Migliaia di rifugiati in attesa al confine tra Serbia e Croazia
Bambini infreddoliti e stanchi alla frontiera tra Serbia e Croazia, volti esausti, sguardi smarriti nella nebbia. Il confine tra i due Paesi, nei pressi di Berkasovo, sembra un girone infernale mentre centinaia di migranti, per lo più provenienti dalla Siria, attendono – raccolti in piccoli gruppi, in cerca di calore – di poter raggiungere l’Europa occidentale dopo aver attraversato i Balcani.
“Fa molto freddo qua – dice Alì – ma spero di arrivare quanto prima in Europa perché voglio continuare i miei studi e costruirmi una vita; una vita nuova per me, i miei figli e per tutto il popolo siriano”. “Sto solo cercando la salvezza – aggiunge Jad, giovane rifugiato siriano di origini palestinesi – cerco un paese tranquillo in cui costruire il mio futuro, dove i miei figli possano crescere in pace, non in guerra. La Siria è messa molto male, io non voglio che i miei figli vedano ciò, per questo sono fuggito”.
I Balcani sono presi letteralmente d’assalto dal flusso ormai incontrollato di migranti. Soprattutto dopo che alcuni Paesi come la Repubblica ceca o l’Ungheria hanno adottato una politica di tolleranza zero, nazioni come la Croazia o anche la Serbia e la Slovenia, sono punti di passaggio obbligati per chi vuole raggiungere la Germania o la Francia. L’Unicef, intanto, ha lanciato un nuovo allarme per un dramma nel dramma; quello dei bambini migranti non accompagnati, potenziali vittime – secondo l’organizzazione umanitaria – di ogni tipo di sfruttamento e violenza.
Askanews