Siamo due genitori anziani di oltre settant’anni, originari da Casarano e Taurisano nella provincia di Lecce e stiamo attraversando un momento molto difficile a cui non sappiamo come reagire. Ci sentiamo soli, abbandonati e soprattutto confusi perché non abbiamo idea a chi rivolgergi per chiedere aiuto!
Nostro figlio M. di 47 anni, dopo un incidente sul lavoro accaduto circa vent’anni fa nel quale ha rischiato la vita, non è più lo stesso. Nell’incidente è rimasto schiacciato da un camion sul torace e ha dovuto affrontare un’operazione di oltre 13 ore. Inoltre, M., dopo essere stato, secondo noi, truffato dagli ex-datori di lavoro e dalle assicurazioni, oggi si trova in una situazione precaria, non è più riuscito ad integrarsi bene nel mondo del lavoro dato i problemi seri di salute che ha riportato a causa di quell’incidente. Noi viviamo in Italia, ma siamo partiti subito per Zurigo dopo aver sentito in che condizioni vive nostro figlio.
Quando siamo arrivati, abbiamo trovato nostro figlio in condizioni molto più critiche di prima dovendo constatare che è peggiorato psicologicamente, si è rinchiuso in casa e non vuole vedere nessuno perché non si fida più delle persone, neanche di quelle che conosce.
M. ha cercato aiuto attraverso il suo dottore, è stato pure visitato da uno psicologo, cose che mai hanno risolto il problema. Ormai si arrangia e si rinchiude, fa la fame e non si compra niente, vedere come risparmia ogni centesimo per comprarsi un litro di latte o un pacco di pasta ci spezza il cuore. Non siamo in grado di affrontare questa situazione da soli e abbiamo paura perché ora magari ci siamo noi che possiamo dargli una mano, ma quando un giorno non ci saremo più chi si occuperà di lui?
A chi possiamo rivolgerci? Chi può darci una mano? Siamo davvero disperati e grazie alla segnalazione di un nostro amico, Giuliano Culiersi, che ci ha suggerito di rivolgerci a questa redazione, cerchiamo di provare tutte le strade possibili. Magari qualche lettore ha una soluzione, può suggerirci una strada o un’istituzione che potrebe prendersi cura del caso di nostro figlio.
Siamo disperati per questo vi chiediamo davvero con tutto il cuore se c’è qualcuno che può aiutarci contattate il giornale.
I genitori
Crocefissa Pedone e Bruno Ricci