Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti sostiene che, in merito al caso di Elena Ceste, la conduttrice esegue delle interviste “con modalità che non tengono conto di esigenze quali la difesa della privacy e/o il coinvolgimento dei minori”
Si prospettano tempi duri per la regina incontrastata dei pomeriggi di Canale 5, Barbara D’Urso, che ha ricevuto una brutta batosta a causa della sua trasmissione pomeridiana, Pomeriggio 5. Il fiore all’occhiello della trasmissione pomeridiana della D’Urso è il momento in cui la conduttrice, indossando i panni di giornalista investigatrice, tratta dei più attuali casi di cronaca nera. Così è stato per Melania Rea, così per Sarah Scazzi o per Yara Gambirasio. Momenti in cui, di solito, gli ascolti toccavano le punte più alte. Così la D’Urso ha cavalcato l’onda continuando con il momento dedicato alla cronaca nera. Negli ultimi tempi sulla scaletta di Pomeriggio 5 era diventato un appuntamento fisso il momento dedicato ad approfondimenti e interviste sul recente caso di cronaca nera di Elena Ceste, la mamma di Costigliole d‘Asti, il cui corpo è stato da poco ritrovato dopo mesi di scomparsa. Anche a Domenica Live, condotto sempre da Barbara D’Urso, ha trattato i caso di Elena Ceste seguendo le stesse modalità finché, però, qualcuno non si è irritato!
Ad irritarsi è stato l’Ordine dei Giornalisti che nella figura del presidente nazionale Enzo Iacopino ha spedito una denuncia nei confronti di Barbara D’Urso alle Procure di Milano e Roma, all’Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali e al Comitato Media e Minori per esercizio abusivo della professione.
Iacopino aveva già annunciato la sua volontà di porre un limite all’attività della D’Urso in un post pubblicato su Facebook dal titolo “Basta soubrette, ora le denunciamo” dove, per sottolineare l’importanza dell’informazione, della “materia delicata” qual è, il presidente Iacopino scriveva che era arrivato il momento di dire basta “con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico”. Così è partita la denuncia ‘Soubrette e informazione. La prima denuncia’, e pubblica il documento dell’esposto da lui firmato nel quale sottolinea che “la signora D’Urso pur non essendo iscritta all’Albo dei giornalisti compie sistematicamente un’attività (l’intervista) individuata come specifica della professione giornalistica, senza esserne titolata e senza rispettare le regole”. Il riferimento è alla trasmissione di Canale 5 ‘Domenica Live’ nella quale vengono realizzate interviste “con modalità che non tengono conto di esigenze quali la difesa della privacy e/o il coinvolgimento dei minori”. Il suo gesto ha trovato largo consenso da parte di tutti, giornalisti e non, che hanno commentato positivamente l’azione di Iacopino “Noi giornalisti abbiamo il dovere di informare i cittadini, senza toni forti, senza speculazioni, senza strumentalizzazioni per fare audience. C’è un tipo di “informazione” che è un’autentica vergogna ed è quella che io chiamo “la tv del dolore”, stile Barbara D’Urso, dove si esibisce la vita e la morte con l’unico obiettivo di acquisire attenzione da parte di un’opinione pubblica che forse non è il meglio di questa società” ha specificato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti durante un dibattito organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Iacopino ha anche messo in chiaro che la sua azione non si fermerà con la D’Urso, “Non pensavo solo a lei, non agiremo solo nei suoi confronti. Mi arrivano le prime segnalazioni in tema di esercizio abusivo della professione. Dobbiamo controllarle, ovviamente (ne capite le ragioni, vero?) e, quindi, occorrerà del tempo”, spiega Iacopino.
Ma la D’Urso non pare per nulla preoccupata dalla denuncia, anzi continua a svolgere il suo lavoro quotidiano come sempre: “È mio dovere e piacere informare la gente sui fatti di cronaca del nostro Paese” afferma apertamente la conduttrice Medaset “Gli ascolti parlano da soli; inoltre il mio programma fa parte di una testata giornalistica”. Dalla sua parte arrivano i commenti di difesa da parte di tutti i suoi ammiratori e sostenitori, ma anche da parte di donne dello spettacolo come Mara Venier e Selvaggia Lucarelli. Non perde occasioni di far polemica e politica Salvini che, in difesa della conduttrice napoletana pubblica sul suo profilo twitter “Con tutti i problemi di dis-informazione che ci sono in Italia, l’inutile Ordine dei Giornalisti se la prende con #barbaradurso! #Salvini”