Come dar torto al senatore Micheloni, che alcuni mesi fa ha accusato la sua collega di partito, l’onorevole Garavini, di impegnarsi a fondo nella cura della sua immagine politica per millantare poi attenzioni e impegno per gli italiani all’estero che l’hanno votata.
È indubbio che la Garavini con i media ci sappia fare, che curi al meglio la sua immagine, in modo superlativo. Questo in politica aiuta molto… all’inizio. Poi però bisogna dimostrare un minimo di impegno, almeno qualche grammo di fuffa e una ventata di speranza… e qui casca l’asino e tutti i pennacchi della bersagliera patinata.
Della Garavini restano nella memoria le difese a spada tratta dei patronati (suoi ex datori di lavoro) e ultimamente la spiegazione data ai connazionali all’estero su come pagare il canone RAI con la bolletta ENEL… Possibile che non le sia passato per la mente che un emigrante che già paga la Billag in Svizzera viene trattato alla stregua di un povero fesso se deve pagare anche il canone in Italia, dove, sì e no, ci sta un mese e perlopiù estivo, quindi più in spiaggia che in casa, pagando un canone per un televisore spento (e a volte senza neanche quello).
Con sorriso e senza rossori ci ha anche informato delle mirabilie ottenute in tutti questi anni in parlamento: “Il mantenimento della circoscrizione estero con la presenza dei 12 deputati eletti all’estero…” Caspita, che pasionaria! Ci informa che continueranno a chiederci i voti in cambio del mantenimento del loro posto a Roma: gaudio e festeggiamenti in Europa! Ma oltre a questo, quante proposte di legge in questi anni con firma Garavini? Più o meno dei post su facebook in cui dichiarava che stava lavorando e sudando per noi?
Guardare le foto della Garavini è un corso di marketing politico, sempre a suo agio ed elegante, sempre col sorriso (uno solo per tutte le stagioni) e sempre al centro della scena. Se le foto si sovrappongono all’operato di questi anni, non c’è sorriso che tenga, nascondere il nulla e meno di nulla è più difficile che nascondere un elefante sotto il tappeto. Che i patronati, che i Nardi facciano campagna per lei, che riesca a farsi eleggere a ripetizione, non nasconderà mai che in questi anni ha calcato la scena politica italiana senza lasciare traccia… La storia non perderà neanche tempo a condannarla, semplicemente la dimenticherà.
Capita a tutti, ed è capitato ad altri prima di lei; perfino il sorriso plasticoso del Cavaliere è ormai preistoria, ma nel bene o nel male almeno qualcosina lui aveva fatto. Pensare alla faccia arcigna della Thatcher, allo sguardo duro di Churchill, al tono di aspro di Pertini e poi ritrovarsi una foto giuliva della Garavini, fa scemare ogni passione politica… Quanti andranno a votare nel 2018?