È stata istituita nel 1981, Anno internazionale delle persone disabili, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.
Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata europea delle persone con disabilità, come voluto dalla Commissione europea, in accordo con le Nazioni Unite. Secondo quanto riportato dalla ‘Convenzione sui diritti delle persone con disabilità’, il fine da perseguire dovrebbe essere quello di proteggere e assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione e inclusione all’interno della società.
Renzi, parlando alla Giornata mondiale sulla disabilità a Palazzo Chigi, ha detto: “Tutte le riforme di cui parliamo hanno un senso se nella vita quotidiana i cittadini riescono a toccare con mano che le cose cambiano sul serio. E nel settore dell’attenzione agli altri si gioca una parte della credibilità della classe politica”. Il premier ha affermato inoltre che “i nuovi modelli di welfare sono prioritari” e dunque “sulla riforma del Terzo settore ci giochiamo una parte di faccia tutti insieme”, dopo la conferma che i comuni devono tagliare le spese inutili. Inoltre Renzi ha sottolineato che “questo è il governo che ha messo più soldi di tutti sulle questioni sociali”, a partire dalla stabilizzazione del 5 per mille e che verrà aumentato di 100 milioni per arrivare a 500, e dai 50 milioni per il servizio civile. Secondo il presidente del Consiglio “bisogna fare in modo di non consentire che ci sia chi fa il furbo sul 5 per mille”.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali nella Giornata internazionale per le persone con disabilità ha dichiarato che “Serve che in ogni parte del Paese vengano attivati tutti gli strumenti e le iniziative concrete per eliminare le barriere e favorire l’inclusione delle persone con disabilità; per garantire i loro diritti fondamentali all’accesso all’educazione, all’occupazione e alla formazione, alla salute, alla mobilità e a tutto ciò che, per molto aspetti, è ancora un privilegio dei loro concittadini che, troppo spesso, oppongono ancora resistenza a cambiare le regole”. Il Consiglio nazionale inoltre sostiene che “Sono barriere materiali e culturali quelle contro le quali lottano ogni giorno in Italia e nel mondo i disabili che, troppo spesso, in questi anni di crisi, hanno dovuto, e devono, fare i conti con le carenze di risorse, mentre non sembrano scemare, anche in società evolute come la nostra, approcci discriminatori e obsoleti”.
Anche in Svizzera ci si è chiesto come si possa migliorare la partecipazione alla vita pubblica delle persone con disabilità. Il Dipartimento federale dell’interno DFI, infatti, sta elaborando una nuova strategia per garantire l’integrazione delle pari opportunità delle persone con disabilità nel maggior numero possibile di settori politici. Durante il convegno, organizzato l’1 dicembre a Berna, il consigliere federale Alain Berset nel suo discorso ha definito il modo in cui ci poniamo di fronte alle persone con disabilità una «cartina tornasole per la Svizzera». Fa infatti parte della nostra identità che tutti possano partecipare alle discussioni e alle decisioni.