La capolista vince facile a Cagliari, il Milan ferma la Roma, riparte il Napoli, rallentano le genovesi e la Lazio, crisi profonda per il Cagliari, confusione in casa Parma
Dopo due pareggi la Juventus (1-3) torna alla vittoria nell’ultima giornata del 2014 regalandosi la vetta solitaria sotto l’albero di Natale. Un 2014 straordinario: sempre al comando e con 95 punti conquistasti batte il record del 2012. A Cagliari è stato un allenamento in vista della Supercoppa italiana contro il Napoli. Troppo il divario tra le due squadre per una sorpresa. Subito in gol con Tevez e Vidal i bianconeri chiudono la partita e poi amministrano la gara senz’affanni. D’altronde il Cagliari è poca cosa e fa confusione con un modulo zeppo di difensori. La classifica dei sardi diventa sempre più complicata e Zeman è alle prese con la lotta salvezza e forse con il rischio esonero. Difficile dunque giudicare la prestazione della Juventus, ma è indiscutibile che giochi ad alti livelli nonostante il cambio dell’allenatore, del nuovo modulo e l’innesto di alcuni giocatori. A Doha l’ultimo obiettivo dell’anno con la Supercoppa, dove la Juventus avrà la possibilità di conquistare il primo trofeo del dopo Conte.
Torna a -3 la Roma che si fa imbrigliare dal Milan all’Olimpico. I giallorossi non trovano le giuste misure per superare i rossoneri ben messi in campo da Inzaghi e che si sono difesi con ordine, anche negli ultimi 20’ giocati in inferiorità numerica per l’espulsione di Armero. Il punto conquistato dal Milan è meritato, anche se la Roma recrimina per il rigore negatole dopo un fallo di mano netto di De Jong in area. La squadra di Garcia è stata poco brillante e ha perso la sua imprevedibilità, perché priva di fonti di gioco, con Pjanic squalificato e Totti mai in partita. Il Milan ha badato a compattarsi in difesa, rinunciando a proporsi con convinzione in attacco e alla fine ha salvato un punto meritato. Di conseguenza si è assistito a una brutta partita, priva di emozioni e lo 0-0 accontenta soprattutto la Juventus, che gradisce. Per la Roma un’occasione persa di restare in scia.
La 16esima giornata premia nella corsa al terzo posto il Napoli, unica squadra del lotto a vincere. Contro il Parma stavolta il Napoli (2-0) non spreca i punti facili contro le squadre piccole. La squadra di Benitez ritrova la retta via nel momento giusto, quello precede la sfida alla Juventus. Anche per i partenopei è stata una partita rilassante e con il minimo sforzo incassano tre punti che chiudono un periodo difficile con 3 punti in 4 gare. La gara è decisa dopo mezz’ora con le reti di Zapata (preferito a Higuain) e Mertens. Poi il Napoli gestisce con autorità, risparmiando forze in vista della Supercoppa. Ancora una giornata amara invece per il Parma di Donadoni. Il tecnico prova a tenere insiemi i cocci, ma la sua squadra cede nettamente dopo lo svantaggio. La società è alla deriva e i giocatori pensano ormai a loro stessi. Un futuro ombroso di una società che anni fa era un modello di provincia.
Nel posticipo domenicale la Lazio si fa sfuggire la ghiotta occasione di staccare la concorrenza e di issarsi da sola al terzo posto. A San Siro ai laziali non basta un doppio vantaggio per battere l’Inter. Nel primo tempo dominato dalla squadra di Pioli, Felipe Anderson concretizza con cinismo le due uniche occasioni da gol. Nella ripresa la Lazio subisce il ritorno dell’Inter che cambia atteggiamento e mette in difficoltà l’avversario fino a completare la rimonta con Kovacic e Palacio. Era una partita chiave per la squadra di Mancini per rientrare nella lotta terzo posto visti i risultati delle altre gare. La missione riesce solo a metà e l’Inter resta così a metà classifica. La Lazio aggancia il Napoli e chiude il 2014 mantenendo una posizione di prestigio.
Frenano le genovesi nella corsa al terzo posto, con la Sampdoria (2-2) costretta al pareggio interno dall’Udinese e con il Genoa (2-1) addirittura sconfitto dal Torino. Gran bella partita e spettacolo a Marassi dove la Sampdoria mantiene l’imbattibilità interna dove aver rischiato. L’Udinese non si demoralizza dopo lo svantaggio e capovolge il risultato con Geijo e Danilo. Nella ripresa la Sampdoria si riversa nell’area avversaria impegnando a più riprese il portiere Karnezis molto bravo. Ma nulla può sul colpo di testa di Gabbiadini, che forse vestirà la maglia del Napoli da gennaio. La partita è aperta e con capovolgimenti di fronte, grazie anche all’Udinese che punge in contropiede sfiorando il colpaccio. Il pari è giusto e regala ai due allenatori un Natale sereno. Il Genoa si illude all’Olimpico di Torino con il gol di Falque, ma subisce il ritorno dei granata che vincono con merito. La partita è molto intensa e combattuta, in parte ruvida e condizionata da molti errori in fase di possesso palla. Questa battaglia se l’aggiudica il Torino, più volenteroso nella ripresa, grazie al suo difensore Glik autore di una doppietta che permette di ribaltare il risultato. La vittoria migliora la classifica traballante del Torino, mentre la seconda sconfitta di fila ridimensiona il Genoa di Gasperini, che recrimina per un rigore non concesso, ma è stato incapace di tenere equilibrata la gara, puntando solo al contropiede, rivelatosi poco incisivo.
La Fiorentina (1-1) non riesce proprio a sfruttare il fattore campo e si fa bloccare dall’Empoli. La gara è stata emozionante, a ritmi alti e giocata a viso aperto con la Fiorentina nella prima parte della gara più pericolosa. Dopo il vantaggio di Vargas non è riuscita a chiudere la partita. Per sfortuna (palo di Gomez) o per le parate di Sepe. L’Empoli ha approfittato dell’imprecisione dei viola ed è riuscito a pareggiare con Tonelli. Un gol che mette le ali all’Empoli che gioca con personalità (ormai non è una sorpresa) e legittima il pari andando vicino alla vittoria. Nel finale alla Fiorentina è poi mancata lucidità e brillantezza per la vittoria e per continuare ad ambire al terzo posto in casa dovrà cambiare marcia in casa. Per l’Empoli altra tassello verso la salvezza.
Sfuma all’ultimo respiro la vittoria del Sassuolo (1-1) sul Cesena. Gli emiliani hanno subito il pareggio di Ze Eduardo al 94’, che ha risposto alla rete di Zaza su rigore, concesso generosamente dall’arbitro convinto dal giudice di porta. Il Sassuolo deve recriminare per non avere concretizzato la propria superiorità nel primo tempo. Più equilibrata la ripresa, con il Cesena che sale di tono e sa reagire con veemenza e rabbia allo svantaggio. Primo punto per Di Carlo che fa bene al morale e alla classifica.
Dal derby di Verona non si poteva attendere una gara a viso aperto tra due squadre con necessità di punti. Lo 0-0 tra Verona e Chievo sarebbe stato più giusto e avrebbe rispecchiato una partita intensa, ma non bella. Alla fine festeggia il Chievo grazie al gol di Paloschi, che era partito però in netto fuorigioco. Tre punti che avvicinano il Verona ad un punto e permettono di staccarsi dal terz’ultimo posto. Spettacolare invece Atalanta-Palermo che termina 3-3. La gara è a due volti: il Palermo domina il primo tempo chiuso sul 3-1, ma crolla nella ripresa sprecando il vantaggio. Merito anche dell’Atalanta che cambia atteggiamento e schiaccia i siciliani nella propria area. I bergamaschi completano la rimonta al 75’ con Denis e l’ultimo quarto d’ora è dominato dalla stanchezza. Il punto fa classifica per entrambe.
Classifica 16° giornata
Juventus 39; Roma 35; Lazio, Napoli e Sampdoria 27; Genoa 26; Milan 25; Fiorentina 24; Udinese e Palermo 22; Inter 21; Sassuolo 20; Verona, Empoli e Torino 17; Chievo 16; Atalanta 15; Cagliari 12; Cesena 9; Parma 6