La Juventus non passa a Firenze, la Roma si fa fermare da un grande Sassuolo, Genoa terzo da solo, risalgono Fiorentina e Lazio, ko per le milanesi, il Cesena esonera Bisoli
Per la Juventus (0-0) il Franchi di Firenze resta tabù. Con la testa alla decisiva gara di Champions League contro l’Atletico Madrid, i bianconeri giocano con una formazione rimaneggiata una partita solida, senza strafare. La gara è stata avara di emozioni e le due difese hanno vinto quasi tutti i duelli con gli attacchi. La Fiorentina è in un ottimo stato di forma e Montella ha trovato la quadratura e ritrovato i suoi uomini chiave, ma anche i viola sono stati prudenti e come la Juventus non hanno mai alzato il ritmo per non rischiare sulle ripartenze. Alla fine entrambe si accontentano del punto: la Juventus mantiene il primato solitario in classifica e la Fiorentina allunga la striscia positiva ed esce indenne da una gara difficile.
Ha pesato anche per la Roma (2-2) l’imminente decisiva gara di Champions League contro il Manchester City. La squadra di Garcia spreca l’opportunità di portarsi a –1 dalla Juventus dopo una prestazione opaca contro il Sassuolo. A parte i demeriti della Roma (rimaneggiata dal turnover) ci sono da sottolineare i grandi meriti della squadra di Di Francesco, che all’Olimpico ha sfiorato l’impresa giocando una gara coraggiosa e di attacco. Il Sassuolo è una bella realtà del calcio italiano, coraggiosa, giovane e che cerca il risultato tramite il gioco. I tre attaccanti Berardi, Sansone e Zaza hanno un’età media bassissima, sono titolari e potrebbe essere da esempio per le grandi squadre che si può puntare sui giovani. Complimenti, anche se resta l’amarezza della rimonta. La Roma, rimasta in dieci per l’espulsione di De Rossi, ha dovuto sfiancarsi e tirare fuori il meglio di sé per evitare il peggio. La doppietta di Lajic, favorita anche dalle decisioni arbitrali sbagliate, ha portato un punto che alla fine potrebbe essere decisivo.
Simile discorso riguarda l’Empoli (2-2) che ferma il Napoli al San Paolo. I toscani sono da applausi, giocano senza timore e sfruttano con cinismo le insicurezze di un Napoli prevedibile. Il risultato è il doppio vantaggio con Verdi nel primo tempo e Rugani a inizio ripresa. La squadra di Benitez è stata brava a recuperare lo svantaggio, ma continua a commettere i soliti errori in difesa e in attacco non sempre è efficace. Contro le squadre sulla carta inferiori, i partenopei continuano a lasciare punti, senza fare mai il salto di qualità. Premiato con un punto pesante e meritato l’Empoli, al quarto risultato utile di fila.
Il Genoa (1-0) approfitta invece del passo falso del Napoli e battendo il Milan si porta al terzo posto solitario. La vittoria della sorprendente squadra di Gasperini (100 vittorie con i rossoblù) è meritata come la classifica. Basta il minimo sforzo per il nono risultato utile di fila, che lancia definitivamente il Genoa come terza forza del campionato. Squadra quadrata capace di alti ritmi, e ha qualità nel gioco e con diverse soluzioni di modulo. Il merito è soprattutto di Gasperini. I rossoneri fanno invece due passi indietro: gioco abulico e senza idee. I giocatori che dovrebbero fare la differenza, Menez, El Shaarawy, De Jong, Menez e Rami si sono persi, come il Milan. Inzaghi voleva il salto di qualità, ma anche lui non riesce a imprimere la giusta mentalità per ottenerlo. Nel “campionato per il terzo posto” c’è anche la Sampdoria (1-3) ora quarta. Bella prova della squadra di Mihajlovic sul campo del Verona dove vince meritatamente con i gol di Eder, Okaka e Gabbiadini, tridente d’attacco che ha fatto la differenza. La Sampdoria ha giocato con personalità, sfruttando anche una superiorità numerica per più di un’ora dopo l’espulsione di Marquez che aveva commesso il fallo da rigore. Il Verona non ha da rimproverarsi nulla, essendo stato capace di raddrizzare la partita con carattere nel primo tempo, per poi pagare l’inferiorità numerica nella ripresa. Per il Verona quest’anno l’obiettivo diventa così la salvezza.
In zona Champions risale anche la Lazio (1-2) vittoriosa a Parma in rimonta. Favoriti anche dall’arbitro (gol regolare annullato a Gobbi) e fortunati i laziali tornano alla vittoria dopo oltre un mese, grazie anche a una prestazione solida in difesa e alla migliore qualità tecnica. Sfuma il pareggio per il Parma (furioso con l’arbitro), nonostante una buona prova. Gli emiliani restano in una situazione disperata e forse il cambio di proprietà può rasserenare l’ambiente e portare la svolta. Non decolla l’Inter (1-2) di Mancini, anzi scende al 12° posto e fa peggio della gestione Mazzarri. A San Siro l’Udinese dell’ex Stramaccioni ribalta il risultato nel secondo tempo cambiando atteggiamento: meno difensiva e più propensa al gioco d’attacco. I nerazzurri giocano alla perfezione il primo tempo, ma si distraggono e commettono i soliti errori pagati a caro prezzo. Senza personalità e forse anche qualità tecnica l’Inter va spesso in difficoltà, non appena l’avversario aggredisce. Mancini dovrà lavorare sulla mentalità, ma con i 9 punti di distacco dal Genoa i piani si complicano. Per i friulani tre punti pesanti che avvicinano l’Europa.
Partita emozionante e spettacolare tra Torino e Palermo finita 2-2. I siciliani per due volte in vantaggio (ancora una grande prova di Dybala) si fanno raggiungere dai granata. Grande carattere del Torino che nella ripresa ha cambiato marcia, dopo un avvio timoroso lasciando il controllo della partita al Palermo, che ha colpito con cinismo. La divisione della posta accontenta entrambe e fa morale: il Torino cancella tre sconfitte di fila e il Palermo allunga a sei la striscia di risultati utili consecutivi. Per il Cagliari (0-2) ora è crisi. La gara contro il Chievo smentisce il suo allenatore Zeman che aveva dichiarato che la sua squadra non lotta per la salvezza. I sardi subiscono il sorpasso in classifica dai veneti, rigenerati da Maran e al quinto risultato utile di fila. Irriconoscibile il Cagliari, senza idee e fragile in difesa. Il Chievo sfrutta le amnesie dei difensori dopo appena 9’ con Meggiorini e Paloschi, per poi amministrare il vantaggio senza rischiare nulla. L’Atalanta (3-2) si aggiudica la sfida-salvezza contro il Cesena e respira. I bergamaschi soffrono nel primo tempo e vanno sotto di due gol. Nella ripresa cambia l’atteggiamento e con carattere e cuore l’Atalanta ribalta subito il risultato. Poi giocano solo i bergamaschi, che sprecano tante occasioni da rete. Il Cesena crolla dopo il 3-2 ed è incapace di reagire, sprofondando in classifica, che vale l’esonero del tecnico Bisoli. A Ballardini il compito di centrare la salvezza.
Classifica 13° giornata
Juventus 35; Roma 32; Genoa 26; Sampdoria 25; Napoli 24; Lazio 23; Milan e Udinese 21; Fiorentina 20; Sassuolo 19; Palermo 18; Inter 17; Empoli 15; Verona e Atalanta 14; Torino e Chievo 13; Cagliari 11; Cesena 8; Parma 6;