Il Nobel per la pace al Quartetto che ha promosso la democrazia in Tunisia
“Il comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Nobel per la pace 2015 al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino per il suo decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia in seguito alla Rivoluzione dei gelsomini del 2011”. L’annuncio è stato dato da Kaci Kullmann Five, capo del comitato.
Il gruppo di quattro organizzazioni della società civile tunisina, composto da Unione generale dei lavoratori tunisini (Ugtt), l’Unione tunisina dell’industria, del commercio dell’artigianato (Utica), l’agenda dei diritti umani di Lega tunisina (Ltdh), l’Unione degli avvocati, nacque nel 2013, quando “il processo di democratizzazione era in pericolo”.
Di fatto il Nobel va alla democrazia tunisina che si batte contro l’integralismo di matrice islamica. Il quartetto, secondo il comunicato del Comitato “stabilì un processo politico alternativo, pacifico in un momento in cui il Paese era sull’orlo della guerra civile”. Il Quartetto contribuì a consentire alla Tunisia “nel giro di qualche anno, di stabilire un sistema costituzionale di governo garantendo diritti fondamentali per l’intera popolazione, a prescindere dal genere, dalle convinzioni politiche e dal credo religioso”.
A dicembre scorso la Tunisia è andata alle urne per le prime elezioni presidenziali della sua storia, vinte da Baji Caid Essebsi. “La pagina” dell’autoritarismo è stata girata, ha promesso allora l’ex dirigente dei regimi autoritari di Habib Bourguiba e Zine El Abidine Ben Ali. Ma la transizione tunisina resta minacciata dagli attentati jihadisti. A marzo l’attacco al museo del Bardo di Tunisi ha causato 24 morti, tra cui 21 turisti, quattro italiani. A giugno un attacco in un albergo frequentato da stranieri nella stazione balneare di Soussa ha ucciso 38 persone. Entrambi gli assalti sono stati rivendicati dall’Isis. Il quartetto è stato formato nell’estate del 2013, quando il processo di democratizzazione era in pericolo a causa di assassinii politici e di grandi disordini sociali, ha sottolineato il comitato. Composto dall’UGTT, sindacato storico in Tunisia e in prima linea nella lotta per l’indipendenza, dal patronato (Utica), dalla Lega tunisina per i diritti dell’uomo (LTDH) e dall’Ordine degli avvocati, il quartetto ha gestito un lungo e difficile “dialogo nazionale” tra islamisti e oppositori, obbligandoli a raggiungere un’intesa per uscire dalla paralisi istituzionale. Il quartetto ha lanciato “un processo politico alternativo, pacifico, in un momento in cui il Paese era sull’orlo della guerra civile” ha ricordato il comitato.
Il suo ruolo è stato perciò “decisivo” per permettere alla Tunisia precipitata nel caos delle Primavere arabe di stabilire “nel giro di qualche anno un sistema costituzionale di governo, garantendo diritti fondamentali per l’intera popolazione, a prescindere dal genere, dalle convinzioni politiche e dal credo religioso”. Uno dei vincitori del premio, il sindacato Ugtt, ha voluto dedicarlo “ai martiri per la democrazia” in Tunisia, mentre il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha detto che rappresenta un riconoscimento al “percorso consensuale” scelto dal Paese .
Le nomination
Tra le nomination, il focus pendeva sugli attori della crisi dei rifugiati, infatti, tra i candidati spiccavano Angela Merkel, Papa Francesco, l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), gli attivisti per i diritti umani in Russia, il perenne candidato Denis Mukwege, medico congolese, poi Edward Snowden e i protagonisti dell’accordo sul nucleare iraniano, Kerry e Zarif.
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Qualche fatto sul Premio Nobel della pace
- Sono stati consegnati 96 premi Nobel dal 1901 al 2015
- Finora 16 donne hanno vinto il Premio Nobel, l’ultima è stata Malala Yousafzai che a 17 anni ha vinto il premio Nobel nel 2014, la più giovane persona ad aver ricevuto il Premio Nobel per la pace.
- Sono tre i vincitori del Premio Nobel per la pace che durante la nomina erano in arresto: il pacifista tedesco e giornalista Carl von Ossietzky, la politica birmana Aung San Suu Kyi e l’attivista cinese per diritti umani Liu Xiaobo.
- La media dell’età dei vincitori del Premio Nobel è di 62 anni.