Sold out per le due serate svizzere che hanno visto sul palco un esilarante Fiorello
Un vero mattatore. Sale sul palco e domina l’intero teatro. Non è difficile ascoltarlo, lasciarsi coinvolgere dai giochi, dai racconti, Fiorello è una garanzia della risata. Si ride dal primo attimo in cui fa il suo ingresso in scena, inaspettatamente non dal palco e nelle vesti improbabili di un prete.
“L’ora del Rosario” è l’ultimo spettacolo che lo showman siciliano sta portando in giro in tutta Italia e non solo, sconfinando il Belpaese per abbracciare il pubblico all’estero che lo ha atteso con ansia. E l’attesa non delude le aspettative, anzi. L’artista siciliano è un turbine, canta, balla, scherza, chiacchiera, si lascia andare a ricordi piacevoli e improvvisa momenti di puro divertimento, ci prende in giro, si prende in giro, si trasforma nei migliori cantanti italiani da un secondo all’altro, si lancia in duetti esilaranti addirittura con Mina e con Tony Renis… parla in svizzero!
Fiorello travolge il pubblico con tutta la sua esuberanza e allo stesso momento il pubblico è parte essenziale dello spettacolo. Il tutto all’insegna di una dimensione umana che è propria dell’artista che ama il contatto diretto con gli spettatori, “tant’è che lo spettacolo prevede il mio ingresso dalla sala e per i primi 20 minuti di show sto tra il pubblico a parlare con la gente”, racconta Fiorello durante l’incontro con i giornalisti, tenutosi prima dello spettacolo al Kongresshaus di Zurigo, teatro dello show che ha ottenuto il sold out nelle due serate del 12 e 13 febbraio. Il contatto diretto con il pubblico è uno dei segreti del grande successo dello showman siciliano insieme alla voglia di divertirsi e giocare con chi gli sta attorno, sfoderando una delle sue doti migliori che lo ha sempre contraddistinto cioè l’improvvisazione che è “un punto fondamentale e dipende anche molto dalla città che mi trovo davanti, ogni regione d’Italia ha il suo modo di essere, per esempio fare lo spettacolo a Napoli non è come farlo a Padova.
Si tratta di un pubblico diverso e quindi l’approccio deve essere diverso. Per fortuna in questo non ho problemi, non ci sto molto a pensare, mi viene automatico. Mi adeguo al luogo in cui sono”. Un artista camaleontico, quindi, che riesce ogni volta a scovare il lato più divertente delle abitudini del luogo in cui si trova. Non a caso Fiorello ama fare un giro per le vie delle città che lo ospitano, prima degli spettacoli, in modo da coglierne gli aspetti peculiari, riportandoli in scena dopo averli riveduti e corretti sotto il suo brillante punto di vista. E così è stato anche a Zurigo dove l’artista ha girato per le strade del centro, lungo la Bahnohfstrasse, incontrando gente, parlando con tutti di tutto, creando involontariamente il caso delle “cartacce” per le strade di Zurigo, scomodando perfino l’amico Staffelli con il suo tapiro per un servizio a Striscia la Notizia. Insomma non è difficile per Fiorello creare espedienti spettacolari, anche durante una semplice passeggiata.
“Sono uno che ha sempre dialogato col pubblico, sin dalle mie origini artistiche” sottolinea Fiorello che aggiunge: “Il mio habitat naturale è proprio quello al contatto con la gente, oppure la radio, che facevo già nel ’73, a 14 anni, ancora prima dei villaggi turistici”. È proprio nei villaggi che Fiorello ha appreso le prime lezioni per stare sui palchi: “Enzo Olivieri, un capovillaggio che cito sempre, mi disse ‘quando prendi in giro qualcuno, devi pensare sempre che quella persona sia tua madre o tuo padre’. Da lì ho capito! Quando faccio una battuta ad una persona, la faccio sempre con rispetto e affetto”. Poi è stata la volta del Karaoke che tutti ricordiamo come quella trasmissione televisiva che faceva ascolti da record e riempiva le piazze di tutte le città italiane e che gli ha permesso di compiere il grande passo: “Il Karaoke è stato un passaggio non traumatico dai villaggi turistici alla televisione, poi c’è stato il Festivalbar e tutto il resto. Quello che volevo fare io però era lo show e quando hai fame non guardi quello che ti danno da mangiare, mangi di tutto, ed io quello mi davano mi prendevo, ma cercavo di farlo sempre al meglio, qualsiasi cosa facessi”.
Nell’intervista che Fiorello ha concesso prima degli spettacoli di Zurigo, però, lascia spazio anche alla riflessione e alle affermazioni un po’ amare, in particolare quando l’artista confessa la sua intenzione di non continuare per molto con i suoi spettacoli, ripensando alla figura di Mike Bongiorno, il noto conduttore con cui, per qualche tempo in passato, fece coppia fissa e che ricorda sempre con grande affetto. “Io sono dell’idea che non rimarrò a fare spettacolo come ha fatto Mike, conto di finire quando decido io, e non sarà tra molto. Si tratta di due mestieri diversi, Mike era un presentatore, io sono uno showman, voglio far ridere per mestiere e a 80 anni non posso far ridere, risulterei un po’ triste. Avevo detto di voler smettere a 50 anni, sono state mia figlia e mia moglie a insistere”… ‘menomale!’ potranno dire adesso gli spettatori de “L’ora del Rosario”. Sì, perché a vederlo così in forma, così brillante e pungente non ci crede nessuno che Rosario Fiorello possa mettere un punto alla sua carriera artistica.
“Mi toccherebbe cambiare ruolo: non dovrei fare più lo showman, non dovrei fare più il one man show ma dovrei inventarmi un’altra cosa. Ma siccome sono pigro di natura e per ora non ho voglia di inventarmi niente, molto probabilmente a 60 anni smetto” dice Fiorello. Per fortuna aggiunge subito “Poi si sa…. i personaggi dello spettacolo dicono una cosa e ne fanno un’altra….”.
Eveline Bentivegna