Vokshaus di Zurigo, incontro di fine anno del gruppo pensionati del sindacato UNIA. 200 gli intervenuti, stranieri e svizzeri, per chiudere assieme un anno difficile, uniti nell’impegno di lottare per un futuro migliore. Gradita ospite la sindaca di Zurigo Corine Mauch.
È stata una bella festa allietata dalle canzoni del coro italiano “I Romantici” e dai virtuosismi della fisarmonica del bravissimo Luigino. Dopo tanti anni con immutato piacere e interesse abbiamo rivisto il film “Lo Stagionale”, di Alvaro Bizzarri, che narra la storia degli italiani immigrati in Svizzera negli anni 60 e che ha messo in rilievo le loro sofferenze, la disgregazione famigliare, il problema dei figli clandestini, il duro lavoro nei cantieri edili e le difficoltà di essere accettati nella società. Alla fine della proiezione, un grande applauso, occhi arrossati e un ritrovarsi, questa volta uniti, per sottolineare la bellezza del film e dimenticare una brutta pagina di storia comune.
Tra le preoccupazioni dei nostri pensionati ci sono gli aumenti del costo della vita e, in particolare, il caro affitto. Perciò il gruppo pensionati UNIA di Zurigo e già intervenuto coinvolgendo istituzioni pubbliche e cooperative e richiedendo interventi immediati per salvaguardare la coesione sociale tra le varie comunità e gli strati sociali più penalizzati.
Su questo tema di scottante attualità si è soffermata nel suo intervento, di cui riportiamo alcuni significativi passaggi, Corine Mauch: “La questione degli alloggi preoccupa molti, troppi, cittadini zurighesi. Soprattutto quelli a basso reddito hanno difficoltà a trovare alloggi con affitti sopportabili in relazione alle loro esigue disponibilità finanziarie. Questo è un problema che non può essere risolto solo dal libero mercato. Anzi, le forze che regolano questo mercato tendono a far diventare gli immobili sempre più cari e a far lievitare gli affitti che per molti sono insopportabili”.
“Zurigo deve rimanere una città abitabile per tutte le persone di tutti gli strati sociali. Per fortuna che oggi un appartamento su quattro è gestito da cooperative e da enti pubblici (…). Il nostro compito oggi è quello di mantenere e di elevare la quota di abitazioni di pubblica utilità. “Come amministrazione pubblica la città di Zurigo deve mettere a disposizione spazi edificabili per costruire e impegnarsi attivamente e direttamente alla costruzione di alloggi popolari”. “Parlare oggi di costruzioni vuol dire parlare dei lavoratori edili italiani. Senza i muratori venuti dall’Italia Zurigo sarebbe ancora quella rappresentata dal centro storico della città vecchia. Verosimilmente non esiste una casa a Zurigo che non sia stata costruita o ristrutturata da italiani, spagnoli, macedoni, Kosovari e altri”. “La Svizzera e Zurigo sono opera comune di uomini e donne che qui vivono e lavorano e s’impegnano per il bene comune. In questa città vivono “Zurighesi” tra i quali alcuni con ed altri senza il passaporto svizzero. Per me è importante quello che ognuno fa per la comunità e la sua coesione. Chi parla soltanto “degli stranieri”, mette cunei tra gli uomini”.
L’incontro si è concluso affermando la disponibilità dei pensionati UNIA per sostenere tutte le iniziative e le lotte tese a favorire le persone più bisognose d’aiuto indipendentemente dalla appartenenza etnica, politica e sociale.
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