La decisione valida in tutti gli Stati del paese. Obama: “Una vittoria per l’America”
Dopo la storica decisione di giovedì scorso, in cui ha dato ragione all’amministrazione Obama sulla riforma sanitaria, lo scorso venerdì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali. Questo significa che tutti gli Stati del Paese dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del Paese. “Siamo tutti stati creati uguali. La decisione di oggi è una vittoria per l’America”, ha commentato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
La Corte Suprema, che due anni fa preferì non esprimersi, questa volta non si è tirata indietro e ha deciso che gli Stati devono legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso in base al quattordicesimo emendamento della Costituzione, che garantisce la parità di tutti i cittadini davanti alla legge.
Il contesto sociale, d’altra parte, è cambiato rispetto a due anni fa: allora, solo 12 Stati e il District of Columbia permettevano i matrimoni tra persone dello stesso sesso; prima di questa sentenza, più del 70% della popolazione viveva già (37 Stati e il District of Columbia) dove era possibile sposare una persona dello stesso sesso, senza l’intervento della Corte.
Finora, la questione era stata lasciata in mano ai singoli Stati: 37 quelli che hanno deciso, nel corso degli anni, di legalizzare le nozze omosessuali (più il District of Columbia). Il massimo tribunale statunitense aveva evitato di pronunciarsi sul diritto dei singoli Stati di vietare le nozze tra omosessuali, anche al momento di riconoscerle a livello federale, nel 2013, cancellando una parte fondamentale del Defense of Marriage Act, la legge firmata nel 1996 dall’allora presidente Bill Clinton, che definiva il matrimonio esclusivamente come l’unione tra un uomo e una donna. Grazie a quella decisione, a livello federale, le coppie omosessuali godono già degli stessi diritti di quelle eterosessuali.
La questione era dibattuta da anni, la libertà di scelta degli Stati aveva però creato una serie di situazioni limite: una coppia sposata in uno Stato che riconosce le unioni, se dovesse trasferirsi in uno che non le riconoscere vedrebbe i diritti acquisiti decadere. E ancora, una coppia che viveva in uno Stato che vietava i matrimoni, avrebbe avuto alcuni diritti (e sgravi fiscali) garantiti dal governo centrale, ma non dallo Stato stesso.
Ok a Obamacare
“L’Affordable Care Act è qui per restare. Oggi è una vittoria per gli americani visto che la loro vita diventerà sempre più sicura grazie alla riforma”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, commentando la decisione della Corte suprema che ha stabilito che i sussidi federali a chi acquista un piano sanitario con Obamacare sono legali.
“Milioni di persone grazie alla riforma sono adesso assicurate cosa che prima non avveniva”, ha continuando Obama citando una serie di numeri sui risparmi e sull’impatto positivo sui cittadini e sull’economia americana. “Quello di cui stiamo parlando non sono parole ma è la realtà”, ha continuato il presidente.
“Un giorno i nostri nipoti ci chiederanno se esisteva veramente un periodo in cui gli Stati Uniti discriminavano le persone malate”, ha continuato il presidente aggiungendo: “Questa legge funziona, adesso possiamo andare avanti. È la sanità in America”.
Askanews