Dopo la tragedia di Flaach, numerosi critiche alle Autorità di protezione dei minori e degli adulti
Secondo l’agenzia stampa sda, il pubblico ministero di Zurigo lo scorso martedì ha rivelato che dopo prime conoscenze dei medici legali, Alessia e Nicolas molto probabilmente sono stati soffocati. La madre Nathalie che aveva ammesso di aver ucciso i due bambini di due e cinque anni, non ha ancora rivelato dettagli sull’atto. Dopo l’omicidio è stata lei a chiamare la polizia, ma poi ha lasciato l’appartamento senza aspettare i poliziotti. Poco dopo è stata arrestata, si era ferita con un coltello.
La madre si era vista togliere l’autorità parentale in seguito a un intervento della polizia del 4 novembre scorso, nell’ambito del quale era stata arresta assieme al padre dei bambini per sospetta truffa. La donna è stata rilasciata qualche giorno più tardi, mentre il padre si trova tuttora in carcere. Il giornale “20 Minuten” ha pubblicato parti del protocollo fatto dall’Istituto in cui i due bambini erano stati sistemati da novembre. Il protocollo era stato fatto durante l’ultima conversazione, per fare il punto della situazione, del 10 dicembre tra Nathalie, i nonni dei bambini, l’assistente dei bambini, il direttore dell’Istituto e l’accompagnatore dei bambini. Secondo “20 Minuten” nel documento si legge che i bambini si sarebbero trovati bene nell’Istituto, “hanno dimostrato velocemente fiducia e che si sentivano a loro agio”, particolarmente Nicolas avrebbe trovato subito l’aggancio.
Nel protocollo si legge anche come i bambini avrebbero reagito sulle visite della madre, “Nicolas sembrava soffrire molto quando telefonava alla madre o quando veniva a visitarli”. Dopo la sua partenza sembrava di essere contento. Alessia invece sarebbe stata una bambina allegra, ma “appena vedeva la madre iniziava a piangere e era chiusa in sé stessa”, avrebbe dichiarato il direttore dell’Istituto durante la conversazione. Inoltre durante il saluto i bambini sarebbero stati tristi. Secondo il parere del personale sarebbero stati osservati “poche interazioni o emozioni da parte della madre nei confronti dei suoi figli – secondo il protocollo il personale – “avrebbe consigliato a Nathalie di prendere più sul serio il suo ruolo da madre”. Nel protocollo si legge anche però che Alessia e Nicolas “possono lasciare probabilmente l’Istituto il 19.12.2014 per tornare a vivere con la madre nell’appartamento a Flaach”. Però non è stato così, L’AMPA, Autorità di protezione dei minori e degli adulti, il 19 dicembre ha deciso che i bambini sarebbero rimasti dalla madre solo durante le festività, fino al 4 gennaio.
Al tragico dramma di Flaach sono seguiti numerosi critiche, la scrittrice Zoë Jenny ad esempio critica fortemente l’AMPA dicendo che “i responsabili certamente si lavano le mani e sostengono che si tratta di un caso unico tragico”, non sarebbe però così. Secondo Jenny l’atto di disperazione da parte della madre sarebbe il risultato di un sistema assurdo che permette troppo potere alle autorità. Jenny chiede ai politici l’esautorazione dell’AMPA, “altrimenti seguiranno altre tragedie”. Il presidente dell’AMPA Berna ha reagito alle accuse dicendo “Mi colpisce che in un caso così tragico viene usato per polemiche contro l’AMPA”. “Queste tragedie possono succedere in ogni sistema e sarebbe “infame accusare i membri degli enti responsabili senza la conoscenza di tutti i fatti. Critica, ma soprattutto incomprensione anche da parte dei nonni che al “SonntagsBlick” hanno detto di essere stati critici alle decisioni dell’AMPA, rivelando che loro avrebbero potuto accogliere i nipoti e offrirgli una casa. “Se solo avessero cercato i nostri nomi su google, gli enti avrebbero saputo che siamo persone responsabili” ha detto il nonno che ha un posto di lavoro alto, mentre la nonna è casalinga.