E’ uscito pochi giorni fa anche in Svizzera “L’anima vola – Deluxe Edition”, la versione espansa del disco omonimo di Elisa uscito a ottobre. Il disco contiene tre inediti, “L’abitudine di sorridere”, “Ti dirò di sì” e “Pugni sotto la cintura”, due cover, “One” degli U2 e “Bridge Over Troubled Water” di Simon e Garfunkel e un DVD. E’ un momento felice per Elisa Toffoli, mamma di Emma Cecile, cinque anni e di Sebastian, un anno e mezzo, 37 anni il prossimo 19 dicembre, che ha scelto di vivere in provincia, a Monfalcone (Gorizia). Ama viaggiare e cantare dal vivo. Il 16 dicembre farà tappa a Zurigo con il suo Tour che la vedrà impegnata in diversi club in Italia e in Europa
“L’anima vola” è il tuo primo album cantato interamente in italiano.
Si, ed è stato un passo importante per me. Una vera sfida ma non un limite. Anche se in futuro non penso di ripetermi in un album solo italiano.
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto – se qualcosa ti ha tolto – passare dalla lingua inglese a quella italiana?
Io non faccio paragoni tra le due cose: è come se avessi fatto prima l’una e poi l’altra, per poi tornare all’inglese. Questo disco in italiano è solo stato un episodio a sé. Adesso sto lavorando ad altro e di tutto il materiale nuovo solo un pezzo è scritto in italiano.
Cosa ha significato per te passare dall’adolescenza all’età adulta? C’è stato un momento cruciale in cui hai capito che la ragazzina non esisteva più, che aveva lasciato spazio a un’altra Elisa?
Devo ammettere di essere sempre stata uguale all’Elisa ragazzina. La mia adolescenza si è prolungata per altri dieci anni dopo il compimento della maggiore età. Mi ricordo che quando avevo 26 anni ero ancora molto simile a quando ne avevo 18. Non sono mai stata mondana, uscivo poco, non mi piaceva stare in pubblico, ero schiva, silenziosa. Il momento in cui sono cresciuta di più è stato intorno ai 30 anni; un momento che ha coinciso con avvenimenti molto personali.
In questo disco c’è un brano scritto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, un tuo grande fan e amico. Come vi siete conosciuti e cosa avete in comune?
Ci siamo conosciuti alla Sugar. Io ero già sotto contratto, loro (dei Negramaro, ndr) si presentarono con del materiale bellissimo da proporre. Ci trovammo in studio con Mauro Pagani, poi ci incontrammo in molte altre occasioni. Giuliano era arrivato con la sua voce e una chitarra, apriva per me il tour di Lotus. Pochi anni dopo avrebbe suonato a San Siro. È incredibile. Siamo amici, fondamentalmente. Ci capiamo. Parliamo la stessa lingua. Abbiamo gli stessi gusti
“A modo tuo” è un dono di Ligabue. Ha scritto musica e testo pensando a sua figlia. Tu lo canti da madre di due bambini: anche se non ti è stato cucito addosso ti ci ritrovi nelle sue parole?
Assolutamente si. Luciano l’ha scritta per sua figlia Linda. Racconta del distacco dai figli, della loro crescita. Mi ci ritrovo tantissimo come genitore, come mamma e mi ha colpito profondamente.
Porti i figli in tour con te?
Si, hanno fatto tutti i tour: è un’esperienza forte. È un grande lusso non separarsi mai da loro ma è anche una grande fatica. Dopo un concerto vorresti solo dormire, ma non puoi.
E’ da diversi anni che manchi dall’Europa e specialmente dalla Svizzera….
E’ vero, in Europa dal 2008, ma in Svizzera da molto di più e sono contentissima di ritornare a Zurigo, lì dove a fine degli anni 90 ho fatto il mio primo concerto all’estero.
Elisa sceglie l’atmosfera coinvolgente e magica dei club per il suo nuovo “L’anima vola Live in the Clubs”-Tour. La tappa Svizzera è prevista per martedì 16 dicembre alle ore 20 presso il X-Tra alla Limmatstrasse 118 a Zurigo. Ad accompagnare Elisa sul palco la band formata da Andrea Rigonat (chitarra), Victor Indrizzo (batteria), Curt Schneider (basso), Christian Rigano (tastiere), Bridget Cady, Roberta Montanari e Lidia Schillaci (cori).
Prevendita: www.ticketcorner.ch
Bruno Indelicato