Nella serata di venerdì 11 Marzo presso la sede della SAIG si è tenuta una interessante conferenza con la presenza di 2 oculisti della Clinique de l’Oeil, il Dr Kevin Gillmann e il Dr. Loreto Dino Grasso.
L’11 marzo fa parte delle settimana mondiale del glaucoma e il Dr. Gilmmann ha approfittato dell’occasione per parlare di questa malattia che nei paesi industrializzati rappresenta la seconda causa di ipovisione e cecità , subito dopo la DMLA(degenerazione maculare legata a l’età). Il glaucoma è una malattia legata soprattutto all’aumento della pressione dei liquidi oculari che va a danneggiare il nervo ottico. E’ una malattia pericolosa, non solo perché può portare alla cecità, ma anche perché nella grande maggioranza dei casi la malattia è inizialmente asintomatica.
Gli occhi restano calmi, non c’è irritazione, la visione centrale da vicino e da lontano resta la stessa mentre lentamente perdiamo la visione periferica . Basta una piccola diminuzione della visione centrale per allarmarci , ma è difficile rendersi conto di un campo visivo ridotto in periferia di qualche centimetro.
Il guaio che la perdita visiva è irreversibile e per difenderci la prevenzione è indispensabile.
Chi è interessato alla prevenzione. Questa malattia può interessare tutti ad ogni età, ma è certo che alcuni lo sono più degli altri. L’età per esempio gioca un ruolo importante e tutti dovremmo controllare regolarmente almeno una volta l’anno la pressione dell’occhio dopo i 60 anni. La percentuale delle persone affette da glaucoma passa dallo 0,5% sino ai 40 anni a superare il 12% dopo i 70. La percentuale si innalza ancora se in famiglia abbiamo un genitore o un fratello o comunque un parente stretto col glaucoma. Esistono poi dei farmaci come i cortisoni ed altri che se presi soprattutto in maniera continuativa possono far alzare la pressione dell’occhio, Lo stesso dicasi per chi soffre di infiammazioni croniche oculari.
Il Dr. Grasso si è occupato invece di un’altra condizione oculare che interessa milioni di persone in tutto il mondo, la cataratta. Questa condizione è ancora oggi il principale problema che l’oculistica deve affrontare nel mondo ove esistono circa 40 milioni di ciechi e circa la metà lo sono a causa della cataratta, o meglio lo sono solo perché non posso permettersi questo intervento. Sono persone che vivono soprattutto in Africa, India e in paesi in via di sviluppo.
Ora l’intervento di cataratta dura circa 15 min., l’anestesia si fa con un collirio(niente più punture), l’incisione è di 1-2 mm. insomma in un ora si va a casa e il recupero visivo è in pochi giorni.
Ma non è stato sempre cosi, soltanto 30 anni fa l’intervento era molto più invasivo, lungo e il recupero visivo molto meno efficiente.
Il dr. Grasso ha parlato non solo di come oggi viene eseguito l’intervento ma ha fatto anche una piccola storia della chirurgia della cataratta partendo dall’india di 4000 anni fa ove per la prima volta viene descritto nei Veda, antichi testi sacri , l’intervento di cataratta. Sembra che Alessandro in Grande che riesce ad arrivare dalla Grecia all’India , riporti con se in Europa medici e sapienti. Tra loro probabilmente chi mostra in Europa la prima tecnica di chirurgia della cataratta.
Certo immaginiamoci operare senza anestesia, microscopio e antibiotici quante e quali dovevano essere le complicanze. Soltanto durante la seconda metà del 19° secolo si introduce la prima vera anestesia, ma è solo con l’introduzione dei moderni microscopi che l’oculistica diviene in grado di affrontare con successo la cataratta.
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