gallery, una lunga galleria d’arte a cielo aperto, è stato posibile ammirare quasi due chilometri di Muro originari, conservati sulla Mühlenstrasse, trasfigurati da murales eseguiti da artisti arrivati da tutto il mondo e ispirati ai temi della pace e della libertà.
Immancabile una visita al Mauerpark, il parco del Muro, situato proprio sulla “striscia della morte, il confine che separava Berino Est da Berlino ovest.
Alexanderplatz, nel cuore della Berlino Est, ospita invece l’Open-air-exhibition: fino al 14 novembre la piazza sarà un padiglione espositivo a cielo aperto ventiquattrore su ventiquattro, a ingresso libero, sul tema della rivoluzione pacifica, con fotografie e documenti esposti lungo trecento metri di spazio.
Il progetto “Perspectives – 20 years of a changing Berlin” offre dei tour attraverso i luoghi simbolo della trasformazione della città dopo la caduta del muro.
Un tour immancabile tra storia e arte che, nella Berlino di 20 anni dopo, si mischiano nel segno della rinascita e della speranza.
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