Il film di Munzio che a Venezia non vinse nulla riceve ben nove statuette. Premiato Elio Germano per il suo “favoloso” Leopardi. Le polemiche di Muccino e i grandi ospiti alla 59° edizione del David di Donatello
È andato in scena dal la Teatro Olimpico di Roma il prestigioso premio David di Donatello 2015, uno dei riconoscimenti più importanti del cinema italiano insieme ai Nastri d’Argento. Durante la cerimonia, uno spettacolo quasi insapore, condotto non proprio in maniera impeccabile da Tullio Solenghi, sono stati premiati i vincitori della 59° edizione del premio dove a farla da padrone è certamente Anime Nere il film di Francesco Munzi che porta a casa ben nove statuette. Il film narra la storia di una famiglia calabrese trasferita a Milano e coinvolta con le frange della ’ndrangheta. Ambientato ad Africo, un paesino della Calabria ad altissima densità mafiosa, Anime Nere racconta la vicenda di tre fratelli figli di un pastore ammazzato dalla ‘Ndrangheta, coinvolti più o meno direttamente con la malavita dell’Aspromonte. Il film riceve ben 16 nomination aggiudicandosi alla fine i premi per miglior film, regia, sceneggiatura, produzione, fotografia, montaggio, fonico, colonna sonora e canzone originale. Una bella rivincita per il regista 46enne che aveva partecipato al concorso della 71esima Mostra di Venezia uscendone invece senza alcun riconoscimento.
Fa incetta di premi anche il bellissimo film Il giovane favoloso di Mario Martone che raccoglie 5 David tra cui spicca quella meritatissima per il miglior attore protagonista Elio Germano, interprete magistrale di un Leopardi eccezionale. Gli altri premi andati al film di Martone sono stati scenografia, costumi e trucco & parrucco. Come miglior attrice protagonista il premio è andato a Margherita Buy per Mia Madre che con questo premio l’attrice romana si è aggiudicata il suo settimo David, record assoluto per un’attrice. Mia madre si aggiudica anche la statuetta per la Miglior attrice non protagonista che va a Giulia Lazzarini, mentre Miglior attore non protagonista è di Carlo Buccirosso per il film Noi e la Giulia. Sul palco oltre che le personalità premiate, sono intervenuti gli ospiti della serata. Ospite d’eccezione della serata il mitico film-maker italo-americano Quentin Tarantino, che si è finalmente presentato a ritirare di persona i premi assegnatigli in passato per i film Pulp Fiction e Django Unchained consegnati direttamente dal Maestro Ennio Morricone. I due hanno approfittato dell’occasione per annunciare che, dopo un lungo corteggiamento inizialmente costellato da ripetuti rifiuti, il compositore ha accettato di firmare le musiche del prossimo film The Hateful Eight del regista newyorkese.
Chi finalmente ha potuto calcare per la prima volta il palco del David è stato il regista Gabriele Muccino che ha ricevuto un premio speciale. Non sono poi mancate le polemiche accese dallo stesso regista che non ha mai gradito il trettamento che la manifestazione gli ha riservato in passato: “Ieri sera ho ritirato un David Speciale. Ma perché Speciale? Non ricevo candidature dal 2003 quando per Ricordati di me, su 13, ne vinsi 0” scrive il regista. E in toni ironici ha anche cinguettato: “È stato bello ieri sera alla premiazione dei David ritrovarsi a casa – ha tuonato su Twitter – ma certo sembrava volassero più coltelli che in una macelleria”.