Costi minimi per chi si regolarizza. Non farlo può costare fino a 3 volte il patrimonio. L’analisi effettuata dall’avvocato Enzo Caputo su casi reali mostra risultati sorprendenti con numeri spropositati per chi non fa la VD
Chi viene toccato dalla Voluntary Disclosure?
Quando si parla di Voluntary Disclosure (VD), l’opinione pubblica è convinta che sia un problema riservato a pochi paperoni con capitali all’estero.
La tipologia dei clienti del nostro studio Caputo & Partners AG di Zurigo (che aiuta contribuenti con conti in Svizzera a fare la VD) dimostra il contrario. I clienti sono emigrati pensionati, insegnanti, ambasciatori, personale dei consolati italiani con patrimoni ben sotto il mezzo milione. All’epoca, era proprio il Ministero stesso ad aprire i conti all’estero. La maggior parte però, sono emigrati che hanno lavorato una vita in Svizzera, ma da alcuni anni rientrati in Italia per godersi la pensione. Tutt’ora ci sono 300’000 italiani in Svizzera. È gente che con il proprio lavoro ha dato una grande spinta all’economia svizzera, ma anche a quella italiana, con i propri risparmi. Mentre il classico evasore trafugava i soldi dall’Italia alla Svizzera, l’emigrante faceva il contrario. Il caso tipico è l’emigrato che si gode la pensione svizzera in Italia. Riceve la sua pensione dal secondo pilastro direttamente su un conto in Svizzera aperto tanti anni fa.
Cosa significa questo per i pensionati? Anche in merito al primo e secondo pilastro?
Il pensionato ora è costretto a regolarizzare il suo conto in Svizzera. Si tratta di patrimoni mai movimentati, con lo scopo principale di ricevere la pensione.
La VD offre l’opportunità di regolarizzare a costi minimi, al di sotto di ogni aspettativa. Per chi non aderisce però, si aprono scenari davvero inquietanti, come dimostrano i calcoli riportati nelle tabelle su casi reali dello studio. Tra quelli che ancora non si sono mossi, ci sono molti emigrati in pensione, rimpatriati da alcuni anni. Hanno un’età avanzata e spesso sono informati male. A volte sono i figli o i nipoti che vivono ormai nel paese elvetico a informare i padri in pensione. Non si rendono conto che rischiano di perdere tutto il patrimonio, non solo quello in Svizzera, non aderendo alla VD.
In termini di costi, cosa si va incontro con la VD?
Per quantificare i rischi con i numeri, abbiamo calcolato 2 esempi reali. Abbiamo calcolato quanto costa fare la VD, ma soprattutto quanto costa non farla.
Facendo la VD, il contribuente se la cava con poco: il 5% sul reddito percepito, per ogni anno, come chiarito dall’Agenzia delle entrate, maggiorata del 20% a titolo di sanzione. Chi non aderisce però, paga una sanzione che varia dal 320% al 640%. Le sanzioni sono mirate alla dichiarazione infedele o all’omessa dichiarazione. Anche qui le differenze sono sproporzionate. Con la VD si paga poco. Lo 0,5% sul patrimonio per ogni anno.
E se non si aderisce?
Le conseguenze sono davvero scioccanti. Infatti, le sanzioni vanno dal 6% al 30% sul patrimonio, per ogni anno.
Imposte e sanzioni da pagare – per chi approfitta della VD – coprono solo il periodo imponibile dal 2010 al 2013 per dichiarazione infedele, dal 2009 al 2013 per omessa dichiarazione. La Svizzera in base agli accordi con l’Italia è considerata un paese white-list ai fini della VD. Per chi non fa la VD la Svizzera resta paese black-list e deve fare i conti con il raddoppio dei termini, da 4 a 8 per dichiarazione infedele, da 5 a 10 anni per averla omessa. Per il contribuente indeciso è fondamentale capire che gli anni da sanare raddoppiano, se non fa la VD. Ed è proprio il raddoppio combinato con l’aumento delle sanzioni a generare cifre sproporzionate.
Dunque, costi minimi per chi fa la VD. Chi non la fa paga fino a 3 volte il patrimonio?
I calcoli da noi effettuati provano quanto sia importante aderire e quanto può costare non farlo. Chi non approfitta della VD rischia di perdere 3 volte il patrimonio sul conto. Per un conto di 100 mila significa dover dare allo stato una cifra variabile tra i 60 mila e i 255 mila euro, oltre a dover pagare un avvocato penale e un commercialista. In pratica, non saranno sufficienti i soldi sul conto.
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A chi rivolgersi per maggiori informazioni
Chi possiede conti in Svizzera ed è pensionato e residente in Italia può rivolgersi ai patronati italiani in Svizzera per chiedere come bisogna procedere se si vuole fare la dichiarazione.
Chi non è pensionato e vuole avere maggiori informazioni sulle dichiarazioni, può rivolgersi direttamente alla banca dove possiede il conto.
Diversi commercialisti offrono consulenze a pagamento a riguardo della Voluntary Disclosure, chiedete al vostro commercialista per maggiori informazioni su modalità e costo.