Si è spento all’età di 83 anni Leonard Nimoy, l’indimenticato Capitan Spock di Star Trek
Non c’è stato forse alieno più amato nella storia del cinema “stellare” di tutti i tempi: Mr Spock lo ricordano tutti con le sue orecchie a punta, le sopracciglia all’insù e il saluto fatto con indice e medio separati da anulare e mignolo, la mano alzata mentre pronuncia le parole: “Lunga vita e prosperità”. Che poi in verità Spock era alieno per metà. Nasce, infatti, da padre vulcaniano e madre terrestre dopo una difficile gravidanza portata a termine grazie a terapie mediche sperimentali. Spock era un ibrido, metà umano e metà alieno, ma era il primo non umano ad entrare a far parte dell’equipaggio dell’equipaggio dell’astronave Enterprise. Questa sua diversità lo rese unico e per questo molto amato. Eppure Spock rischiò la “cacciata” dall’Enterprice. Con l’episodio pilota “Lo zoo di Talos” Spock non convinse la produzione che voleva eliminare il personaggio, ma Roddenberry, produttore della serie, credeva fortemente che la presenza di un aliano nell’Enterprise avrebbe reso fortemente l’idea di futuro. Così Spock rimase anche nell’episodio successivo destinato alla messa in onda “Oltre la Galassia” (secondo pilot), nel lontano 1966. Fu proprio l’attore Leonard Nimoy a sviluppare gradatamente le caratteristiche psicologiche distintive che hanno reso il personaggio di Spock così amato e molto popolare. Per tre stagioni andate in onda tra il ’66 e il 69, Star Trek divenne un vero e proprio fenomeno che ancora oggi, dopo 50 anni, viene considerato la più importate serie tv di questo genere.
E Mr Spock, questo particolare personaggio dalle orecchie a punta, era entrato presto nel cuore di tutte le generazioni, tanto da diventare uno dei personaggi simbolo della serie. Leonard Nimoy è mancato venerdì mattina, nella sua casa di Bel Air, sulle colline di Los Angeles dopo una lunga malattia ai polmoni. Aveva 83 anni ed aveva accanto la moglie Susan Bay Nimoy. Aveva annunciato l’anno scorso di essere affetto dalla malattia ai polmoni a causa del fumo, anche se da tempo aveva smesso di fumare. Nonostante una carriera artistica molto varia, era anche fotografo, musicista, regista e poeta, il suo nome e il suo volto hanno finito per essere associati per sempre a quel personaggio televisivo Spock, anche se a Nimoy non dispiaceva questo accostamento: “Non mi dispiace essere associato a Star Trek, anzi, – aveva detto in una delle sue ultime interviste – Ne sono sempre andato fiero. Quello era uno show che generava domande e trattava di temi come il razzismo, la geopolitica, le relazioni internazionali, le guerre culturali, l’ambiente. Mi ha sempre stimolato questo aspetto della mia professione”. Nonostante ciò la prima delle due biografie che pubblicò, nel 1977, era intitolata “Non sono Spock”, mentre nel ’95, pubblicò la seconda intitolata “Sono Spock”, dove si arrese al fatto che Spock gli appartenesse più di quanto immaginava. “Ho avuto una vita molto fortunata e molto piena, ho diretto in televisione e al cinema ho recitato a Broadway, ho fatto tutto quello che potevo fare” scriveva Nimoy.
E Capitan Spock ritornò a bordo dell’Enterprise anche nel 2009, quando J. J. Abrams portò Star Trek sul grande schermo, con Zachary Quinto a interpretare Spock, volle anche Nimoy sul set. L’ultimo suo ruolo risale al 2013, nell’ultimo capitolo della saga Star Trek into the darkness. “Molto tempo prima che essere nerd andasse di moda, c’era Leonard Nimoy. Leonard, in tutta la sua vita, è sempre stato un grandissimo amante dell’arte, degli studi umanistici, un sostenitore della scienza, generoso con il suo talento e il suo tempo. E, naturalmente, Leonard era Spock. Freddo, logico, con le grandi orecchie ed equilibrato. Il centro di quella visione positiva circa il futuro dell’Umanità proposta da Star Trek”. Con queste parole il presidente Barak Obama ha reso omaggio all’attore scomparso su un comunicato diffuso dalla Casa Bianca “Amavo Spock – Continua il comunicato – Nel 2007 ho avuto l’opportunità d’incontrarlo di persona. La cosa più logica era salutarlo col saluto vulcaniano. Segno Universale di Lunga Vita e Prosperità. Michelle ed io ci uniamo alla sua famiglia, ai suoi amici e alla moltitudine di fan che oggi avvertono con tutto il cuore la sua mancanza”.