A 59 anni muore Pino Daniele. Il grande artista napoletano è stato stroncato da un infarto
Tristissimo inizio d’anno per la musica italiana che perde uno dei migliori cantautori degli ultimi anni. È morto Pino Daniele, la voce blues di Napoli. Avrebbe compiuto 60 anni a marzo, ma un infarto lo ha stroncato nella notte tra il 4 e il 5 gennaio. “È un momento terribile”, ha commentato la figlia Sara. Si trovava nella sua casa in campagna in Toscana quando si sarebbe sentito male, secondo quanto riferisce Il Mattino, citando il figlio e tour manager del cantante, Alessandro. La corsa nel tentativo di prestargli soccorso sarebbe stata vana: durante il tragitto che da Magliano lo stava portando a Roma, però, avrebbe forato una gomma, rallentando così la corsa verso l’ospedale.
Il primo a dare la tragica notizia sul web è stato l’amico e collega Eros Ramazzotti che, postando una foto del cantante sorridente, ha scritto: “Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo”. Ma subito dopo di lui tanti artisti hanno espresso il proprio dolore sulla notizia della scomparsa dell’amico e collega, come i Negramaro che commentano “Ho appena sentito Eros, è tutto maledettamente vero: il nostro Pino Daniele non c’è più… una notte senza fine”, “Pino Daniele ci ha lasciato. Un dolore immenso, sono attonita, non trovo altre parole” scrive Fiorella Mannoia e anche Laura Pausini ha espresso immediatamente il suo dolore “Ho appena saputo che Pino è volato in cielo… Sono molto scossa, immobile nel letto…”. Artista napoletano che ha cantato per la sua Napoli portando in tutto il mondo le note le tradizioni e i colori della sua terra mischiati con i ritmi e le sonorità blues, rock, jazz, oggi la musica italiana ha perso davvero l’inventore di un sound inconfondibile ed unico, lasciando una grande eredità alla canzone d’autore italiana. L’esordio di Pino Daniele arriva nel 1977 con “Terra mia”, brano che apre il disco, “Napule”. Il 1979 è l’anno di “Je so’ pazzo” e di capolavori come “Je sto vicino a te”, “Il mare”, “Putesse essere allero”. “Nero a metà”, del 1980, è l’album del grande successo, l’incrocio definitivo tra il blues dei neri americani e la musica popolare napoletana. Il 19 settembre 1981, l’apoteosi in piazza del Plebiscito, con 200 mila persone ad ascoltare Pino sul palco con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese.
Non ha mai smesso di fare musica, nonostante la malattia del cuore, tanto che ha suonato live fino all’ultimo dell’anno per la notte di Capodanno di Rai 1, e prima era stato impegnato con il suo ultimo tour con la ripresa di «Nero a metà»: il debutto, la scorsa estate, all’Arena di Verona, con Mannoia, Elisa, Biondi, Renga, Emma e a dicembre con il live che lo ha visto esibirsi a Bari, a Roma, a Napoli e a Milano con la band originale del 1980. Il 30 dicembre la straordinaria carriera di Pino Daniele era stata omaggiata da una puntata monografica di ‘Canzone’ su Rai1. Come per fatalità il cantautore nel suo ultimo tweet, pubblicato appena tre giorni fa, sotto una foto in bianco e nero che recava l’immagine di una strada, aveva scritto «Back home? In viaggio per casa».
“Ho ancora nelle orecchie la sua musica a Capodanno. Una voce incredibile, quella non solo di Napoli e del Sud, ma di tutta l’Italia, una chitarra preziosa, una sensibilità rara che, con passione e malinconia, continuerà a raccontare in tutto il mondo il nostro Paese”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo aver appreso la notizia della morte del cantante Pino Daniele. Anche il primo cittadino di Napoli ha espresso il suo dolore confermando il lutto cittadino e anche “iniziative importanti, grandi e originali perché lui è unico. Fermo qualcosa di adeguato alla sua grandezza”. Ai microfoni di Sky tg24 De Magistris afferma “Sono sconvolto: quest’anno abbiamo ricordato i vent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi e ora anche la perdita di Pino è incolmabile”. E proprio con l’amico Troisi, altro grande artista partenopeo, Pino Daniele aveva scritto «’O saie comme fa ‘o core», quel cuore che hanno dato alla loro arte e che li ha accomunati nello stesso destino.