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22 November 2024
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Svizzera

Migranti alla ricerca del tempo perduto

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IMG_3494Commemorazione dei Caduti e Forze armate con finale a vino e tarallucci

Nel bel mezzo delle annunciate elezioni per il rinnovo dei COMITES, spostate poi al 17 aprile dell’anno prossimo per questioni tecniche e organizzative, i membri del COMITES di Lucerna hanno fatto in tempo a organizzare anche la commemorazione dei caduti delle due Grandi Guerre, delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Non è poco dire, vero!? La collettività italiana della Svizzera centrale quest’anno era più numerosa del solito, probabilmente a causa delle elezioni e del buon tempo. Il rituale comunque era quello di tutti gli anni passati, familiare la liturgia tra sacro e profano.

Presenti erano le autorità consolari di Zurigo, quest’anno nella persona del Commissario Francesco Cacciatore, il mitico Gruppo degli Alpini che deposita la corona ai morti di tutte le guerre, benedetta dal parroco della Missione Italiana di Lucerna, ora Don Mimmo Basile, davanti al Cippo nell’areale della Casa Italia. L’ospite d’onore, il deputato Gianni Farina, ha ricordato i caduti di Caporetto e Auschwitz su una nota neurale personale commovendo soprattutto gli anziani presenti, donne e uomini. Non sono mancati neanche la Santa Messa e l’aperitivo nei locali della Colonia Italiana/Asilo delle Suore. Sembra poco, non è così! La ritualizzazione è un momento d’incontro-ricordo, è affermazione e riconferma della presenza individuale e comunitaria nel contesto sociale e storico dislocato in  terreni, linguaggi, scritture e vissuti stranieri.

Purtroppo il rodere dei topi è più veloce dei cambiamenti, delle innovazioni, figuriamoci poi delle accelerazioni. La comunità soffre di sindrome attempata nonostante i pochi giovani volenterosi che si prestano nel tempo libero e nel divertimento, insistendo sui tentativi conservatrici tra una partita di calcio-carte e Dante.  L’implosione può essere fermata solo iniziando nuovi percorsi senza dimenticare il passato. Infondo il fenomeno che si riproduce nei modi e nelle forme della conservazione, sicuramente a causa della mancanza di altri mezzi e interessi da condividere con nuove generazioni di migranti, in un contesto quasi-schizofrenico produce frizioni sia all’interno sia all’esterno soluzioni eterogenee.

Gli sforzi d’innovazione e di elaborazione creativa delle Associazioni, della Chiesa e del COMITES (quasi-inesistenti le istituzioni svizzere sic!), si perdono spesso in forme di gestione conteale cioè “a ognuno la sua Contea“. Invece è indispensabile riconoscere da un lato che il ‘Re è definitamente Nudo’ e dall’altro che solo nelle alleanze e nelle connessioni siamo capaci di rinnovare la cultura e la vita italiana all’estero applicando modi e forme di vita e di beni comuni che crescono dentro e fuori la comunità. Il presidente uscente Nicola Colatrella del COMITES dei 4 Cantoni della Svizzera centrale (LU-NW-OB-URI), ha regalato a tutti noi, con i suoi ricordi e ringraziamenti, un discorso storico sincero, euforico propositivo, al di là di muri e inchini. Grazie Nicola!

(Adriano Ensini)

 

 

 

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