Cesare Battisti ha iniziato uno “sciopero della fame totale” per impedire la sua estradizione in Italia: lo ha annunciato lo stesso ex terrorista rosso in una lettera aperta al Presidente brasiliano Lula, a Roma per partecipare al vertice internazionale della Fao. La lettera è stata resa nota dal senatore Josè Nery (del Psol, sinistra radicale), che poco prima aveva incontrato l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo nel carcere di Papuda, vicino Brasilia. Nel messaggio a Lula, Battisti (54 anni) sottolinea il suo diritto di essere riconosciuto come rifugiato politico in Brasile. Il testo di due pagine, datato ‘Brasilia 13 novembre’, si chiude con una frase rivolta direttamente al Presidente: “Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo brasiliano”. Lo sciopero della fame di Battisti è giunto in coincidenza della partenza per Roma di Lula, che ha incontrato in un pranzo di lavoro il premier Silvio Berlusconi, colloquio nel quale – ha precisato un portavoce di Lula – “non è escluso” che si parli anche del caso Battisti. Sulla richiesta di estradizione dell’ex terrorista presentata tempo fa dall’Italia si pronuncerà il presidente del Supremo Tribunal Federal brasiliano, Gilmar Mendes, dopo l’udienza nella quale quattro giudici hanno votato per l’estradizione e quattro contro. Prima di partire per Parigi, Lula ha evitato di pronunciarsi sul caso Battisti, ricordando che l’Alta Corte deve ancora emettere il verdetto sul dossier estradizione”. Dopo tale sentenza, a dare l’ultima parola sul caso sarà proprio il capo dello Stato brasiliano.
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