Renzi: “Se Bruxelles boccia la manovra gliela rimandiamo tale e quale”
“Bruxelles è una istituzione a cui diamo 20 miliardi di euro ogni anno e ne prendiamo indietro 11. Ogni anno, quindi, diamo 9 miliardi all’Ue. Non ci può dire quali tasse tagliare. Se Bruxelles ti boccia la legge di Stabilità tu gliela restituisci tale e quale e fa uno pari”. È così che è intervenuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Radio24. “Bruxelles non ha nessun titolo per intervenire nel merito delle misure” della legge di stabilità, “Bruxelles non è il nostro maestro”, ha sottolineato. “La subalternità italiana in questi anni – ha aggiunto il premier – è stata particolarmente sviluppata nei confronti dei burocrati di Bruxelles”.
La Commissione europea presenterà entro fine novembre il giudizio definitivo sulla bozza di Legge di Stabilità 2016, ha confermato una portavoce dell’esecutivo Ue, che la scorsa settimana ha ricevuto le bozze di bilancio dei Paesi dell’area euro. “Ora valuteremo le bozze secondo le regole del Patto di Stabilità e Crescita e alla luce delle previsioni economiche, che saranno presentate il 5 novembre. La valutazione definitiva sarà presentata a fine novembre”, ha spiegato la portavoce.
Intanto è polemica sulle frasi del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. Renzi, lasciando il vertice europeo, ha detto che le affermazioni di Tusk, che parlando al Parlamento europeo ha paragonato l’Italia all’Ungheria nella gestione della crisi migratoria, “non sono state le più idonee, non tanto verso il governo italiano ma verso il popolo italiano”. “Il popolo italiano in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario, ha salvato decine di migliaia di persone. È un popolo che ha lavorato con grande attenzione”, ha aggiunto Renzi.
Meno tasse per tutti
Da ospite nella trasmissione ‘Otto e mezzo’ Renzi ha detto: “chi paga le tasse nel 2016 ne pagherà di meno. Noi promettiamo meno tasse per tutti come Berlusconi, ma lo facciamo sul serio”. Il presidente del Consiglio poi ha continuato dicendo di “essere soddisfatto del fatto che stiamo rimettendo gli italiani in condizione di spendere”. La norma sul tetto del contante ”non si cambia e siamo pronti anche a mettere la fiducia”, ha aggiunto il premier. “Sono dieci anni – avverte Renzi – che parliamo solo di Ici, Imu, Tasi, è la tassa più odiata. E non è mai stata tolta. È una misura di pancia? Certo, ma non è elettorale. Vuole parlare agli italiani e dire che stiamo riducendo davvero le tasse”.
In merito alle tasse in generale il premier ha spiegato: “siamo partiti dai redditi più bassi, con gli 80 euro. Poi abbiamo ridotto le tasse su impresa e lavoro, ora la casa, e il prossimo continueremo con Ires e Irpef. La dico berlusconianamente: meno tasse per tutti. Solo che lui ha fatto lo slogan e se ne è andato, noi lo facciamo davvero”.
Per quanto riguarda l’Imu “noi non abbiamo cambiato idea” sull’Imu per i castelli. “I castelli non sono il problema di questa legge di stabilità. E se poi vogliamo dirla tutta, i castelli pagavano la tassa quando è stata abolita l’Ici e non la pagavano dopo, perché c’era una detrazione per le dimore storiche”, ha detto poi il premier. Che ha parlato anche del debito pubblico: ”Il debito pubblico non andrà in su”.
Inoltre “in questa legge di stabilità il bonus bebè è a 600 milioni”, ha detto Renzi auspicando che sia solo “una questione di poche ore” l’invio del testo della legge di stabilità al Colle.
Mentre per la legge Severino: “non cambieremo la Severino”, ha detto il premier a proposito della sentenza della Corte costituzionale sulla legge Severino. ”Non so se De Magistris sia stato assolto per prescrizione o perché il fatto non costituisca reato, ma la vicenda è chiusa. Rimane De Luca”. Poi: “Io sto con De Luca, è l’unico in grado di togliere le ecoballe dalla Terra dei fuochi”.
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