Diamo uno sguardo ai fatti dell’anno che sta per finire in Italia, in Svizzera e nel mondo
Renzi scende in campo
Il Bel Paese a febbraio è stato protagonista di una nuova vicenda politica eclatante. Si cambia tutto, via Letta e al suo posto arriva l’uomo del momento: Matteo Renzi. L’ex-presidente del consiglio Enrico Letta, preso atto dell’approvazione a larga maggioranza da parte della direzione del PD del documento proposto dal segretario Renzi, il 14 febbraio rassegna le sue dimissioni irrevocabili, il 22 febbraio Matteo Renzi e 15 ministri giurano nelle mani del Presidente della Repubblica, un governo che nei mesi seguenti ha presentato numerosi riforme e leggi nuove, tra cui quelle approvate finora sono la riduzione dell’IRPEF (bonus 80 euro), il Jobs act (riforma sul lavoro) e il Piano casa. A settembre Renzi ha illustrato il sito dei Millegiorni “passodopopasso.italia.it” dove è possibile monitorare l’andamento del programma di governo e dove sono state pubblicate le linee guida sulla riforma della scuola.
L’Is, lo Stato Islamico dell’Iraq e delle Grande Siria, il cui attuale leader, Abu Bakr al-Baghdadi, ha unilateralmente proclamato la rinascita del califfato nei territori caduti sotto il suo controllo. Durante la lotta per il potere tra sunniti e sciiti nel 2013 sono state uccise quasi 8’900 persone. A luglio l’Is distrugge a Mossul la Moschea di Giona che, poiché frequentata anche dai cristiani, viene considerata dallo Stato Islamico “meta di apostasia”. Lo Stato Islamico ha inoltre imposto ai cristiani di Mossul di abbandonare la città e di lasciare i propri beni o, in alternativa, di pagare la tassa di protezione, altrimenti sarebbero stati uccisi. Ad agosto il presidente USA Barack Obama ha autorizzato i primi bombardamenti mirati contro lo Stato Islamico nel nord dell’Iraq, uniti al lancio di aiuti umanitari alle popolazioni in fuga dalle zone da esso occupate. Tali attacchi, che hanno lo scopo di frenare l’avanzata dello Stato Islamico verso est, potrebbero andare avanti per mesi prima di raggiungere l’obiettivo.
Sono migliaia le persone uccise, ferite o in fuga dall’Is. Dopo gli ostaggi presi, alcuni uccisi filmandoli e mettendo su internet i video delle decapitazioni, dopo la conquista di diverse città e il reclutamento di numerosi “foreign fighters”, cresce la paura dell’Is in tutto il mondo.
Nobel della Pace a Kailash Satyarhi e Malala Yousafzay
Il premio Nobel per la pace 2014 è andato alla pachistana Malala e all’indiano Satyarthi. Questo è un chiaro suggerimento del Comitato norvegese perché India e Pakistan mettano fine a decenni di rivalità, che hanno portato a tre conflitti armati. Il solo fatto di premiarli, un hindu e una musulmana uniti nella stessa lotta per l’istruzione dei bambini, assume una fortissima valenza simbolica, che non sfugge a nessuno nel subcontinente indiano. Vedere i loro volti nel ritratto ufficiale diffuso dal comitato del Nobel, come fossero una coppia consolidata, è di per sé un’immagine molto potente, che sarà rilanciata quando andranno assieme a ritirare il premio.
Migliaia di morti nel Mediterraneo
Nel 2014 almeno 3.419 migranti sono morti nel tentativo di attraverso il Mediterraneo, diventato così il più letale dei tragitti. È questa la cifra che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per mettere in guardia la comunità internazionale sul rischio di distogliere l’attenzione dall’impegno nel salvare vite umane. Quest’anno oltre 348.000 persone in tutto il mondo hanno attraversato il mare in cerca di asilo o di migliori opportunità.
L’Europa, è stata destinataria del numero più elevato di arrivi via mare. Anche se non tutti hanno bisogno di asilo, sono più di 207.000 le persone che hanno attraversato il Mediterraneo dall’inizio di gennaio. Nel 2014, i richiedenti asilo rappresentano la componente maggioritaria di questo tragico flusso. Il 50% circa degli arrivi è composto infatti da persone provenienti da paesi di origine dei rifugiati (principalmente Siria ed Eritrea). Molte persone inoltre muoiono o cadono vittime della criminalità organizzata internazionale nel tentativo di intraprendere questi viaggi. Sono 4.272 le vittime che sono state segnalate quest’anno all’Unhcr in tutto il mondo.
L’ebola contagia migliaia di persone
Il focolaio attuale di Ebola tocca la Guinea, la Liberia e la Sierra Leone. Finora il numero di casi di contagio è di 18’118, circa 6’533 dei quali ha avuto esito letale. Nell’ottobre del 2014 sono stati registrati per la prima volta singoli casi di questa malattia al di fuori del continente africano. In Guinea sono 2.339 i casi totali con 1.454 decessi, in Liberia si sono registrati 7.765 contagi e 3.222 morti, in Sierra Leone 8.014 casi con 1.857 morti. Ai dati dei 3 Paesi africani più colpiti, si aggiungono i casi del Mali (8 in totale, con 6 decessi), della Nigeria 20 casi e 8 decessi, il Senegal con un solo contagio. Infine, la Spagna con un caso e gli Usa con 4 malati e un decesso. La rivista americana “Time” nomina gli “Ebola fighters”, gli operatori sanitari, le persone dell’anno 2014 e scrive “hanno rischiato, perseverato, si sono sacrificati ed hanno salvato vite umane.”
A novembre del 2013 il governo ucraino annuncia di non firmare l’accordo di libero scambio con l’Unione europea, in diverse città sono seguiti mesi di proteste e scontri violenti con centinaia di manifestanti feriti, morti o arrestati. A febbraio il parlamento ucraino caccia il presidente Viktor Yanukovich e nomina un nuovo presidente e un nuovo governo ad interim. A marzo la Duma, il Parlamento russo, approva la richiesta di Putin di intervenire in territorio ucraino per proteggere gli interessi russi. Ad aprile gli Usa, l’Ue, la Russia e l’Ucraina danno il via ai negoziati di Ginevra per fermare l’escalation, pochi giorni dopo l’offensiva militare riparte dopo che nell’est del paese vengono ritrovati due uomini torturati a morte. A maggio l’Ucraina sceglie il suo nuovo presidente Petro Poroshenko, dopo la caduta di Yanukovich. A giugno il Parlamento russo ritira il mandato a Putin, ufficialmente la Russia cessa le attività militari. A luglio le autorità ucraine denunciano che dalla Russia regolarmente entrano nel territorio ucraino convogli di carri armati, armamenti e mercenari russi. La guerra civile si macchia di una tragedia inimmaginabile che scuote il mondo: abbattuto il jet di linea della Malaysian. L’Ue decide diverse sanzioni alla Russia, coinvolti anche settori petroliferi, tecnologici e della difesa.
La giornata dei quattro Papi
Il 27 aprile a Roma arrivano migliaia di fedeli per assistere alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In Piazza San Pietro ad assistere alle celebrazioni c’è anche il Papa emerito Benedetto XVI. Verrà ricordata come la giornata dei quattro papi.
Porte chiuse in Svizzera
A febbraio gli svizzeri hanno detto sì a un’iniziativa che ha fatto destato perplessità soprattutto ai paesi che la circondano: l’iniziativa contro l’immigrazione di massa dell’UDC.
Una prima disposizione è entrata immediatamente in vigore, il Governo elvetico non ha firmato il previsto accordo con la Croazia sull’estensione della libera circolazione delle persone. Dal canto suo l’Ue ha dichiarato di attendere le proposte della Svizzera, rispettando la decisione democratica, ma ha ribadito che sulla libera circolazione non ci sono margini di manovra e quindi non è negoziabile. L’introduzione di contingenti all’immigrazione porterebbe a disdire i sette Accordi bilaterali I, in vigore dal 2002, poiché scatterebbe la “clausola ghigliottina”. Non ci saranno neanche nuovi accordi, fino a quando la questione non sarà chiarita. L’Ue, infatti, non accetta l’attuazione dell’iniziativa, e la Svizzera continuerà a cercare di dialogare con l’Ue. A novembre poi è seguita l’altra iniziativa molto discussa: Ecopop (Stop alla sovrappopolazione) che però è stata rifiutata con un sonoro 74,1%.