Ultimamente ci sono pervenute diverse richieste da parte dei nostri lettori per quanto riguarda il mondo del lavoro in Svizzera, le domande riguardano soprattutto chi è qui da poco oppure chi ha l’intenzione di venire in Svizzera
Vedersi costretti a lasciare il proprio paese non è facile e a parte le emozioni che si vivono ci si trova davanti anche tanti passaggi burocratici da superare, per questo pubblichiamo le diverse domande che ci sono arrivate e cerchiamo di fare chiarezza su alcuni dei temi importanti che riguardano il mondo del lavoro in Svizzera.
Visitare la Svizzera
Stefania: “Salve, vorrei avere delle informazioni su un soggiorno in Svizzera senza alcun permesso”.
Non hanno più bisogno di un permesso i cittadini dell’UE-27/AELS e i lavoratori distaccati in Svizzera da imprese o società con sede in uno Stato dell’UE-27/AELS che esercitano un’attività lucrativa in Svizzera di al massimo tre mesi o 90 giorni per anno civile. Continuano tuttavia a soggiacere all’obbligo di notifica, c’è anche la possibilità di annunciarsi online (vedi in basso). Dal 1° aprile 2015 inoltre, un cittadino dell’Ue in cerca di un impiego in Svizzera può ottenere un permesso di soggiorno soltanto se dispone di mezzi finanziari sufficienti per sovvenire ai propri bisogni.
Se intende però restare per un periodo superiore ai 90 giorni dovrà richiedere un permesso di soggiorno presso il comune di domicilio prima dell’inizio dell’attività, presentando un documento d’identità, la copia del contratto di locazione, una fotografia formato passaporto e il contratto di lavoro (in caso di attività dipendente) o i libri contabili al fine di provare che l’attività svolta vi consente di provvedere al vostro sostentamento (in caso di attività indipendente).
Lavoratori stranieri:
Marco: “Sono attualmente in una situazione un po’ critica, cosa succede se mi licenziano?”
I lavoratori dipendenti stranieri con permesso di soggiorno a tempo determinato possono restare in Svizzera fino a sei mesi. Questo consente loro di cercare un nuovo posto di lavoro. A tale scopo è necessario un permesso rilasciato dalla competente autorità cantonale di migrazione. I residenti in Svizzera con valido permesso di domicilio o dimora (cfr. sommario delle domande concernenti l’entrata e il soggiorno in Svizzera) che soddisfano le condizioni richieste hanno diritto alle indennità di disoccupazione, indipendentemente dalla loro nazionalità.
Assicurazioni sociali
Daniele: “Ho letto di ‘assicurazioni sociali’, potete darmi maggiori informazioni a riguardo?”
Al più tardi tre mesi dopo l’arrivo o dall’inizio di un’attività lucrativa in Svizzera vi è l’obbligo di assicurarsi, unitamente alla propria famiglia, presso una cassa malattia svizzera. Le persone che abitano in Svizzera o vi esercitano un’attività lucrativa sono obbligatoriamente assicurate presso l’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) come pure presso l’assicurazione invalidità (AI). L’assicurazione presso un istituto di previdenza (cassa pensioni o istituto di libero passaggio) è obbligatoria per i dipendenti a partire da un certo reddito. I liberi professionisti possono aderire volontariamente a una cassa pensioni.
Per quanto riguarda gli infortuni, il datore di lavoro provvede ad assicurare i lavoratori che prestano otto o più ore lavorative alla settimana.
Migrazione e attualità
Pino: “Il referendum contro l’immigrazione di massa cambia qualcosa per me?” Ma lui chi è?
Non al momento, la situazione attuale non cambierà fino al 2017, i trattati internazionali alla rinegoziazione della libera circolazione delle persone sono in corso.
Maggiori informazioni li trovate sul sito ch.ch o presso i Patronati in Svizzera
Comunicato stampa
IMPORTANTI PRECISAZIONI SU IMU – TASI – TARI
Dopo i recenti chiarimenti inerenti all’applicazione dell’articolo 9 bis del Decreto legge 28 marzo 2014, nr. 47, sui benefici fiscali per la casa in Italia dei pensionati emigrati iscritti all’AIRE (NO per IMU ed 1/3 del dovuto per TASI e TARI), si precisa che: a) I citati benefici fiscali sulla casa si applicano in tutti i Comuni italiani senza alcuna eccezione; b) Per “pensionati” si intendono tutti coloro che percepiscono una rendita da parte del sistema previdenziale pubblico del Paese di residenza (vecchiaia/superstiti/invalidità) di per la Svizzera dell’AVS-AI; c) I “pensionati” possono usufruire dei benefici fiscali per una sola unità immobiliare in Italia – non locata – indipendentemente che sia ubicata, o meno, nel Comune di iscrizione AIRE (per esempio iscrizione AIRE nel Comune di Bologna ed abitazione nel Comune di Viareggio). Per ulteriori informazioni e per l’eventuale presentazione della domanda all’ Ufficio Tributi del Comune in Italia per la richiesta di poter usufruire dei succitati benefici fiscali ci si può rivolgere alla: UIM EUROPA (Werdstrasse 36, C.P. 1770, 8026 ZURIGO;Telefono 043 3222022; Fax 043 3222021;e-mail: [email protected].)
Basta alibi
All’inizio di aprile 2015 abbiamo preannunciato che dopo la delibera del Consiglio Comunale di San Fele, che come Comitato Pro San Fele e come Federazione dei Lucani in Svizzera, avremmo coinvolto e sollecitato l’Anci di Basilicata, affinché tutti i Comuni della nostra Regione si adoperassero ad applicare la Legge del Parlamento Italiano n. 80 del 2014 – Art. 9 bis “Misure urgenti per l’emergenza abitativa”. Fatto la presente premessa, ringraziamo l’Anci ed il Presidente Adduce per la propria disponibilità ad inviare a tutti i Comuni della Basilicata una circolare (in possesso della redazione ndr), che in considerazione dell’approssimarsi della scadenza del pagamento della prima rata IMU – TASI – TARE – con la presente, se non ancora fatto, di aggiornare i propri regolamenti Comunali in relazione alla Legge in Oggetto. Con questa ulteriore comunicazione, come Federazione dei Lucani in Svizzera, invitiamo tutte le Amministrazioni Comunali della Regione Basilicata, di non crearsi alibi nel non applicare la Legge n. 80. Noi saremo attenti e vigili, Comune per Comune.
Ticchio Giuseppe Vice-Presidente della Federazione dei Lucani in Svizzera.