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22 November 2024
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Svizzera

Benzina: aumento di 6 centesimi

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benzinaEcco i nuovi provvedimenti previsti dal messaggio sul Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato

Dato che il traffico sulle autostrade dal 1990 è raddoppiato, ma le entrate diminuiscono, sovrasta un vuoto finanziario, quindi, il ministro dei trasporti Doris Leuthard è in cerca di nuove risorse finanziarie, per questo lo scorso mercoledì è stato adottato il messaggio sul Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato. Nel comunicato si legge: “Il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) servirà a garantire nel lungo periodo il finanziamento delle strade nazionali e dei contributi federali destinati ai progetti relativi ai trasporti negli agglomerati, risolvendo i difetti strutturali del sistema di finanziamento attuale. Sancito a livello costituzionale, il FOSTRA viene alimentato con risorse esistenti e nuove a destinazione vincolata. Per colmare il deficit che va delineandosi, nel Fondo saranno fatti confluire i proventi dell’imposta sugli autoveicoli, mentre il supplemento fiscale sugli oli minerali sarà aumentato di 6 centesimi”.

L’aumento del prezzo della benzina

L’USTRA comunica: “per colmare il disavanzo che va delineandosi, il Consiglio federale ha deciso di destinare al fondo i proventi dell’imposta sugli autoveicoli, che negli ultimi anni sono stati di circa 375 milioni di franchi annui. In una prima fase verrà inoltre aumentato di 6 centesimi al litro il supplemento fiscale sugli oli minerali, attualmente pari a 30 centesimi. I prelievi non saranno effettuati a titolo di scorta, ma dipenderanno dall’andamento effettivo delle entrate e delle uscite e dall’entità degli investimenti necessari. Opposizioni e ricorsi potranno ritardare i progetti di costruzione. L’aumento sarà introdotto in funzione dell’evoluzione delle risorse del Fondo e dunque del fabbisogno effettivo, presumibilmente a partire dal 2018 circa”.

Veicoli a propulsione alternativa

Un ulteriore intervento prevede, non prima del 2020, che anche i veicoli a propulsione alternativa, quali le auto elettriche, partecipino al finanziamento in parola tramite per esempio una tassa forfetaria annuale. Le misure sul fronte delle entrate consentiranno presumibilmente di generare nel periodo 2018-2030 un gettito supplementare di circa 800 milioni di franchi. Sul fronte delle uscite, il Consiglio federale punta a ottenere risparmi e aumenti di efficienza dell’ordine di circa 200 milioni annui.

Per assicurare l’efficienza dell’infrastruttura di trasporto è necessario non solo mantenerne la qualità e realizzare opere di completamento della rete, ma anche effettuare interventi mirati di potenziamento. Quelli concernenti le strade nazionali, analogamente al settore ferroviario, saranno d’ora in poi raccolti nel Programma di sviluppo strategico strade nazionali (PROSTRA) e attuati procedendo per fasi. Il Consiglio federale presenterà al Parlamento ogni quattro anni un messaggio contenente una fase di potenziamento e richiederà al contempo un credito d’impegno. Il Parlamento si pronuncerà sia sui progetti e il loro ordine di priorità sia sul finanziamento, definendo quali di essi andranno realizzati nel successivo quadriennio.

Le critiche

Secondo quanto riporta l’agenzia ats aumentare la tassa è un’aberrazione, poiché l’imposta sugli autoveicoli frutta già oggi circa 10,4 miliardi di franchi annui, è questa la critica dell’Associazione degli importatori svizzeri di automobili (auto-svizzera), secondo cui questo rialzo sarebbe abusivo e senza effetto alcuno sulle colonne. Saranno invece gli automobilisti a dover passare alla cassa, denunciano auto-svizzera, l’Automobile Club Svizzero (ACS) e il Touring Club Svizzero (TCS), nonché l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM). Sempre secondo l’ats, secondo queste organizzazioni, occorre quindi continuare ad esercitare la pressione con l’iniziativa “Per un equo finanziamento dei trasporti” (la cosiddetta Iniziativa della vacca da mungere) che chiede di destinare tutti gli introiti del traffico stradale alle strade nazionali. Il Consiglio degli Stati la esaminerà in marzo.

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