Vittoria di misura nella sfida scudetto, quattro per il terzo posto, Roma favorita, sempre critica la situazione delle genovesi, il Verona con un piede in B
Con un 1-0 al Napoli, la Juventus completa la sua rimonta con la quindicesima vittoria di fila, ripristina lo status quo e per la prima volta in campionato è sola in vetta. Un’impresa epica, se si rammenta che a fine ottobre la squadra di Allegri era a -11 punti dalla vetta. Il Napoli non esce affatto ridimensionato dalla sfida scudetto e il discorso titolo è ancora aperto, se Sarri saprà ricompattare il gruppo, uscito di corsa a testa bassa dallo Juventus Stadium, dopo la beffa del gol di Zaza a due minuti dal termine. Il pareggio sarebbe stato il risultato giusto, in una partita che non ha incantato, assai noiosa sotto il profilo dello spettacolo: tanta corsa, poche occasioni e difese brave a neutralizzare gli attacchi. Sembrava uno 0-0 già scritto, anche perché Allegri aveva accettato il pareggio inserendo Alex Sandro per Dybala. Un episodio (fortunoso) ha deciso la sfida. La differenza è stata la maggiore determinazione della Juventus su ogni pallone e Zaza ha trasformato in oro un pallone ai sedici metri scagliando un tiro che con la deviazione di Albiol ha battuto Reina, fino a quel momento inoperoso. Momento terrificante per il Napoli, che non dovrebbe deprimersi, perché ha tenuto testa alla Juventus e la gara non è stata decisiva. I campioni d’Italia hanno giocato per non perdere, non hanno alzato i ritmi, ma sono riusciti a impedire al Napoli di giocare come gli conviene: manovra veloce e avvolgente con il tridente d’attacco a colpire. Ma gli uomini chiave del Napoli hanno giocato una partita troppo brutta per essere vera: Insigne non ha inciso, Callejon non ha sfondato sulla fascia, Hamsik non ha trovato spazi e Higuain poco servito si è innervosito. Per vincere il Napoli avrebbe dovuto essere il Napoli, la Juventus invece ha molte varianti di interpretare le partite e di essere spietata nelle poche occasioni che capitano, perché in panchina ha valide alternative quando i campioni non vanno. Adesso restano 13 partite e 39 punti e la sfida si giocherà gara per gara. La Juventus ha sulla carta il calendario dalla propria parte e dopo l’impresa, anche un’autostima cresciuta e l’esperienza, senza dimenticare le risorse in panchina che il Napoli non ha. La squadra di Sarri ha il dovere di crederci, perché se in salute, i partenopei sono all’altezza della Juventus. Sarri dovrà essere bravo a fare smaltire subito la sconfitta di Torino e infondere la mentalità vincente ai suoi giocatori. La gara lascia lo scudetto irrisolto e un punto di differenza è niente, solo che ora il Napoli si trova nella situazione scomoda di dovere inseguire, ma se prende consapevolezza della propria forza, aumenta anche la convinzione di arrivare primo.
Dietro la coppia di testa, l’altro campionato che si esalta per la lotta al terzo posto. Quattro le candidate e anche se la Fiorentina è terza da sola, la Roma sembra favorita grazie a un calendario più facile. L’Inter è in crisi e il Milan è l’outsider a -6 dai viola, ma in risalita e pronto a dire la sua. Proprio la Fiorentina ha vinto in rimonta lo scontro diretto con l’Inter a Firenze conquistando tre punti d’oro. La pazienza ha premiato la Fiorentina al 91’ con un gol rocambolesco di Babacar. Meritata la vittoria, perché i viola hanno provato a fare la patita e impegnato in più occasioni Handanovic. Per l’Inter è notte fonda. Ha giocato senza personalità e senza idee di gioco, non ha più certezze nei reparti e il nervosismo condiziona i nerazzurri – anche se alcune decisioni arbitrali sono discutibili – rimasti in dieci negli ultimi minuti, in cui hanno subito il secondo gol. Le speranze di Champions League iniziano ad affievolirsi e Mancini sembra non avere le soluzioni per risolvere i problemi dell’Inter.
La rivoluzione di Spalletti ha riportato la Roma a candidarsi per un posto in Champions League. Contro il Carpi è arrivata la quarta vittoria consecutiva e il ritorno al gol di Dzeko. I giallorossi hanno ritrovato le energie psico-fisiche che permettono di vincere le gare anche quando si complicano. Spalletti ha abbandonato la linea di Garcia sovrapponendo il lavoro al bel gioco per raggiungere il risultato. Ora la doppia sfida contro il Real Madrid, che i giallorossi possono affrontare senza pressione. Il Carpi recrimina per il punto perso, che avrebbe fatto comodissimo in chiave salvezza, ma la squadra è viva e il miracolo è ancora possibile. Si risolleva il Milan per l’ennesima volta e con Bacca e Honda vincono contro un Genoa in totale emergenza. Rimane così viva la speranza in ottica Champions League. Il collettivo di Mihajlovic tiene per quasi tutta la partita, è migliorato tatticamente e concede poco all’avversario, eccetto gli ultimi dieci minuti, con Cerci che accorcia. Il Milan poi ha rischiato, mandando su tutte le furie Mihajlovic, che ha ammonito Balotelli di scarso impegno. Al Genoa la vittoria ormai manca da cinque gare e anche se Gasperini ostenta calma, la squadra si ritrova pericolosamente in zona retrocessione solo a +3 sul Frosinone. Proprio il Frosinone lancia la sfida alle genovesi conquistando una vittoria sul campo dell’Empoli, che permette di avvicinare il quart’ultimo posto. Una doppietta di Ciofani porta la prima vittoria esterna e dà morale ai laziali, bravi a giocare una gara molto cinica. L’Empoli spreca un’occasione di chiudere il discorso salvezza con anticipo. L’unica cosa che sarebbe servita alla Sampdoria era la vittoria, ma contro l’Atalanta è arrivato uno 0-0 che non serve niente anche all’Atalanta coinvolta nella lotta salvezza. La situazione dei blucerchiati ora è precaria, anche che la squadra ha provato a raggiungere gli agognati tre punti imponendo il proprio ritmo, ma è rimasta imbrigliata davanti all’area dell’Atalanta, che è rimasta compatta. Poche le occasioni per vincere.
La Lazio non molla l’Europa e si riscopre una squadra d’attacco e rifila cinque reti al Verona. In un Olimpico vuoto, i laziali rinascono grazie al rientro di Biglia, vero regista della squadra. In rete quasi tutti gli attaccanti. La squadra di Pioli si rituffa nell’Europa League, dove ha fatto bene fin qui e dove affronterà il Galatasaray negli ottavi. Il Verona non ripete la gara con l’Inter ed è con un piede in B. Si trova in una posizione molto tranquilla il Bologna con i suoi 33 punti. Per la vittoria esterna contro l’Udinese basta un gol di Destro, Donadoni sta facendo letteralmente volare il suo Bologna, mentre per Colantuono la panchina scricchiola. L’udinese oggi è stata sfortunata (due pali), ma la vittoria manca da molto tempo e i bianconeri si trovano nella zona calda. Chievo e Sassuolo si dividono la posta in palio: in vantaggio con Birsa, i veneti si fanno raggiungere subito da un gran gol Sansone. Il Chievo racimola un punto importante, mentre il Sassuolo non sa più vincere e le ambizioni europee degli emiliani si vanno sempre più ridimensionando. Un passo fuori dalla crisi lo compie il Torino che vince sul campo del Palermo. Una doppietta di Immobile permette la rimonta ai granata, che risalgono in classifica. Il Palermo è apparso smarrito e in difficoltà. La classifica precaria può indurre Zamparini ha rimescolare le carte per la panchina, ma le avversarie per non retrocedere si fanno sempre più sotto e la lotta si fa dura.
25° Giornata
Lazio-Verona 5-2, Carpi-Roma 1-3, Empoli-Frosinone 1-2, Chievo-Sassuolo 1-1, Juventus-Napoli 1-0, Milan-Genoa 2-1,
Palermo-Torino 1-3, Sampdoria-Atalanta 0-0, Udinese-Bologna 0-1, Fiorentina-Inter 0-0
Classifica
Juventus 57; Napoli 56; Fiorentina 49; Roma 47; Inter 45; Milan 43; Lazio 36; Sassuolo 35; Empoli 34; Bologna 33; Chievo 30; Atalanta e Torino 31; Atalanta 29; Udinese 27; Palermo 26; Genoa e Sampdoria 25; Frosinone 22; Carpi 19; Verona 15