12 anni di reclusione per l’uomo che ha ucciso la sua ragazza con un fucile ad aria compressa 90 a St-Léonard nel Vallese
Il tribunale distrettuale di Siders ha deciso: il ragazzo che il 4 novembre del 2011 ha ucciso la sua ragazza di 21 anni con un fucile ad aria compressa 90 dovrà passare i prossimi dodici anni della sua vita in prigione. Inoltre la reclusione sarà accompagnata da provvedimenti terapeutici, questo è quanto ha riportato l’agenzia stampa sda. Il provvedimento terapeutico inoltre sarebbe più importante della reclusione, questo è quanto dice la sentenza, così è possibile che le terapie continueranno anche dopo la scarcerazione.
Il pubblico ministero aveva condannato l’uccisione della ragazza 21enne come “sopruso inaudito” e non avrebbe creduto all’accusato che l’atto sarebbe stato compiuto senza intenzione. Inoltre era stata eseguita una perizia psicologica che sarebbe arrivata alla conclusione che l’accusato soffrirebbe di psicosi paranoica. La sda ha rivelato anche che il giovane ragazzo sarebbe stato registrato già nel 2010 per diversi crimini come furto, consumo di droghe e violazione di domicilio dalla polizia. Quel giorno del novembre 2011 l’allora 23enne è stato licenziato e sarebbe tornato a casa adirato e molto ubriaco. Avrebbe litigato fortemente con la sua ragazza prima di averla uccisa sparando con il suo fucile ad aria compressa 90 da vicinissimo. Il caso aveva riaperto la discussione sulle problematiche della detenzione a casa di armi come fucili del militare, i cantoni allora decisero di migliorare lo scambio di informazioni tra il militare e la polizia.