Tutti i rischi dei tatuaggi: attenzione ai pigmenti di colore utilizzati!
Lasciare il segno sulla propria pelle può essere un modo per esprimere esteriormente quello che si ha interiormente. A volte però questa forma d’arte espressiva può essere dannosa per la salute e così molti tatuaggi finiscono per diventare un problema serio. La pratica dei tatuaggi sulla pelle è molto diffusa, solo negli Usa, rileva uno studio, circa il 20% della popolazione ha ormai almeno un tatuaggio, con un aumento esponenziale negli ultimi anni, e la maggior parte della popolazione mondiale decora la propria pelle con segni, disegni e scritte di ogni tipo. Spesso però non vengono rispettate le norme di igiene che ci permettono di avere un lavoro sicuro sulla nostra pelle così non è difficile, per esempio, che a causa di una scorretta pulizia degli attrezzi si possano contrarre patologie trasmesse dal sangue, come l’epatite B, l’epatite C il tetano e l’HIV cioè il virus che provoca l’AIDS. Per non parlare poi delle diverse infezioni batteriche che possono essere contratte con un piccolo tatuaggio: fino al 5% di chi si fa un tatuaggio ha un’infezione batterica. I tatuaggi possono provocare infezioni batteriche locali, caratterizzate da rossore, gonfiore, dolore e dalla presenza di pus a causa dei pigmenti di colore usati.
Non mancano le possibili reazioni allergiche. Gli inchiostri per i tatuaggi, soprattutto quello rosso, possono causare reazioni allergiche della pelle, che provocano un’eruzione cutanea pruriginosa nella zona tatuata. E poi vi sono diversi problemi cutanei. In alcuni casi, intorno all’inchiostro del tatuaggio (in particolare a quello rosso), si formano piccoli rigonfiamenti, detti granulomi: il tatuaggio può provocare un ispessimento della pelle, causato dalla proliferazione del tessuto cicatriziale (cheloide). Questo però riguarda le conseguenze più o meno immediate, nulla invece si sa sulle conseguenze a lungo termine di questa pratica sulla salute. È il risultato di una revisione di tutti gli studi sul tema del German Federal Institute for Risk Assessment di Berlino pubblicata dalla rivista Lancet. Alcuni studi hanno esaminato le conseguenze a breve dei tattoos, che vanno appunto dalle infezioni alle reazioni allergiche a qualche componente dell’inchiostro, ma nessuno ha esaminato quali potrebbero essere le conseguenze dell’avere l’inchiostro iniettato sotto la pelle, destinato nel 90% dei casi a dissolversi nel sangue e quindi a circolare per tutto l’organismo nei decenni successivi.
“La ragione principale – spiegano gli esperti – è che gli inchiostri per tatuaggi sono classificati come cosmetici, e quindi non richiedono i test a lungo termine perché in teoria sono utilizzati ‘sopra’ la pelle. In realtà invece si praticano delle microiniezioni, servirebbero quindi regole strette sulla composizione dell’inchiostro e studi che ne determinino le possibili tossicità”. Recenti indagini svolti in Italia, hanno evidenziato inoltre che il 18% dei pigmenti utilizzati per la realizzazione di disegni permanenti risultano contaminati da germi, batteri e funghi. Le indagini, ancora in corso, sono state effettuate su un campione prelevato dai carabinieri del Nas. Il ministero della Salute ha così disposto un provvedimento temporaneo di divieto di vendita e di utilizzo dei pigmenti non conformi, con richiesta di campionamento ufficiale per le analisi in contraddittorio. Le indagini, spiega il dicastero in una nota, sono state richieste dalla Direzione generale della Prevenzione, a seguito di quelle già condotte dall’Istituto Superiore di Sanità, su 350 campioni di pigmenti per tatuaggio, per accertare la sterilità e valutare le metodiche stesse di sterilizzazione da parte delle aziende produttrici. Non meno preoccupante è il fatto che la pratica del tatuaggio cutaneo, nei casi più gravi, potrebbe perfino far sviluppare dei tumori. Pare infatti che gli inchiostri utilizzati per imprimere il disegno sulla pelle contengano molte sostanze chimiche e alcune hanno proprietà cancerogene. Molte ricerche hanno dimostrato la presenza di pigmenti per i tatuaggi dentro ai linfonodi. Tra i consigli diffusi maggiormente c’è quello di scegliere aziende serie dove far eseguire il proprio tatuaggio, dove vengano rispettate le norme di igiene e soprattutto informarsi sui pigmenti di colore utilizzati per il tatuaggio che sulla confezione deve recare:
– Nome e indirizzo del produttore responsabile
– La scadenza
– Condizione d’uso e avvertenze
– Numero del lotto
– Lista degli ingredienti
– La garanzia di sterilità