Il Vaticano ha discusso su “Le culture femminili: uguaglianza e differenza” tra i temi dell’assemblea plenaria
C’è “urgenza” di una presenza “più capillare ed incisiva” delle donne nella Chiesa affinché esse non si sentano più “ospiti” ma siano “pienamente partecipi”: lo ha detto il Papa nel corso di un’udienza all’assemblea plenaria del pontificio consiglio della Cultura del cardinale Gianfranco Ravasi, riunito alcuni giorni fa in Vaticano sul tema “Le culture femminili: uguaglianza e differenza”. Il Papa ha sottolineato la necessità di coinvolgere da protagoniste le donne “nelle responsabilità pastorali, nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, così come nella riflessione teologica”.
Bergoglio, più in generale, ha detto che è necessario evitare un approccio “ideologico” alla questione dell’uguaglianza di genere e che bisogna garantire “la libertà di scelta per le donne, affinché abbiano la possibilità di assumere responsabilità sociali ed ecclesiali, in un modo armonico con la vita familiare”. Papa Francesco ha denunciato, in particolare, Dure parole contro le “dolorose ferite inflitte, talvolta con efferata violenza” al corpo delle donne, che, oltre ad essere vittima di tante “forme di schiavitù, di mercificazione, di mutilazione”, viene “aggredito e deturpato anche da coloro che ne dovrebbero essere i custodi e compagni di vita”. Poco prima della plenaria c’era stato un botta e risposta tra il cardinale Gianfranco Ravasi e l’attrice Nancy Brilli, il motivo: la definizione estrema del cardinale Ravasi sulla chirurgia estetica che è come “un burqa di carne”.
Nancy Brilli, compagna come ha ricordato di un chirurgo plastico, ha replicato: “Sono molto coinvolta, stando insieme a chirurgo plastico che si occupa prevalentemente di ricostruzione post-cancro. Definire la chirurgia ‘nuovo burqa’ dipende dal fatto che le donne cercano molto spesso di omologarsi a un modello per essere accettate. Se uno altera la fisionomia con cui viene al mondo nella quale si sente a disagio, invece, non capisco perché debba essere demonizzato e criticato: se sta meglio, dov’è il danno? Non lo capisco. Se invece si tratta di diventare come una donna debba essere, quello è terribile, in quel senso è burqa: ‘tu non puoi essere come sei devi essere come decido io'”. Secondo La Repubblica il Presidente del dicastero vaticano, il cardinale Gianfranco Ravasi si sarebbe trovato a difendere l’affermazione del documento preparatorio, che aveva evidentemente approvato come capo del dicastero. Avrebbe quindi definito il frequente ricorso alla chirurgia plastica “un aspetto interessante” della cultura di oggi e rivelato di aver personalmente studiato il problema in una prospettiva particolare, quello della medicina sportiva, che può farvi ricorso per “favorire la prestazione muscolare” evitando “il doping tradizionale”. “In questi casi si tratta – ha ammonito Ravasi – di un intervento anche sulla struttura psicologica della persona. E la cosa in futuro andrà ben oltre, allora il discorso sarà molto più drammatico”.
Il Papa ha anche rivolto il suo pensiero al tema scottante della pedofilia e degli abusi sessuali in ambito religioso. Non c’è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori: lo ribadisce Papa Francesco nella Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori si è riunita nella sua plenaria in Vaticano. Nella lettera, Papa Francesco ricorda l’incontro commovente, nel luglio dell’anno scorso, con alcune persone che hanno subito abusi sessuali da parte di sacerdoti: lì ha potuto sperimentare personalmente “l’intensità delle loro sofferenze” e “la solidità della loro fede”. “Le famiglie – afferma Bergoglio – devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura”.