Approvato il ddl “Omicidio stradale”, ecco i punti principali della nuova legge
“Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge. #finalmente”, scrive su Twitter il premier Matteo Renzi, commentando l’approvazione del ddl omicidio stradale da parte del Senato. “Finalmente #OmicidioStradale è legge. La #patente non è licenza di uccidere. Lo dovevo ad un amico. Lo dovevamo a tutte le vittime”, scrive il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
La nuova legge è stata accettata con 149 voti, 3 erano i contrari e 15 le astensioni.
Secondo Adnkronos ad annunciare la decisione di porre la fiducia sul ddl è stata ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. “Credo che il governo non solo non si debba vergognare – ha sostenuto di fronte alle proteste in particolare di Carlo Giovanardi – ma debba essere orgoglioso di mettere la prosecuzione della propria attività e carriera e politica a tutela delle vittime della strada, per riconoscere diritti a loro e alle loro famiglie. Quindi sicuramente il governo non si vergogna per mettere la fiducia su un provvedimento così sentito dai cittadini”. Il testo è stato oggetto di un “ampio approfondimento”, ha sottolineato Boschi, ricordando i quattro passaggi in Parlamento. “Oggi arriviamo alla fine di un percorso che per la prima volta riconosce delle misure molto più stringenti che tuteleranno i soggetti più deboli e che cercheranno di evitare che si possano ripetere episodi come quelli che anche la cronaca purtroppo recentemente ci ha ricordato, di soggetti che restano impuniti a fronte di vittime che purtroppo invece non avranno più possibilità di avere un futuro”.
“Tutto si può dire di questa legge, tranne che restino impuniti coloro che fuggiranno, perché per la prima volta è prevista una pena molto severa per coloro che fuggono in caso di omicidio stradale”.
Vecchia e nuova legge a confronto
La novità principale contenuta nella legge è l’introduzione dei due nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
Ebbrezza o stupefacenti
Nel caso di lesioni aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di stupefacenti e causa la morte di qualcuno sarà punito con la reclusione che va da 5 a 12 anni. Finora la pena per chi causava la morte di qualcuno perché ubriaco o dopo aver assunto stupefacenti o psicotrope era di 3 a 7 anni.
Manovre pericolose
Se il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime.
Omicidio multiplo
La pena per chi causa la morte di più persone può essere triplicata, al massimo 18 anni, finora la pena massima era di 15 anni.
Velocità
La nuova legge prevede che se l’investitore si dimostra lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da 4 a 8 anni.
La patente
In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Però nei casi più gravi, se ad esempio il conducente fugge dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.
Raddoppio della prescrizione
Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave (bevuta ‘pesante’ e droga). Negli altri casi l’arresto è facoltativo. Il pm, inoltre, potrà chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari.