Dopo il quadruplo omicidio del 21 dicembre a Rupperswil, gli inquirenti argoviesi non sono ancora riusciti a trovare elementi risolutori per rintracciare i colpevoli. Mobilitato anche l’Interpol
Il loro lavoro è stato reso più impegnativo dalle festività natalizie, perché molti possibili testimoni che avrebbero dovuto essere interrogati non erano raggiungibili in questi giorni, ha detto all’ats il procuratore capo Philipp Umbricht. Rivolgersi all’Interpol, l’Organizzazione internazionale della polizia criminale, è prassi corrente nel caso di reati simili, ha aggiunto confermando informazioni del domenicale Schweiz am Sonntag.
Gli inquirenti sperano di ottenere informazioni utili nel caso i colpevoli avessero varcato il confine e vorrebbero anche sapere se casi del genere sono avvenuti anche in altri paesi in un recente passato.
Lunedì 21 dicembre una donna di 48 anni era stata trovata morta all’interno della sua abitazione, in una casa bifamiliare, assieme ai figli di 13 e 19 anni e all’amica 21enne di quest’ultimo. I cadaveri riportavano ferite da punta e da taglio e c’è voluto qualche giorno per identificarli, perché chi ha commesso il crimine ha appiccato il fuoco all’appartamento prima di andarsene, per cancellare eventuali prove e rendere così più difficile il lavoro degli inquirenti.
L’allarme era stato dato verso le 11.20 per telefono da un vicino di casa, il quale segnalava che un denso fumo fuorusciva dall’abitazione adiacente alla sua. Dopo aver domato le fiamme, un gruppo di pompieri con le maschere protettive era entrato nell’abitazione ed aveva trovato i corpi senza vita di quattro persone. In un primo momento si era pensato a un dramma famigliare. Secondo conoscenti interpellati dai media, la donna si era separata tre anni fa dal marito e aveva un nuovo compagno, con il quale tuttavia non conviveva in modo stabile.
Poi è però emersa la certezza di un pluriomicidio commesso da qualcuno che non figurava tra le vittime. Sono anche emerse le immagini della madre di famiglia mentre, lunedì mattina, poco prima del dramma, ritirava soldi dai bancomat di due diverse banche, la Hypothekarbank Lenzburg a Rupperswil e la filiale della Banca cantonale argoviese a Wildegg, un villaggio vicino. La polizia cerca persone che abbiano parlato con la donna quella mattina o che abbiano osservato qualcosa di utile all’inchiesta.
ats