Quasi la metà degli italiani vive con un pet
Quasi la metà degli italiani vive con un animale domestico (43,3%) e in due case su dieci ce n’è più di uno. È quanto emerge dal Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes che conferma ancora cani (60,8%) e gatti (49,3%) come compagni preferiti dagli italiani seguiti, con grande distacco, da pesci e tartarughe (entrambi all’8,7%), uccelli (5,4%), conigli (5,2%), criceti (3,1%) e animali esotici (2,1%). A fine classifica si colloca il cavallo che batte i rettili (con l’1,9% contro l’1%) e l’asino (0,4%). L’opzione ‘altro’ raccoglie il 3,7% delle indicazioni.
È al Centro (23,8%) e nelle Isole (27,5%) che si concentra la maggioranza delle persone che ha un animale domestico. Ma ad accogliere in casa due (13,4%), tre (5,8%) o addirittura più di tre animali da compagnia sono soprattutto gli abitanti del Nord-Ovest (9,9%). Una particolare propensione ad adottare più di tre animali si riscontra anche in Sicilia e Sardegna (8,1%). In una posizione intermedia il Sud, dove quasi il 22% possiede almeno un pet e il 9,4% ne possiede due.
Una particolarità: al Nord-Ovest il compagno più accolto resta il cane, con il 28,4% degli abitanti che lo preferisce al gatto (24%), al Nord-Est cane e gatto, invece, popolano in egual misura le case (23,2%), ma è al Sud (29,3%) e nelle Isole (29,5%) che il cane trova il suo habitat, con una percentuale totale di 58,5% nel solo Mezzogiorno. Criceti (3,1%) e conigli (4,5%) trovano più spesso casa al Nord-Ovest. Le tartarughe sono amate nelle Isole (6,7%) e i pesci nel Centro Italia (5,8%).
Adottare un animale è anche una spesa. Dall’indagine risulta che la maggioranza dei proprietari (38,6%) riesce a non oltrepassare la media dei 50 euro mensili per il proprio pet e più del 35% contiene le spese sotto i 30 euro al mese. Solo il 19% spende fino a 100 euro per cibare, tenere pulito o curare il proprio animale. Una minoranza coloro che possono permettersi di spendere ancora di più: il 4,3% dedica al proprio pet un budget da 101 a 200 euro mensili, l’1,6% fino a 300 euro e un esiguo 1,4% affronta una spesa di oltre 300 euro mensili.
E se sulla toelettatura la maggioranza dei proprietari tende a risparmiare con oltre il 65% che contiene la spesa annua entro i 30 euro, per le spese mediche e i farmaci non è sempre possibile. Solo il 38,1% riesce infatti a spendere meno di 30 euro all’anno, il 24,1% resta entro i 50 euro mentre il 18,4% spende fino a 100 euro. L’8,9% dei proprietari di pet spende fino a 200 euro l’anno per spese mediche e sanitarie, il 5,4% e il 5,2% fino a 300 euro e più.
Nonostante l’attenzione al risparmio gli italiani non rinunciano ai gadget. Il 76,7% spende almeno 30 euro all’anno per collari, ossi di plastica, palline di spago, cappottini di lana, ecc., il 13,2% ne spende fino a 50, il 5,2% fino a 100 e il 2,7% fino a 200 euro annui. Inferiore invece il numero di chi sostiene una spesa annua elevata: lo 0,4% tra i 200 e i 300 euro e l’1,9% più di 300 euro.
E visto la sempre più stretta simbiosi tra gli italiani e i loro pet, cresce di 12 punti la percentuale di chi vorrebbe accoglienza per gli animali da compagnia nelle strutture alberghiere (68,5%) e di ben 13 punti il numero di chi è d’accordo sull’accesso degli animali in luoghi pubblici (69,1%).
L’amore per gli animali condiziona anche le scelte di vita: l’80,7% degli italiani è contrario alla vivisezione (-7% rispetto al 2015) e il 68,5% alla caccia (-10%). Stessa tendenza per la produzione di pellicce, per cui la quota dei contrari scende all’86,3% (-4% circa). Aumenta chi vorrebbe abolire la pratica di utilizzare animali nei circhi (dal 68,3% al 71,4%) e negli zoo (dal 53,3% al 54,9%), ma calano i contrari ai delfinari (dal 64,8% al 56,3%).
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