La cultura perde uno dei suoi massimi rappresentanti degli ultimi tempi
Ci lascia a 84 anni il celebre scrittore italiano, Umberto Eco, noto per titoli come “Il pendolo di Foucault” e “Il nome della rosa” del 1980 divenuto subito un best seller internazionale con 14 milioni di copie vendute, traduzioni in oltre cento lingue, e dal quale fu tratto un celebre film vincitore di 4 David di Donatello nel 1987. Nato ad Alessandria, Eco ha fatto della cultura e della scrittura il leitmotiv della sua vita fino alla fine, tanto che il suo ultimo scritto “Numero zero” è stato pubblicato appena un anno fa da Bompiani. Inoltre è prevista la pubblicazione postuma del suo ultimo libro con il titolo “Pape Satan Aleppe”.
La pubblicazione inizialmente era prevista a maggio, ma sarà anticipata al 27 febbraio come contributo alla neonata casa editrice “La Nave di Teseo”. Oltre ai romanzi di grande successo internazionale, come quelli già citati, nella sua lunga carriera Eco è stato autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia. Lo scrittore si è spento lo scorso 19 febbraio e per l’ultimo saluto ad Eco è stata organizzata una cerimonia laica sobria e veloce, presso il Cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco di Milano dove sono intervenuti amici e conoscenti per ricordare l’uomo che ha tanto contribuito alla diffusione della cultura italiana nel mondo.