Castrazione chimica contro la violenza sessuale e nessuna clemenza contro i teppisti degli stadi
La settimana scorsa due vicende di cronaca hanno attirato l’interesse pubblico e soprattutto l’opinione politica. Si tratta di due eventi di violenza differenti ma hanno entrambi scaturito una riflessione sulle pene dei reati tanto che esponenti della politica italiana hanno chiesto azioni più forti contro chi si macchia di questi reati.
Il primo caso riguarda una donna quarantunenne di Milano, zona Lambrate, che lo scorso venerdì avrebbe ordinato una pizza e avrebbe ricevuto uno “stupro a domicilio”. Il ragazzo delle consegne, infatti, dopo essersi accertato che la donna fosse sola a casa, la violenta e la deruba prima di andarsene facendo perdere le sue tracce. La donna riesce a denunciare l’accaduto solo l’indomani mattina avviando le ricerche del colpevole che però risulta introvabile e neanche il proprietario della pizzeria, egiziano come il presunto stupratore, sostiene di non conoscere il suo nome: spiega di non chiedere a chi lavora per lui come si chiama, gli basta che chi si fa avanti inforchi il motorino e consegni la pizza in mezza Milano. E lo stupratore era proprio uno di quei “pony” senza identità. Davanti a quest’evento è il leader della Lega Nord ad insorgere e commenta sostenendo che ci vogliono pene più severe ed esemplari: “Una donna ordina una pizza a casa e viene violentata. Lo schifoso sarebbe un giovane egiziano, ancora libero. Quante altre violenze dovremo aspettare, prima di introdurre anche in Italia la pena, anzi la cura, della castrazione chimica?” afferma senza mezzi termini il segretario della Lega Salvini sullo stupro avvenuto a Milano. Intanto sulla presunta violenza sessuale sono in corso accertamenti. Nel frattempo la proposta di Salvini fa il giro del web, ottenendo in poco tempo più di 25.000 like su Facebook. La castrazione chimica, intesa come “cura” a cui si riferisce il segretario leghista, sarebbe una pratica in genere non definitiva e viene provocata da farmaci a base di ormoni. Venne sviluppata in riferimento a stupratori e pedofili come misura preventiva ed è già largamente applicata in diversi paesi come negli Stati Uniti. In Europa, sono diversi gli stati che adoperano questa pratica, prima di tutto la Germania dove è in uno dal 1969, in Danimarca dal ’73 e più di recente in Svezia praticata dal 1993.
Altro fatto di violenza, di diversa natura, è quello che si è consumato in occasione del derby di Torino che, a causa di diversi scontri tra tifosi e in particolar modo l’aggressione al pullman delle Juve e la bomba carta allo stadio, si è chiuso con il bilancio di una decina di feriti, cinque arresti e una denuncia. “Nessuna clemenza per i teppisti” afferma il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Dopo i complimenti alla polizia per aver individuato subito i responsabili degli atti, Alfano si è scagliato contro “i nemici dello sport: questo sono i teppisti che vorrebbero rovinare una passione, allontanando le famiglie, la gente, gli sportivi dagli stadi. Ci aspettiamo che tutti prendano le distanze da questi gravissimi e irresponsabili comportamenti”.