In merito alle ultime elezioni del Consiglio nazionale l’Ufficio federale di statistica UST ha pubblicato un’analisi sui rapporti di forza tra i partiti dal 1971 ad oggi
Le elezioni del Consiglio nazionale 2015 hanno fatto registrare una battuta d’arresto e una parziale inversione della tendenza centrista del panorama politico svizzero. A perdere forza elettorale e seggi sono stati soprattutto il PBD e il PVL. L’UDC ha guadagnato 2,8 punti percentuali, mentre il «PLR. I liberali» è tornato a progredire per la prima volta dal 1979. Tra i perdenti figurano segnatamente i Verdi. Queste e altre informazioni figurano nella nuova pubblicazione digitale dell’Ufficio federale di statistica (UST), che è pubblicata in occasione della seduta costitutiva del neoeletto Parlamento.
Le elezioni del Consiglio nazionale 2015 hanno sancito due vincitori: l’Unione democratica di centro (UDC), che ha visto la propria forza elettorale crescere di 2,8 punti percentuali e salire al 29,4%, e il «PLR. I liberali», che hanno guadagnato 1,3 punti percentuali per attestarsi al 16,4%. L’UDC si è aggiudicata 11 mandati supplementari e dispone ora di 65 seggi, mentre il «PLR.I liberali» – nato dalla fusione tra il Partito radicale democratico (PRD) e il Partito liberale svizzero (PLS) avvenuta nel 2009 – ha ottenuto 3 mandati in più, raggiungendo i 33 seggi.
Con il risultato del 2015, l’UDC ha più che compensato la perdita di voti registrata in occasione delle elezioni 2011, figlia anche dell’esclusione dell’intera sezione grigionese del partito e delle importanti scissioni avvenute nei Cantoni di Berna e Glarona nel 2008. Rispetto alle elezioni del Consiglio nazionale del 1991, anno in cui è avvenuto il suo decollo elettorale (11,9%), l’UDC ha moltiplicato di 2,5 volte la propria forza (+17,5 punti percentuali).
Il PLR torna
al successo dopo 36 anni
Facendo segnare un incremento di 1,3 punti percentuali, il PLR è tornato, per la prima volta dal 1979, a progredire in occasione di elezioni del Consiglio nazionale. Prosegue, invece, il calo di voti del Partito popolare democratico (PPD), che quest’anno, con l’11,6%, ha toccato un nuovo minimo storico. In confronto alle elezioni del Consiglio nazionale del 1979 (21,3%) la forza elettorale del PPD è scesa di 9,6 punti percentuali.
Il Partito socialista svizzero (PS) ha dovuto accontentarsi di un piccolo passo in avanti rispetto alle precedenti elezioni del Consiglio nazionale (+0,1 punti percentuali, 18,8%) e non è riuscito ad avvicinarsi ai risultati del 1999 (22,5%) o del 2003 (23,3%).
Tra i perdenti rispetto al 2011 figurano i Verdi (-1,4 punti percentuali e 4 seggi in meno) e il Partito borghese-democratico svizzero (PBD) (-1,3 punti percentuali e 2 seggi in meno). Il Partito verde liberale (PVL) ha lasciato sul terreno 0,8 punti percentuali e 5 seggi, mentre il PPD ha perso 0,7 punti percentuali e 1 seggio. I restanti partiti hanno fatto registrare variazioni inferiori a 0,3 punti percentuali.
Lo sapevi che…
La prima consigliera di Stato
è stata eletta nel 1983 a Zurigo
Per molti anni le donne non erano rappresentate o lo erano solo scarsamente nei governi cantonali. La prima consigliera di Stato è stata eletta nel 1983 a Zurigo e nel 1991 si contavano solo 5 donne alla testa di un dipartimento cantonale, con una percentuale del 3%. Da allora la rappresentanza femminile è andata via via crescendo, passando all’11% nel 1995, per situarsi attorno al 20% nel 1999. Alla fine di giugno 2003 le donne costituivano il 21,5% dei consiglieri di Stato, detenendo 34 dei 158 seggi complessivi.