Ho letto con interesse la presa di posizione di Gerardo Petta su “ La Pagina”. Non c’è risposta migliore da dare a Gerardo Petta, se non questa mia dura presa di posizione nei confronti del Governo Italiano inviato prima di leggere il pezzo di Petta. Quello che voglio dire a Gerardo, se veramente ha voglia e volontà così come espone nel suo scritto, allora cominci a sostenere questa mia presa di posizione. Visto che è al disopra degli schieramenti politici, ma a favore dei più deboli, allora sì che iniziamo a capirci, non mettendoci uno contro l’altro, ma per sostenere i motivi per cui la nostra comunità ci ha votato.
Votare no al referendum confermativo di autunno
Carissimi Connazionali, Signore e Signori, nell’ultima riunione del Comites di Zurigo, in relazione al balzello del canone Rai, che secondo la nuova legge di stabilità a partire da luglio sarà accreditata sulla bolletta Enel, compresi per noi iscritti all’Aire, ho provocatoriamente fatto una proposta. Visto che i parlamentari eletti all’estero hanno proposto un ordine del giorno per una equa risoluzione del canone Rai per gli scritti all’Aire, poi approvato, se i nostri parlamentari in breve tempo non riceveranno una risposta dal Governo, al prossimo referendum confermativo, che si svolgerà in autunno, noi elettori voteremo no! Questa proposta è rivolta a sostegno dei nostri Parlamentari che, come in diversi asseriscono, non sono in Parlamento solo per riscaldare la sedia, ma sono là per difendere gli Italiani all’estero indipendentemente dal credo politico che ognuno possa avere. Questa proposta esposta durante la riunione del Comites di Zurigo, ribadisco, voleva essere solo una provocazione, pertanto non oggetto di pubblicazione fino a questa sera. Fino al momento in cui ho letto che, nonostante l’approvazione della legge di stabilità, a distanza di un mese, il governo cambia rotta e ritorna a tagliare i contributi destinati alla lingua e cultura all’estero. Questa notizia non può passare inosservata, visto che i Senatori eletti all’estero hanno chiesto con urgenza un’interrogazione al Ministro Gentiloni. A sostegno della presente richiesta tutti noi ci dobbiamo mobilitare affinché i nostri Senatori facciano intendere al Ministero che deve cambiare rotta, altrimenti la provocazione spassionata di votare NO al prossimo referendum confermativo diventerà reale. Naturalmente da chi mi legge, mi aspetto una reazione altrettanto forte, indipendentemente dal pensiero politico che esprime. A voi la parola.
Giuseppe Ticchio