Ex successore designato dell’ayatollah Khomeini
TEHERAN – I funerali del grande ayatollah dissidente iraniano Hossein Ali Montazeri si sono conclusi a Qom con la sepoltura della salma nel mausoleo di Masumeh Zahra, sorella dell’ottavo Imam sciita, Reza, meta ogni anno di milioni di pellegrini. Lo rendono noto siti dell’opposizione.
I siti aggiungono che molte persone stavano ancora cercando di raggiungere il centro di Qom mentre i funerali erano in corso. Intorno alla città si era infatti creato un gigantesco ingorgo di traffico a causa dell’afflusso, cominciato fin da ieri, dei sostenitori del defunto grande ayatollah. Il sito riformista Balahtarin e alcuni testimoni sul posto parlano di una partecipazione stimata in circa 500 mila persone.
Alle esequie, tra gli altri, il capo dell’opposizione, Mir Hossein Mussavi, che dalle prime ore di oggi si trovava nell’abitazione dell’ayatollah Montazeri.
C’era anche Yasser Khomeini, nipote del fondatore della Repubblica islamica, ayatollah Ruhollah Khomeini, ai funerali del grande ayatollah dissidente iraniano Hossein Ali Montazeri. Lo scrive il sito riformista Norooz. Nel 1989 Montazeri fu escluso dalla successione a Khomeini alla guida del Paese dopo che aveva criticato le politiche del regime, in particolare le esecuzioni di massa nelle carceri di oppositori già appartenenti ai Mujaheddin del Popolo.
di Alberto Zanconato
TEHERAN – Il grande ayatollah Hossein Ali Montazeri, uno degli artefici della rivoluzione islamica nel 1979, colui che avrebbe dovuto essere il successore dell’ayatollah Ruhollah Khomeini alla guida dell’Iran ed era diventato un feroce critico dell’attuale leadership schierandosi con i contestatori della rielezione a presidente di Mahmud Ahmadinejad, è morto nella sua casa della città santa di Qom, dove viveva da molti anni quasi segregato.
Aveva 87 anni. Proclamata una giornata di lutto nazionale. La notizia del decesso, avvenuto sabato sera, si è diffusa domenica mattina in tutto il Paese, provocando commozione tra gli ancora molti seguaci religiosi del grande ayatollah e tra le file dell’opposizione. Dalle prime ore della mattinata migliaia di persone hanno cominciato a muovere da Teheran e altre città verso Qom, 130 chilometri a sud della capitale, per I funerali
Anche i leader dell’opposizione, Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi, erano presenti alle esequie. Contemporaneamente, i siti riformisti hanno dato notizia di concentramenti di reparti antisommossa nella città santa, in previsione di possibili nuove manifestazioni di protesta. Il sito Jaras ha riferito che un religioso sciita riformista, già studente di Montazeri, Ahmad Qabel, è stato arrestato mentre dalla città di Mashhad si dirigeva a Qom per prendere parte ai funerali. Le stesse fonti hanno segnalato raduni di sostenitori di Montazeri svoltisi nella sua città natale, Najafabad, nella regione centrale dell’Iran, dove il bazar è rimasto chiuso in segno di lutto. Tra gli slogan scanditi dai dimostranti, anche questo: ‘Oppresso Montazeri, seguiremo la tua strada”. Notizie di manifestazioni giungono anche da alcune università di Teheran.
La famiglia del grande ayatollah ha detto che la morte è avvenuta nel sonno a causa di un attacco cardiaco. Montazeri era stato più volte ricoverato in ospedale per problemi di questa natura negli ultimi anni. I mezzi d’informazione ufficiali hanno dato solo notizie stringate sul decesso. Ma in serata la guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, ha espresso le sue condoglianze, riconoscendo che Montazeri “ha trascorso un lungo periodo della sua vita al servizio del fondatore della rivoluzione islamica, facendo grandi sforzi e sopportando grandi avversità per il successo di questa causa”. Escluso dalla successione a Khomeini nel 1989 per le sue critiche alle politiche del regime (come le esecuzioni di massa di oppositori già appartenenti ai Mujaheddin del Popolo), Montazeri ha scontato cinque anni di arresti domiciliari a partire dal 1997 per le sue critiche allo stesso Khamenei, colui che ha preso effettivamente il posto dell’ ‘Imam’.
In uno dei numerosi messaggi con i quali negli ultimi mesi ha preso posizione contro la repressione delle proteste post-elettorali, Montazeri ha chiamato le massime autorità religiose a “non rimanere in silenzio di fronte alla tirannia e allo scempio dei diritti” e ha denunciato apertamente una “crisi di legittimità” della Repubblica islamica. A porgere le condoglianze ai familiari si sono recati subito alcuni altri leader religiosi di tendenze riformiste, che negli ultimi mesi hanno tenuto posizioni critiche nei confronti del governo. Primo fra tutti il grande ayatollah Yussef Sanei.
Non è ancora chiaro se il grande ayatollah potrà essere sepolto nel mausoleo di Masumeh Zahra, sorella dell’ottavo Imam sciita, Reza, meta ogni anno di milioni di pellegrini. Il sito di notizie conservatore Tabnak ha riferito che le autorità concederanno “probabilmente” il permesso.